Il Confucianesimo

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Il Confucianesimo

Messaggioda Satanama. » 21/05/2014, 14:11



Il Confucianesimo è la dottrina di Confucio e dei suoi seguaci.

Confucio è il nome latinizzato di Kung Fu Tse (maestro Kung),
nato nel 551 a.C. a Lu, l'odierna Qufu, nello Shandong.
Aspirando alla vita politica attiva, egli divenne prima prefetto,
poi intendente ai lavori pubblici, infine ministro della giustizia,
cercando di riorganizzare, sulla base di norme e ideali di tipo feudale
e pre-feudale, l'amministrazione dello Stato (il Chou orientale, che stimava
per la raffinatezza della sua civiltà e perché aveva conservato
e perfezionato i riti delle due dinastie precedenti).

Pare sia stato uno dei primi insegnanti professionisti della Cina,
avendo fondato a Lu la prima scuola privata, che impartiva nozioni,
a pagamento, su cose pratiche e su come governare: essa era aperta
anche ai figli di artigiani, commercianti e contadini, un'innovazione
clamorosa per la sua epoca.
Egli diceva infatti che "il diritto di governare non l'hanno i
nobili di nascita, ma soltanto chi ha capacità e nobile comportamento".

L'insegnamento di Confucio fu preservato dai suoi discepoli.
Però lo studio del Confucianesimo venne proibito durante la dinastia Qin,
subito dopo quella Chou.
Ma la dinastia successiva degli Han restaurò le
tradizioni confuciane, tanto che nel 59 d.C. l'imperatore Ming-Ti ordinò
gli inizi di un culto a favore di Confucio.
Da allora e sino agli inizi del XX sec. la sua popolarità non conobbe declini,
nemmeno in presenza del Buddismo.

La religione di Confucio non è una fede che dipende da una "rivelazione",
ma è piuttosto una filosofia esistenziale: non ci sono dogmi né clero
(nel senso di una casta sacerdotale professionale, in quanto l'esecuzione
dei riti era generalmente affidata a funzionari statali e capifamiglia).
Essere virtuosi, per Confucio, significa avere autocontrollo,
moderazione e saper agire con giustizia, a imitazione degli antichi,
che non avevano leggi esteriori costrittive e che consideravano l'amore per
il prossimo non un semplice dovere ma un'esigenza vitale.

A chi gli chiedeva di parlargli dell'aldilà, Confucio rispondeva:
"Non abbiamo ancora imparato a conoscere la vita, come potremo conoscere la morte?".

In queste parole si riassume l'atteggiamento non solo dei confuciani
ma anche dei cinesi di fronte a quei problemi che ogni chiesa o
confessione considera tipici della personalità religiosa.

Confucio, non era una figura monastica: amava suonare il liuto, cantare in coro,
andare a caccia e a pesca. D'altra parte nessun cinese si è mai sentito
esclusivamente confuciano, buddista o taoista.
Tutte e tre le religioni, infatti, insegnano che l'uomo,
all'origine, è buono e che può raggiungere la salvezza attraverso
la conoscenza della natura umana.

Il primo ambito sociale in cui l'uomo impara ad essere autentico,
secondo Confucio, è la famiglia. Il figlio apprende la pietà filiale:
deve al padre rispetto e sostegno nella vecchiaia,
mentre il padre gli assicura protezione e lo aiuta a formarsi.

Il secondo ambito è la società civile, dove si apprendono e
si applicano la giustizia, l'altruismo, la compassione e soprattutto
la benevolenza (che sta alla base di tutte le virtù).

Il terzo livello è quello dello Stato, dove i sudditi
(specie i funzionari statali) sono tenuti alla lealtà-fedeltà,
a condizione naturalmente che il sovrano governi con virtù e
non con corruzione. Confucio era favorevole a una monarchia p
atriarcale, feudale e gerarchica.

In pratica i confuciani concepivano lo Stato come una grande
famiglia al cui vertice stava il re ("mandato dal cielo"),
mentre più in basso tutti osservavano i diritti-doveri della loro condizione
sociale, secondo un codice prestabilito che regola i rapporti tra
signore e vassallo, tra padre e figlio, tra il primogenito e gli altri
fratelli, tra marito e moglie, tra amici e compagni.

Il rito più importante è il culto degli antenati, che è in verità
la fonte di tutte le religioni cinesi.
Questo culto venne introdotto all'inizio della dinastia Chou
e Confucio non fece altro che divulgarlo.
Ai suoi tempi gli antenati non erano più divinizzati,
ma semplicemente venerati.
Il culto era eseguito dai capifamiglia (o dai capi-clan).
Il fine è quello di mantenere viva la coscienza di appartenere a
un gruppo molto più vasto di quello che si vive sulla terra.

Ancora oggi i funerali cinesi sono molto meticolosi e
ritualizzati, ma non lugubri.
Sulla tavoletta, di solito, viene incollata la foto del defunto
e scritto il nome con l'indicazione dell'età e dello status
sociale che aveva avuto in vita.
I cibi, offerti in maniera simbolica, vengono consumati dagli stessi
donatori in un secondo momento.
Non mancano corone di fiori, incenso, candele, lanterne di carta e rozzi
sai con cappuccio indossati dai parenti del defunto.

Per i confuciani, una persona quando muore ha l'anima
che si separa in tre parti: una sale in cielo, la seconda rimane nella tomba
per ricevere sacrifici e offerte di cibo, la terza viene localizzata
nella tavoletta del tempio.
Quest'anima può trasformarsi in uno spirito buono o cattivo:
la sua sorte è decisa dal suo passato e dalla sollecitudine con
cui i parenti ne onorano la memoria.
Quindi più sontuose sono le cerimonie funebri e i riti commemorativi
e più aumentano le probabilità ch'egli divenga uno spirito buono e
di conseguenza benefico per i vivi.

L'aspetto più negativo della dottrina confuciana è senza
dubbio la sua concezione della donna, considerata di molto inferiore all'uomo.
Il confucianesimo tolse alla donna cinese la superiorità che
le restava nella vita familiare e praticamente la "seppellì" nel
puritanesimo dell'epoca manciù (XVIII sec.).
Ancora oggi la cerimonia nuziale e la vita coniugale risentono
di questa forte discriminazione.

Oggi in Cina il culto è seguito da circa 200 milioni di persone:
dal 1984 la ricorrenza della data di nascita di Confucio
si celebra con grande solennità.

Al di fuori della Cina, il Confucianesimo si è sviluppato soprattutto in Corea:
al Nord vi sono 7 milioni di seguaci, al Sud 2 milioni.
In Giappone si diffuse a partire dal XV sec., dove sussiste ancora oggi
sotto forma di dottrina filosofica tradizionale.
Per effetto dell'immigrazione cinese, il confucianesimo si è diffuso
anche in Vietnam, Thailandia, Filippine, Indonesia, Malesia, ecc.,
raggiungendo la cifra di circa 300 milioni di fedeli.
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Ora è finita. Qui non si è mai trattato di cercare di essere liberato.
Non ho voluto mai la libertà. Sinceramente, volevo la pena capitale per me stesso.
Qui si è trattato di dire al mondo che ho fatto quello che ho fatto, ma non per ragioni di odio.
Non ho odiato nessuno. Sapevo di essere malato, o malvagio o entrambe le cose.
Ora credo di essere stato malato. I dottori mi hanno parlato della mia malattia, e ora mi sento in pace.


Non ho mai portato una maschera,
vado al passo in questo mondo fugace..
Yo soy quién elige como equivocarme.
Algo pude entender de tanto que tropiezo ya sé como caer.



I'll have you know that i've become..
Indestructible.
I'm an indestructible master of war..
Another reason, another cause for me to fight.


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