E se tutto questo non avesse alcun senso?

La fede, per chi è credente, rappresenta una colonna portante della vita. Che questo forum possa portare nuova luce, sia per chi ha fede sia per chi non ce l'ha. Nonché stimolare la discussione su questo tema. Ognuno potrà riportare le proprie esperienze, testimonianze, preghiere, dubbi.

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E se tutto questo non avesse alcun senso?

Messaggioda Michele76* » 05/10/2017, 12:59



Ciao Laremi, devo dire che quando ero ragazzino anche io ero piuttosto turbato da questo pensiero, anche se non propriamente nei termini che hai descritto tu.Arrivato alla maturità sinceramente la domanda sul senso della vita si affaccia raramente nella mia testa, quello a cui penso invece è cercare di passare nel modo migliore possibile ( o in quello meno peggiore) le giornate e aumentare le mie competenze sulle cose che mi interessano.
In pratica se in un certo giorno io aumento la mia conoscenza su certi argomenti, per me questo da senso alla giornata e tanto mi basta per essere soddisfatto.
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Messaggioda TheDarkKnight » 05/10/2017, 19:39



Apprendere cose tanto per arricchirsi è oggettivamente solo un'inutile perdita di tempo, molti dati vengono persi durante gli anni e il tutto si conclude infine con la morte in cui subiamo un bel format totale. L'apprendimento ha un minimo di senso solo se il sapere derivato viene in seguito condiviso. Ovviamente anche questo avrà un valore solo per un tempo determinato dato che nulla è eterno.
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

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Messaggioda Unknown » 05/10/2017, 20:21



In effetti è angosciante.. quindi meglio non pensarci.
Ci sono però testimonianze, anche illustri, di persone che hanno sperimento la perdita di funzioni vitali per poi ritornare in vita in seguito a eventi traumatici, la cosiddetta "pre-morte"..
I loro racconti qualche filo di speranza per il dopo lo danno..
Certo è che se dopo non c'è veramente niente ci hanno proprio rifilato un bel pacco!!
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Messaggioda Michele76* » 06/10/2017, 11:18



TheDarkKnight ha scritto:Apprendere cose tanto per arricchirsi è oggettivamente solo un'inutile perdita di tempo, molti dati vengono persi durante gli anni e il tutto si conclude infine con la morte in cui subiamo un bel format totale. L'apprendimento ha un minimo di senso solo se il sapere derivato viene in seguito condiviso. Ovviamente anche questo avrà un valore solo per un tempo determinato dato che nulla è eterno.

Sarà inutile perdita di tempo per te, per me è la cosa più importante che si possa fare nella vita.
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Messaggioda TheDarkKnight » 06/10/2017, 18:50



Ci mancherebbe, ognuno ha la libertà di illudersi come preferisce.
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

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Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


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Messaggioda marossi » 06/10/2017, 19:35



io credo e questo credere mi fa stare in pace con me stesso.
Chiedersi delle malattie, di amici persi troppo giovani e delle ingiustizie in generale alimenta solo il dubbio.
Quanto dura una vita "normale"? 70/80 anni?
Troppo poco per l'immensità dell'universo.
Allora siamo solo briciole?
No, non ci credo! Non ci voglio credere!
Ma io ho fede, e credo.
Credo.
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intuisce Dio"
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Messaggioda Mark91 » 13/10/2017, 0:05



Laremi ha scritto:La mia più grande paura è la morte, ho paura che tutta la vita si riveli essere inutile ho paura di venire nel nulla e di andare nel nulla, eppure non avendo nessuna fede spesso mi sembra la cosa più probabile, e questo pensiero mi toglie il sonno, mi toglie l'appetito, mi toglie la voglia di vivere.

Sono l'unico che ha paura dell'oblio, del non esistere, per me è motivo di continua preoccupazione, ma quando mi confronto con tutti il mondo è diviso in due categorie: i primi che fede cieca in una religione, e io li invidio, a volte li ammiro vorrei tanto un punto di appoggio, una consolazione, un rifugio dalla mia paura; e i secondo gli atei che alla mia domanda spesso rispondono:"scherzi? non vedo l'ora di raggiungere la pace." e questi non li capisco mi fanno paura.

Niente non so dove voglio andare a parare, volevo solo scrivere del motivo che per l'ennesima notte mi tiene sveglio. Molti troveranno stupido essere ossessionati da questa cosa, non so che farci.

Oh, bene! vedo che non sono l' unico a pensare a questa cosa continuamente, ti dico solo che secondo me quelli che dicono di non vedere l' ora di andare in pace, in realtà mentono, o meglio: non pensano alla morte e non hanno mai avuto motivo (malattie gravi incidenti o altro) per pensarci, ma credimi che quando si trovano ad un passo dalla morte o comunque iniziano a sentirne l' odore per qualche motivo, allora iniziano a cagarsi un po sotto all' idea.
Io sono abbastanza convinto che non finisca tutto, ci deve essere qualcosa dopo, tutti si chiedono cosa ci sia dopo, ma nessuno si chiede dove eravamo prima di nascere, con "prima" non intendo quando eravamo spermatozoi, ma prima che i nostri genitori e i nostri nonni nascessero, tipo nel 1600 durante l' età coloniale delle americhe, dove eravamo noi in quel periodo? La cosa più logica secondo me è la reincarnazione, non necessariamente in questo mondo e nemmeno in questo universo, dato che la razza umana tecnicamente potrebbe estinguersi anche domani, cosa fattibilissima, basta che un metorite enorme colpisca la terra. Sulla reincarnazione ho 2 teorie, di cui una personale e particolare:

LA PRIMA: La reincarnazione "classica" ovvero, nasci cresci muori, rinasci in un nuovo corpo partendo da zero, e il ciclo si ripete, semplice.

LA SECONDA: Questa è una mia teoria personale, leggete con attenzione: è possibile che anzichè reincarnarci in un nuovo corpo, ci reincarniamo in un corpo già esistente da tempo, mi spiego meglio: tutte le coscienze dei rispettivi esseri viventi dell' universo in realtà sono una sola coscienza frammentata in miliardi di esseri viventi diversi, ma ogni frammento di coscienza in ogni essere vivente contiene l' informazione originale, esattamente come su un ologramma è possibile ricavare l' informazione intera partendo da un frammento di esso (se non sapete cos' è un ologramma cercate su google).
Ora seguitemi, secondo me potrebbe accadere questo: abbiamo due persone adulte vive, A e B, la persona A muore, la sua coscienza si fonde con quella di B che è ancora in vita. Da quel momento in poi A e B sono un unica persona nel corpo di B il quale ovviamente non si rende conto di nulla, d' altro canto nemmeno A si rende conto di nulla dato che entrando nel corpo di B è convinto di essere sempre stato B fin dalla nascita. La fusione dei due frammenti di coscenza avverrebbe durante il sonno della persona "ospite" ecco spiegato perchè ogni essere vivente è costretto a dormire un tot di ore ogni giorno.
lo so è difficile da immaginare, MA OGNUNO DI NOI FINO A IERI POTREBBE ESSERE STATA UN ALTRA PERSONA CHE DURANTE LA NOTTE E' MORTA....inquietante vero? Mette un po i brividi pure a me se ci penso :rolleyes:

A riprova di tutto ciò, ci sono i viaggi astrali eseguiti da moltissime persone in tutto il mondo, anche se nessuno ha mai sperimentato di persona con un test, se i viaggi sono reali o frutto dell' immaginazione, basterebbe che una persona posizionasse un foglio con un numero scritto in una stanza chiusa ed il viaggiatore indovinasse il numero attraverso l' astrale
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Messaggioda Ātman » 13/10/2017, 9:01



La tua seconda ipotesi sulla reincarnazione mi ricorda -con le dovute differenze- il concetto New Age dei "walk-in", ne lessi anni fa, non so se circola ancora. Credo sia nato perché capitava che chi si trovava in punto di morte sperimentando una NDE cambiava spesso la propria visione della vita, la propria scala di valori e il proprio stile di vita, tanto da non essere quasi più riconosciuto dai propri cari.

Per quanto riguarda il discorso dei viaggi astrali, ci sono stati dei riscontri (nelle opere di Stanislav Grof mi pare ci sia qualche riferimento, oltre a un mucchio di materiale interessante in generale), ma a quanto ho capito il problema è che uscendo dal corpo ci si può trovare non necessariamente in questa realtà, ma nella dimensione immediatamente vicina, che presenta delle differenze, a volte piccole, a volte più grandi.

Molto interessante - e probabilmente vero - quello che dici sulla coscienza-ologramma. Nelle opere del già citato Grof si possono trovare molti casi a sostegno di questa tesi. Credo che la cosa più sensata che si possa fare, invece di preoccuparsi della reincarnazione, è proprio risvegliarsi alla nostra coscienza, scoprire l'Assoluto che è in noi.

Edit: trovato un articolo di Wiki/en sui walk-in:

https://en.wikipedia.org/wiki/Walk-in
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Messaggioda Mark91 » 13/10/2017, 15:19



Adrien ha scritto:La tua seconda ipotesi sulla reincarnazione mi ricorda -con le dovute differenze- il concetto New Age dei "walk-in", ne lessi anni fa, non so se circola ancora. Credo sia nato perché capitava che chi si trovava in punto di morte sperimentando una NDE cambiava spesso la propria visione della vita, la propria scala di valori e il proprio stile di vita, tanto da non essere quasi più riconosciuto dai propri cari.

Per quanto riguarda il discorso dei viaggi astrali, ci sono stati dei riscontri (nelle opere di Stanislav Grof mi pare ci sia qualche riferimento, oltre a un mucchio di materiale interessante in generale), ma a quanto ho capito il problema è che uscendo dal corpo ci si può trovare non necessariamente in questa realtà, ma nella dimensione immediatamente vicina, che presenta delle differenze, a volte piccole, a volte più grandi.

Molto interessante - e probabilmente vero - quello che dici sulla coscienza-ologramma. Nelle opere del già citato Grof si possono trovare molti casi a sostegno di questa tesi. Credo che la cosa più sensata che si possa fare, invece di preoccuparsi della reincarnazione, è proprio risvegliarsi alla nostra coscienza, scoprire l'Assoluto che è in noi.

Edit: trovato un articolo di Wiki/en sui walk-in:

https://en.wikipedia.org/wiki/Walk-in

Wow, molto interessante, ti ringrazio per avermi postato il link, ma dato che non sono ferratissimo con l' inglese, ho fatto delle ricerche su google per conto mio, molto interessante il concetto di Walk-in, anche se secondo me ci sono alcune cose che non tornano, come il fatto di comportarsi in maniera diversa una volta che è avvenuto un Walk-in (esempio parlare un altra lingua), un po strano dato che siamo certi al 99,9% che tutte le informazioni, i ricordi e le capacità di un individuo risiedano nel cervello e vengono cancellate quando le cellule cerebrali muoiono, su questo penso non ci sia quasi nessun dubbio.
Nella mia teoria invece, quando A muore, la sua coscienza (attenzione la coscienza, non il bagaglio di ricordi ed informazioni) passa al corpo di B, molto semplicemente la coscienza dell' individuo A usa l' esperienza, le emozioni, i ricordi ecc del corpo B, in pratica come dicevo nel post, A si sveglia una mattina nel corpo di B, tranquillo, convinto di essere sempre stato B e di essere andato a letto la sera prima, con tutto il bagaglio di ricordi esperienze e capacità di B dell' intera vita. Ne A ne B si rendono conto di nulla.
Se A e B fossero stati amici, B si sveglierebbe una mattina e verrebbe a sapere semplicemente che il suo amico A è morto, piangerà e andrà al funerale, ignaro(i) del fatto che lui e il suo amico morto ora sono la medesima persona.
lo so che è complicato da spiegare a parole e ancor di più da immaginare ^_^ Il dilemma è: su base di cosa viene scelto il corpo "ospite" oltre al fatto che quest' ultimo deve essere addormentato nel momento della "transazione"? :mmm2: Ovviamente questo concetto non vale solo per gli esseri umani ma si applica a tutto l' universo, quindi uno potrebbe morire e svegliarsi in un pianeta su un altra galassia...dato che se l' umanità si estingue domattina (cosa che tecnicamente potrebbe accadere, basta un meteorite) dove si reincarnerebbero 6 miliardi di anime?
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Messaggioda Ātman » 13/10/2017, 16:00



siamo certi al 99,9% che tutte le informazioni, i ricordi e le capacità di un individuo risiedano nel cervello e vengono cancellate quando le cellule cerebrali muoiono, su questo penso non ci sia quasi nessun dubbio.


No, a quanto pare le informazioni non risiedono esclusivamente nel cervello. Nella fisiologia esoterica si parla non a caso di vari "involucri", corpi sottili, ecc., che costituiscono ciò che siamo, e uno di essi è proprio l'involucro mentale che dovrebbe "contenere" le informazioni (che comunque a mio avviso restano "memorizzate" più ampiamente altrove: v. ad es. ciò che accade nelle NDE con la revisione della propria vita; in quel momento percepiamo le cose non solo dal nostro punto di vista, ma anche da quello delle altre persone coinvolte in quegli eventi).
Secondo questa teoria, dovremmo lasciarci alle spalle i ricordi solo quando ci lasciamo dietro l'involucro mentale (una volta cioè superata la dimensione che ne costituisce l'"habitat"); in sostanza, quando moriamo non abbandoniamo solo il corpo fisico, ma gradualmente anche gli altri corpi, man mano che attraversiamo le dimensioni di loro "pertinenza". La faccenda insomma sembra ben più complessa della vecchia storia che considera solo il corpo fisico da un lato e l'anima dall'altro...
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