LuceBuio ha scritto:Suppongo tu ti riferisca alla fede cattolica, ma credo che accomuni chiunque creda in qualcosa di superiore il sentire la propria sofferenza alleviata dalla fede, cristiani, buddhisti, indù...
Il buddismo non si basa su una fede: non sei buddista perché hai fede in alcuni testi sacri, ma semplicemente perché hai un certo atteggiamento nei confronti della realtà, ti comporti in un certo modo, fai meditazione. Di scuole buddiste ce ne sono molte, ma se c'è qualcosa che le accomuna è proprio la mancanza del concetto di fede. Il buddista non crede che ci sia un dio che si occupa del bene e del male, ma che dio sia in un certo senso quello spinoziano, ovvero la natura stessa, compreso l'uomo.
Avarice ha scritto:La Fede è una cosa necessaria. Anche chi non ha fede e non crede in niente in realtà ha fede nella propria sfiducia: non mette in dubbio in fatto che qualcosa (non necessariamente Dio) possa esistere, e quindi ha una fede.
Non credo che si possa utilizzare la parola "fede" propria del contesto religioso come sinonimo del credere in qualcosa. Credere nel senso di doxa, ad esempio, è un concetto greco che ha poco a che fare con la fede, salvo forzature: "io credo che Mambro e Fioravanti non siano gli esecutori della strage di Bologna del 2 agosto 1980". Ho degli indizi che sostengono la mia opinione, che comunque non è certa. Un altro concetto è quello di episteme (da qui epistemologia) che non si basa su un'opinione, ma su una conoscenza certa, su un dato incontrovertibile. Dire che la fede è necessaria mettendo sullo stesso piano la fede religiosa con la "fede" in un dato epistemologico è un gioco retorico che i politici e gli esperti di comunicazione di massa conoscono bene e che ha causato e causa tuttora numerosi danni.