Fede a prescindere

La fede, per chi è credente, rappresenta una colonna portante della vita. Che questo forum possa portare nuova luce, sia per chi ha fede sia per chi non ce l'ha. Nonché stimolare la discussione su questo tema. Ognuno potrà riportare le proprie esperienze, testimonianze, preghiere, dubbi.

Moderatore: Bonifacio

Fede a prescindere

Messaggioda Astrid » 02/06/2015, 15:03



Quello che voglio chiedere a voi è: secondo voi è giusto imporre una scelta di fede ad un bambino?

Sono nata in Italia*, in un paesino che all'allora contava 2000 anime scarse in cui tutti erano cattolici, più o meno praticanti (che poi predicassero bene e razzolassero male a nessuno è mai importato, quindi lasciamo fuori questo fatto innegabile).
Il destino dei nati è sempre stato questo: battesimo il prima possibile (io ho battuto ogni record del paese venendo battezzata a 40 giorni di vita). Crescendo i bambini vengono mandati a catechismo, volenti o nolenti, in cui vengono impartite loro lezioni di vita, spesso contradditorie, prese direttamente dai Vangeli, vengono insegnate loro le preghiere, e niente viene spiegato in maniera esaustiva (sono andata a catechismo fino ai 14 anni e ogni domanda scomoda veniva liquidata senza motivazione). Prima Comunione a 8 anni, Cresima a 12.

Personalmente ho avuto i primi dubbi sulla fede alle elementari, poco prima della Prima Comunione, poichè notavo incongruenze tra ciò che veniva insegnato a catechismo e quello che veniva insegnato a scuola, non mi capacitavo del fatto che a scuola mi dicessero "pensa con la tua testa, devi ragionare" mentre all'Oratorio "Dio dice così, quindi tu che sei cattolico devi fare così". Oltre che varie contraddizioni a casa, cioè mia madre che si professava cattolica e poi a messa ci andava controvoglia e non sapeva nemmeno quello che faceva a volte.
Quando ho provato a protestare sulla mia volontà di scegliere la mia fede sono stata sgridata da mia madre, perchè ero solo una bambina, italiana* e come tutti i miei compagni dovevo (ripeto DOVEVO) andare a catechismo e prendere i sacramenti. E siccome ero una bambina ho fatto tutto questo di malavoglia.
Cresima uguale, controvoglia, tant'è che sono andata alla cerimonia con pantaloni tattici e maglietta mimetica.
Per anni sono stata costretta ad andare a messa, e ancora adesso, a 25 anni, i miei non si capacitano del fatto che voglia sbattezzarmi e non essere più considerata quello che non sono.

Vedo tantissima gente che parte dal presupposto che normalmente l'essere umano nasca cattolico (attenzione, non creato da Dio e libero di scegliere, ma proprio cattolico) e che per qualche malattia scelga un'altra religione, o come nel mio caso nessuna religione. Questo mi ha portato a tenermi alla larga da chi professa fedi di qualsiasi tipo, specialmente quella cattolica e cristiana, e se mi viene chiesto qualcosa, senza pensare io attacco, come se di default registrassi una domanda innocente come un attacco personale e un ordine di "tornare" dalla parte giusta. E' un comportamento che mi da fastidio, e che sto cercando di correggere, ma è così radicato che è molto difficile accorgersi in tempo e frenarsi.



*Tengo a precisare questo fatto poichè mia madre l'ha sempre sottolineato credendo che gli italiani siano più cattolici di altri, che l'Italia sia un Paese cattolico, e non perchè gli stranieri mi fanno schifo o li consideri diversi, ma perchè hanno tentato di convincermi che siano cattolici e cristiani di serie B.
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Lila: Sai, il giorno in cui l'ho fatto, mi sono portata due lamette nella vasca da bagno. Lo sai perché? Perché sapevo che quando si perde sangue si diventa deboli, e non volevo lasciare il lavoro a metà perché mi era caduta la lametta. Riesci ad immaginarlo? Riesci ad immaginare di odiare la vita a tal punto da volere avere una lametta di riserva ?
Sam: Cosa devo dirgli?
Lila: C'è troppa bellezza per morire. Digli questo. C'è troppa bellezza nel mondo.

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Messaggioda semplicementeio » 02/06/2015, 15:27



Ero scettico e pessimo cattolico fino a 19 anni. Catechismo? Fatto. Sacramenti? Presi. Senza troppa convinzione, in realtà... Forse all'epoca li vedevo più come occasioni per ricevere regali che poi, a ben guardare, neppure volevo.
La parrocchia continuai a frequentarla e ammetto che ho sempre avuto dei preti in gambissima, aperti al dialogo e mai impositivi, che cercavano di farti vedere le cose in modo diverso ma senza mai dirti che avevano ragione loro a prescindere.
Mi sono convertito quando ero al primo anno di università per arrivare a perdere la Fede qualche annetto fa... Cercando di resistere, di andare a messa comunque fino al 2009, quando proprio ho smesso. Me ne sono capitate troppe (e continuano a capitarmene davvero troppe) e sono veramente stufo oltre a sentirmi preso per i fondelli da un Dio sordo ad ogni mia preghiera e richiesta di aiuto (non certamente del tipo "fammi trovare le chiavi").
Non metto in dubbio l'esistenza di Dio, né di Gesù, per carità... Diciamo che ormai mi reputo epicureo: Dio c'è ma di noi se ne strafrega.
Ma la venuta di Cristo?
Forse lo abbiamo trattato talmente male che, giustamente, ai piani alti ci considerano irrecuperabili e ci voltano le spalle.
Per quanto riguarda le religioni in generale ho grande rispetto per chi ha Fede e porta avanti in modo coerente le proprie convinzioni, nell'ambito delle leggi dello Stato in cui si esercita il culto.
Vorrei che fosse così per tutti... Poi parlo con il ragazzo musulmano che fa le consegne per un corriere e, per quanto abbia una vasta cultura e ampie vedute, in campo religioso mi sbotta che le convinzioni cristiane sono tutte "caxxate! D quando uno viene inchiodato ad una croce e vive lo stesso?"
D'altra parte parlando della sua religione, convintissimo, gli sento sostenere che Dio ha 7 mogli.
Non per voler essere polemico e irrispettoso ma... 7 mogli = 7 suocere... Non penso che Dio possa essere così... Beh! Non fatemi bestemmiare, via!
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Messaggioda Mikasa » 02/06/2015, 15:57



No non è giusto imporre una scelta di fede ad un bambino, come non è giusto imporgli una qualsiasi scelta di vita (per esempio è giusto che dei genitori vegetariani impongano una dieta vegetariana al proprio bambino?)
Però è impossibile crescere un bambino in maniera neutrale, da qualche parte bisogna iniziare: per dire, se i tuoi fossero stati atei forse ora staresti qui a scrivere "è giusto che i miei genitori m'abbiamo cresciuto atea quando io ora mi sento molto credente e mi sarebbe piaciuto fare i sacramenti quand'ero picccola come tutti i miei coetanei e quindi ora mi sento come se nella mia infanzia fosse mancato qualcosa di importante?" o una cosa del genere xD

Per cui noi non nascendo imparati iniziamo ad avere una consapevolezza delle cose solo dopo un certo vissuto, e fino ad all'ora i genitori cercano di crescerti per farti diventare una persona giusta secondo quelli che sono i loro principi etici, morali, spirituali, ecc
Il vero problema sono i genitori ignoranti come i tuoi (scusami) che continuano ad imporre le loro credenze ad un figlio che ha razionalmente deciso qual è il suo percorso di vita invece di dirgli "mi dispiace che non la pensi come me però comprendo la tua scelta e ti lascio libero"

In questo caso secondo me la scelta migliore, oltre rendersi indipendenti il prima possibile, è evitare il dialogo su certi temi, perché è impossibile, è come un discorso tra muri, ognuno che cerca di convincere l'altro che la propria posizione è quella giusta
Cioè, se ti vuoi sbattezzare ai tuoi non glielo dire, fallo e basta, perché tanto non capiranno mai, è brutto ma è così
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Messaggioda Cinna » 02/06/2015, 16:07



Secondo la mia opinione il fatto di indottrinare i bambini fin da piccoli crea danni enormi alla società ed al bambino stesso.
Nel mio mondo perfetto TUTTI dovrebbero seguire un corso di "religione" a scuola che dovrebbe insegnare la storia e la filosofia di TUTTE le religioni in modo che, quando la persona diventa adulta, possa scegliere con coscienza la religione che ritiene più vicina alle sue idee (o diventare ateo/agnostico).
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Messaggioda semplicementeio » 02/06/2015, 16:09



Non ha salvato l'ultima parte...
Cmq io il battesimo a un bimbo lo farei... A scanso d'equivoci, non si sa mai.
Il resto, poi, lo deciderà.
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Messaggioda Michele76* » 02/06/2015, 16:37



Astrid ha scritto:Quello che voglio chiedere a voi è: secondo voi è giusto imporre una scelta di fede ad un bambino?



NO
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Messaggioda ginetto » 02/06/2015, 16:47



premetto che sono un cristiano cattolico, attivo e praticante.
come diceva un utente sopra, è quasi ovvio dare una certa impronta educativa (per me che vivo la religione nei suoi valori) ad un bambino. più che il battesimo, credo sia sbagliato imporre la cresima adun preadolescente. io, alla soglia dei venti anni, nonostante creda, ancora non l'ho fatta. la cresima è la conferma, la riconferma, del vivere secondo la religione cristiana.
il più delle volte, ciò che mette in cattiva luce la chiesa e i suoi principi, sono gli esempi che essa da nel mondo moderno.
da animatore salesiano vivo l'oratorio. solo chi conosce il carisma salesiano può capire cosa significa.
nel mio oratorio passa gente di ogni tipo, venendo io anche da un paesino non proprio 'tranquillo'. frequenta l'oratorio anche gente che non crede in dio, am che professa altre religioni o magari è ateo. l'oratorio deve essere scuola di vita, non di religione. mi pare ovvio che, dato la presenza di consacrati, vi sia una impronta,anche in questo caso educativa. per quanto riguarda la mia esperienza, ho visto gente, laici e consacrati, molto aperti, con una mentalità per nulla bigotta, affrontare i più svariati temi. tutto sta nello stile che si sceglie di seguire. non ho mai sentito mai frasi del tipo 'devi fare così in quanto lo dice dio'. avrò avuto tanto c*lo...
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Messaggioda Hanamichi » 03/06/2015, 14:18



La risposta è no, la fede non deve essere di certo un obbligo imposto da qualcuno, di certo non è questo che Dio vuole e questo lo si evince già dalla Genesi, visto che da la possibilità di scegliere all'uomo ciò che vuole fare, dandogli sì delle direttive, ma nulla di più.
Per quanto riguarda la questione del catechismo, mi accorgo sempre di più che quello fatto da molti laici è davvero insoddisfacente, conoscevo l'amica di una conoscente che insegnava catechismo nella sua parrocchia ad una certe se ne uscì con la frase "ma esattamente l'Esodo a cosa fa riferimento?". Non dico sia sempre così, non si può fare di tutta l'erba un fascio, ma una persona del genere non è palesemente in grado di insegnare una disciplina così delicata a dei bambini, che hanno come primo impulso quello di fare domande.
Io ribadisco, non facciamo confusione con il Cristianesimo e la Chiesa cattolica, perchè un cristiano non è necessariamente cattolica ed un adeguato dialogo ecumenico porta a riunire tutte le Chiese di Cristo in un'unica Verità che sta appunto nella figura di Cristo stesso.
Detto questo, chi fa differenza fra un uomo ed un altro, giudicandolo o definendolo di "serie B", non ha capito nulla del messaggio cristiano e lo invito a leggersi un passo del Vangelo in cui lo stesso Gesù dice: "In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me." (Mt 25).
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Messaggioda ppiero75 » 04/06/2015, 18:41



quoto in pieno
Hanamichi ha scritto:La risposta è no, la fede non deve essere di certo un obbligo imposto da qualcuno, di certo non è questo che Dio vuole e questo lo si evince già dalla Genesi, visto che da la possibilità di scegliere all'uomo ciò che vuole fare, dandogli sì delle direttive, ma nulla di più.
Per quanto riguarda la questione del catechismo, mi accorgo sempre di più che quello fatto da molti laici è davvero insoddisfacente, conoscevo l'amica di una conoscente che insegnava catechismo nella sua parrocchia ad una certe se ne uscì con la frase "ma esattamente l'Esodo a cosa fa riferimento?". Non dico sia sempre così, non si può fare di tutta l'erba un fascio, ma una persona del genere non è palesemente in grado di insegnare una disciplina così delicata a dei bambini, che hanno come primo impulso quello di fare domande.
Io ribadisco, non facciamo confusione con il Cristianesimo e la Chiesa cattolica, perchè un cristiano non è necessariamente cattolica ed un adeguato dialogo ecumenico porta a riunire tutte le Chiese di Cristo in un'unica Verità che sta appunto nella figura di Cristo stesso.
Detto questo, chi fa differenza fra un uomo ed un altro, giudicandolo o definendolo di "serie B", non ha capito nulla del messaggio cristiano e lo invito a leggersi un passo del Vangelo in cui lo stesso Gesù dice: "In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me." (Mt 25).
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Messaggioda Baraddur » 04/06/2015, 18:58



Astrid ha scritto:Per anni sono stata costretta ad andare a messa, e ancora adesso, a 25 anni, i miei non si capacitano del fatto che voglia sbattezzarmi e non essere più considerata quello che non sono.


Anch'io ho pensato di fare lo sbattezzo, del resto nella religione cattolica né in altre, non mi ci sono mai ritrovato, o identificato, mi sono sempre sembrati dei gesti vuoti, quelli del pregare, gesti fatti spesso anche per convenienza sociale, per imitazione, per apparire, e mi è sempre sembrata infantile l'idea di un'intelligenza superiore, come se per i bambini c'è Babbo Natale e per i più grandi c'è Dio, in entrambi i casi dovrebbero fare regali solo ai "buoni". Ho poi notato le mille contraddizioni che ci sono tra antico e nuovo testamento, o tra ciò che predica l'antico testamento (predica, tra le altre cose, l'alimentazione kosher, quella seguita dagli ebrei) e ciò che i cattolici fanno, oppure come alcune parti della bibbia vengono interpretate in modo letterale mentre altre vengono rilette a proprio piacimento, a proprio uso e consumo. Ho notato come appunto la religione è un veto contro chi vuole pensare e non fermarsi alle "verità" di un libro scritto millenni or sono da abitanti della Palestina, e umano, fin troppo umano, infatti guardacaso contempla solo malattie e cibi presenti nella zona in cui è stato iscritto, cosa che cozza con l'idea di un Dio onnisciente. La religione non è altro che ammonimenti spacciati per divini, ma fin troppo umani, e fatti per governare moralmente e praticamente, un popolo. Per non parlare poi del paradosso di un Dio buono e onnipotente che permette il perpetuarsi del male e delle ingiustizie. Da ragazzino mi affascinava la religione pagana greco-romana o celtica o germanica, la vedevo molto più naturale e vicina alla natura, la natura intesa proprio in senso letterale, ma anche alla natura umana, in quanto ogni Dio pagano riflette qualità, passioni e difetti umani, ora però sono su posizioni del tutto atee e uso dire di essere un "ateo praticante", praticante non nel senso che prego un Dio, ma che se posso difendo la laicità da chi vuole imporre la visione religiosa a tutti, e le proprie regole basate su questa visione.
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