Se Gesù fosse vivo oggi...

La fede, per chi è credente, rappresenta una colonna portante della vita. Che questo forum possa portare nuova luce, sia per chi ha fede sia per chi non ce l'ha. Nonché stimolare la discussione su questo tema. Ognuno potrà riportare le proprie esperienze, testimonianze, preghiere, dubbi.

Moderatore: Bonifacio

Se Gesù fosse vivo oggi...

Messaggioda Lory White » 26/12/2021, 14:26



Penna ha scritto:Comunque penso che oggi sarebbe considerato un folle, nel caso di una seconda venuta, perché un messaggio di tipo religioso viene oggi vissuto come una sfera privata e individuale che non deve influenzare la vita altrui. Una qualsiasi persona che propone un cambiamento radicale della propria vita in una prospettiva religiosa può al massimo aspirare a fondare una setta separata dal resto della società, che invece affronta cambiamenti per motivi economici o famigliari. Un esempio reale potrebbe essere la comunità di Nomadelfia, una comunità cattolica che segue uno stile di vita fondato sulla totale condivisione dei beni, ai quali gli adepti rinunciano del tutto cedendoli ad una congregazione cristiana che ne gestisce l'uso tra i consociati. La stessa congregazione è la sola che si occupa di acquisti di beni a seconda delle richieste degli adepti, mentre questi ultimi vivono senza soldi e lavorano all'interno della comunità. E' un tipo di vita abbastanza radicale, e infatti rimane settaria, però si può comunque considerare per certi versi una forma comunitaria di viversi il cattolicesimo.

Però non credo che Gesù (o i suoi discepoli) avesse intenzione di gestire i beni di chi lo seguiva. Vero è che esortava a dare importanza a ciò che è ultraterreno, però per me lo faceva per ridimensionare l'importanza delle cose materiali. Tra l'altro alternava la vita all'aperto con l'andare ospite in case altrui e partecipava anche a banchetti, quindi dal mio punto di vista era flessibile e distante da sette con regole ferree. Il suo essere radicale era per me il suo lasciarsi andare completamente alla spiritualità, ma come possibilità interiore. Il fatto poi che cercava di curare alcuni malati (per strada) lo trovo molto distante dalla vita chiusa in una setta.
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Se Gesù fosse vivo oggi...

Messaggioda grotesque » 26/12/2021, 15:01



Lory White ha scritto:Mi sono sempre chiesto cose come queste e vorrei sapere se sono il solo...

Se Gesù invece di essere vissuto 2000 anni fa fosse vivo oggi, che cosa succederebbe?

Ai cristiani di oggi andrebbe bene?

Quelli che si mettono eleganti per le cerimonie religiose lo seguirebbero mentre predica in mezzo alla natura vestito in modo povero?

Quelli che a Natale si abbuffano lo starebbero ad ascoltare? Forse si porterebbero dietro un cosciotto di agnello?

Con la barba e i capelli lunghi (ammesso che sia stato veramente così) verrebbe considerato un santone ciarlatano oppure verrebbe preso sul serio il suo messaggio?

Non sarà che il fatto di essere vissuto 2000 anni fa e il fatto che sia stato martirizzato in fin dei conti ora ce lo fa considerare innocuo? Ma se fosse vivo oggi... ci sembrerebbe pericoloso per il nostro sistema di vita?


Lui non credo possa essere pericoloso, semmai certi suoi fedeli che, come in tutte le religioni purtroppo, non hanno e non avranno l'apertura mentale per comprendere o essere empatici su certe tematiche (non approfondisco per non andare fuori tema, ma potete immaginare)

Con i mezzi di allora, oggi probabilmente Gesù starebbe a litigare con qualche ragazzino per strada che lo filma per prenderlo in giro.

Se invece proponesse i suoi messaggi da influencer stile Chiara Ferragni, probabilmente ci sarebbero molti più cristiani che inizierebbero a considerarlo e ad ammirare le sue gesta...la barba e i capelli lunghi aiutano direi. Che poi quanti di loro ci crederanno veramente, o se sono i soliti che salgono sul carrozzone dei vincitori o che si convincono di far tendenza, questo non saprei.
Però questo modus operandi non gli si addice, forse meglio un social media manager che fa tutto questo per lui :lol:

Ci scherzo un po', ma ormai la prassi per essere considerato è questa. Bombardamento giornaliero in tv o nei social, poi se sei Gesù o Vanna Marchi, quello che proponi non importa più, se hai la tua bolla e un milione di follower che ti segue, o che ti insulta, tanto è lo stesso.

Però quanti cristiani farebbero letteralmente quello che ha fatto lui, oggi?
E se lo facessero, tipo sfamare i cinquemila, ma con tanto di foto e hashtag fighi mentre dà loro da mangiare (lasciamo stare il respawning di pani e pesci), quanta cristianità e quanto narcisismo ci vedete voi?
Sarebbe un po' come quello che dona un milione di euro alla Croce Rossa, però non riesce a non fare a meno di dirlo a tutti i suoi amici o ai media, per nutrire il suo ego.

Lo so, ho divagato un po' ma spero ci sia qualche spunto per continuare la discussione.
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Messaggioda Lory White » 26/12/2021, 16:27



grotesque ha scritto:Lui non credo possa essere pericoloso, semmai certi suoi fedeli che, come in tutte le religioni purtroppo, non hanno e non avranno l'apertura mentale per comprendere o essere empatici su certe tematiche (non approfondisco per non andare fuori tema, ma potete immaginare)

Con i mezzi di allora, oggi probabilmente Gesù starebbe a litigare con qualche ragazzino per strada che lo filma per prenderlo in giro.

Se invece proponesse i suoi messaggi da influencer stile Chiara Ferragni, probabilmente ci sarebbero molti più cristiani che inizierebbero a considerarlo e ad ammirare le sue gesta...la barba e i capelli lunghi aiutano direi. Che poi quanti di loro ci crederanno veramente, o se sono i soliti che salgono sul carrozzone dei vincitori o che si convincono di far tendenza, questo non saprei.
Però questo modus operandi non gli si addice, forse meglio un social media manager che fa tutto questo per lui :lol:

Ci scherzo un po', ma ormai la prassi per essere considerato è questa. Bombardamento giornaliero in tv o nei social, poi se sei Gesù o Vanna Marchi, quello che proponi non importa più, se hai la tua bolla e un milione di follower che ti segue, o che ti insulta, tanto è lo stesso.

Però quanti cristiani farebbero letteralmente quello che ha fatto lui, oggi?
E se lo facessero, tipo sfamare i cinquemila, ma con tanto di foto e hashtag fighi mentre dà loro da mangiare (lasciamo stare il respawning di pani e pesci), quanta cristianità e quanto narcisismo ci vedete voi?
Sarebbe un po' come quello che dona un milione di euro alla Croce Rossa, però non riesce a non fare a meno di dirlo a tutti i suoi amici o ai media, per nutrire il suo ego.

Lo so, ho divagato un po' ma spero ci sia qualche spunto per continuare la discussione.

Grazie, spunti interessanti e simpatici!
Bè credo che nel suo modo di apparire Gesù non seguisse i consigli di nessuno, nemmeno dei suoi collaboratori più stretti, lo vedo più come un artista che lo fa per passione o meglio vocazione.
Non so nemmeno se volesse ricevere attenzione, quanto invece proporre un messaggio che poteva essere accolto o respinto (secondo libero arbitrio). Ed il motivo penso sia stato simile a quello del Buddha, cioè una volta conosciute le cause della sofferenza voler fornire informazione su questo, senza pretendere nulla.
Per quanto riguarda il narcisismo a mio modo di vedere è andato incontro alla morte (pur prevedendola) anche per togliersi di mezzo e lasciare agli altri decidere come andare avanti da soli. Quindi oggigiorno mi aspetterei che avesse il coraggio di scomparire dalle scene in caso di follower fanatici... un pò come faceva Gandhi che si fermava e digiunava (rischiando la morte) quando i suoi seguaci indiani diventavano violenti, travisando completamente il messaggio che lui stava dando. Sono d'accordo che il problema sono certi fedeli...
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Messaggioda voasac » 26/12/2021, 19:52



Forse la domanda è se fosse mai esistito
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Messaggioda Lory White » 26/12/2021, 21:37



voasac ha scritto:Forse la domanda è se fosse mai esistito

Anche se non fosse mai esistito abbiamo i vangeli, e io davvero mi stupisco che in nome di tali vangeli (e parlo di quelli canonici non di eventuali altri nascosti) si sia potuto lo stesso ammazzare gente o fare della religione uno strumento di potere. Mi stupisco anche che si siano fatti arrivare fino ad oggi tali testi, e non siano stati bruciati come letture "sconvenienti" dai potenti. Comunque per me sono un riferimento valido di come sarebbe potuto essere, o di come sarebbe un personaggio del genere, anche se non fosse mai esistito. Forse quelli che hanno usato i vangeli come oppio per il popolo erano talmente disinteressati al messaggio contenuto in essi, da credere che fossero una bella favola per addormentare la gente; dando per scontato che quasi nessuno avrebbe fatto un confronto tra ciò che è stato scritto e ciò che poi è stato fatto in nome della religione. Forse di fondo c'è un pessimismo sulla natura umana, per cui o si è prepotenti oppure si è ingenui, e non si tiene conto che spiritualità e realtà non sono affatto opposti.
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Messaggioda Eliminato » 27/12/2021, 11:44



Ecco, citando proprio i testi sacri, io ho letto dei passi del Nuovo Testamento in cui Gesù appare spesso rabbioso e scontroso, molto duro e rigido in altre parabole, ma in fondo chi può dire quanto di reale ci sia stato davvero tramandato? Secondo me la Bibbia è stata rimaneggiata negli anni, attribuendo a Dio la visione dell'epoca, che poteva dunque confarsi alla mentalità di quei tempi. Anche l'abissale differenza con l'Antico Testamento potrebbe confermare questa mia visione. Antico Testamento che, per dire, pur io essendomelo fatto interpretare da sacerdoti con l'uso del messale, trovo sia uno dei testi più agghiaccianti della storia e non c'è cosa che tenga, per quanto mi riguarda: mi angoscia il significato intrinseco, allegorico. Mi disturba e mi inquieta, per me Dio non è rappresentato adeguatamente dalle "sacre scritture" che ci hanno propinato nei secoli. Per me Dio, sempre se esiste, se ne sbatte altamente di queste invenzioni. Anche sui Dieci Comandamenti si aprono mille dubbi, per quanto tutti noi ben sappiamo che pure gli atei o gli agnostici fondamentalmente mantengono di loro un codice comportamentale di pari etica pur senza quel riferimento (o forse avendo un riferimento culturale epocale derivante da certi testi). Ecco io debbo ammettere che a oggi, nella mia esistenza, ho visto più virtù in atei o agnostici che nei sedicenti cristiani pronti a seguire quanto Dio avrebbe imposto loro. Secondo me? Ribadisco, se dovesse esserci un Dio, per me una divinità onnipotente e onnisciente, ultraterrena ed eterna, sarebbe dotata di una elasticità e capacità di "perdono" infinite. Prendiamo alcuni "obblighi cristiani" derivanti appunto dai Comandamenti, per fare un esempio pratico attuale (che ho visto esser stati dibattuti proprio su questo forum): i rapporti intimi pre-matrimoniali, la masturbazione, una sessualità differente da quella etero (mi è stato spiegato che questi tre elementi rientrano negli "atti impuri" per cui un Dio onnipotente potrebbe altamente offendersi - cosa che a me appare come un fortissimo controsenso - un essere superiore che supera ogni intelletto), ma anche l'andare alla Santa Messa ogni domenica. Dio, ammesso esista, queste cose nemmeno le guarda. Sarà un Dio di Amore totale. Sa benissimo che ogni suo "figlio" è diverso, perché li ha creati lui così, sa che sbaglieranno talora. Se uno dei suoi figli dovesse suicidarsi, non lo punirebbe mica qualora ci fosse dopo un "regno eterno". Oppure se uno dei suoi figli, causa fobia sociale oppure lavoro domenicale, preferisce pregare a casa sua oppure recarsi alla Messa dei giorni feriali per unirsi a Lui, non potrà che avere gioia nell'ascoltarlo comunque. Se dovessi tornare a credere, perché nella vita mai dire mai e io sono aperto in tal senso e dedito alla speranza che scalda il cuore, io "fonderei" la mia personale fede. So solo che Dio sarebbe Amore e ci rivolgeremmo a Lui in ogni momento, come il più grande e prezioso dei confidenti, la spalla amichevole sempre lì. Questa riflessione sorge per ispirazione diretta osservando i miei cari, che credo abbiano tale percezione di Dio, che a me sembra pura, realistica e rassicurante. La visione cristiana, invece, tende a essere molto depauperante, avvilente, umiliante: in quanti passi o preghiere si legge "mi prostro a Dio, io di fronte a lui non sono nulla, posso solo inginocchiarmi di fronte a Lui per chiedere perdono di una COLPA". Sì, questo forte senso di COLPA che ci accompagna da che siamo piccini, intimidendoci terribilmente. Personalmente sono nato e cresciuto in un contesto molto religioso, andavo a scuola presso un collegio di suore, quello che ricordo è proprio questo continuo doversi sentire in colpa ed essere rigidi e sull'attenti per dimostrare di essere "buoni" di fronte a Dio. Questo, secondo la mia opinione personale quanto ricucita però su mia stessa pelle, non è sano e fa vivere male, creando l'effetto "timorato". Dio, sempre secondo me, dovrebbe solo volere che noi svolgiamo la nostra vita senza far del male o creare danno agli altri suoi figli. Il resto è aria, parole vuote, obblighi che uccidono l'essenza delle persone qui. Quanto a Gesù, penso lui possa esser stato una sorta di mistico, un asceta del tempo forse, qualcuno suggerisce un possibile bipolare o schizofrenico che credeva di essere Dio e di dover lasciare un messaggio in Terra per lui. Tornando ai momenti odierni ipotizzo che, se lui apparisse tra noi oggi, sarebbe presto fermato da una vettura con la sirena seguita da ambulanza, questo per consentire l'eventuale trattamento sanitario obbligatorio. Oggi andrebbe proprio così...
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Messaggioda Lory White » 27/12/2021, 12:24



Broken Mirror ha scritto:Ecco, citando proprio i testi sacri, io ho letto dei passi del Nuovo Testamento in cui Gesù appare spesso rabbioso e scontroso, molto duro e rigido in altre parabole, ma in fondo chi può dire quanto di reale ci sia stato davvero tramandato? Secondo me la Bibbia è stata rimaneggiata negli anni, attribuendo a Dio la visione dell'epoca, che poteva dunque confarsi alla mentalità di quei tempi. Anche l'abissale differenza con l'Antico Testamento potrebbe confermare questa mia visione. Antico Testamento che, per dire, pur io essendomelo fatto interpretare da sacerdoti con l'uso del messale, trovo sia uno dei testi più agghiaccianti della storia e non c'è cosa che tenga, per quanto mi riguarda: mi angoscia il significato intrinseco, allegorico. Mi disturba e mi inquieta, per me Dio non è rappresentato adeguatamente dalle "sacre scritture" che ci hanno propinato nei secoli. Per me Dio, sempre se esiste, se ne sbatte altamente di queste invenzioni. Anche sui Dieci Comandamenti si aprono mille dubbi, per quanto tutti noi ben sappiamo che pure gli atei o gli agnostici fondamentalmente mantengono di loro un codice comportamentale di pari etica pur senza quel riferimento (o forse avendo un riferimento culturale epocale derivante da certi testi). Ecco io debbo ammettere che a oggi, nella mia esistenza, ho visto più virtù in atei o agnostici che nei sedicenti cristiani pronti a seguire quanto Dio avrebbe imposto loro. Secondo me? Ribadisco, se dovesse esserci un Dio, per me una divinità onnipotente e onnisciente, ultraterrena ed eterna, sarebbe dotata di una elasticità e capacità di "perdono" infinite. Prendiamo alcuni "obblighi cristiani" derivanti appunto dai Comandamenti, per fare un esempio pratico attuale (che ho visto esser stati dibattuti proprio su questo forum): i rapporti intimi pre-matrimoniali, la masturbazione, una sessualità differente da quella etero (mi è stato spiegato che questi tre elementi rientrano negli "atti impuri" per cui un Dio onnipotente potrebbe altamente offendersi - cosa che a me appare come un fortissimo controsenso - un essere superiore che supera ogni intelletto), ma anche l'andare alla Santa Messa ogni domenica. Dio, ammesso esista, queste cose nemmeno le guarda. Sarà un Dio di Amore totale. Sa benissimo che ogni suo "figlio" è diverso, perché li ha creati lui così, sa che sbaglieranno talora. Se uno dei suoi figli dovesse suicidarsi, non lo punirebbe mica qualora ci fosse dopo un "regno eterno". Oppure se uno dei suoi figli, causa fobia sociale oppure lavoro domenicale, preferisce pregare a casa sua oppure recarsi alla Messa dei giorni feriali per unirsi a Lui, non potrà che avere gioia nell'ascoltarlo comunque. Se dovessi tornare a credere, perché nella vita mai dire mai e io sono aperto in tal senso e dedito alla speranza che scalda il cuore, io "fonderei" la mia personale fede. So solo che Dio sarebbe Amore e ci rivolgeremmo a Lui in ogni momento, come il più grande e prezioso dei confidenti, la spalla amichevole sempre lì. Questa riflessione sorge per ispirazione diretta osservando i miei cari, che credo abbiano tale percezione di Dio, che a me sembra pura, realistica e rassicurante. La visione cristiana, invece, tende a essere molto depauperante, avvilente, umiliante: in quanti passi o preghiere si legge "mi prostro a Dio, io di fronte a lui non sono nulla, posso solo inginocchiarmi di fronte a Lui per chiedere perdono di una COLPA". Sì, questo forte senso di COLPA che ci accompagna da che siamo piccini, intimidendoci terribilmente. Personalmente sono nato e cresciuto in un contesto molto religioso, andavo a scuola presso un collegio di suore, quello che ricordo è proprio questo continuo doversi sentire in colpa ed essere rigidi e sull'attenti per dimostrare di essere "buoni" di fronte a Dio. Questo, secondo la mia opinione personale quanto ricucita però su mia stessa pelle, non è sano e fa vivere male, creando l'effetto "timorato". Dio, sempre secondo me, dovrebbe solo volere che noi svolgiamo la nostra vita senza far del male o creare danno agli altri suoi figli. Il resto è aria, parole vuote, obblighi che uccidono l'essenza delle persone qui. Quanto a Gesù, penso lui possa esser stato una sorta di mistico, un asceta del tempo forse, qualcuno suggerisce un possibile bipolare o schizofrenico che credeva di essere Dio e di dover lasciare un messaggio in Terra per lui. Tornando ai momenti odierni ipotizzo che, se lui apparisse tra noi oggi, sarebbe presto fermato da una vettura con la sirena seguita da ambulanza, questo per consentire l'eventuale trattamento sanitario obbligatorio. Oggi andrebbe proprio così...

Per me Gesù è scontroso verso l'ipocrisia.
Altri tipi di scontrosità li leggo come avvisi spirituali per elevarsi spiritualmente, ma non come condanna verso qualcuno, ad esempio quando dice "Non potete servire Dio e Mammona!" per me intende che se si lavora per Dio questo è un qualcosa di superiore alla ricchezza terrena, se invece si dà più importanza alla ricchezza terrena (o si dà uguale importanza alla ricchezza terrena e a Dio) allora non funziona, perchè non si può servire due padroni.
Nel vangelo Gesù interviene contro regole rigide che erano vigenti nella sua epoca, ad esempio fermando una lapidazione o mettendo in discussione il non poter lavorare di Sabato.
Per quanto riguarda il perdonare secondo me è questione di perdonarsi, visto che Dio è onnipresente. Solo che il libero arbitrio rende la vita una sfida da vivere, e la responsabilità ce l'abbiamo verso la nostra coscienza a cui non possiamo mentire. Il perdono avviene quando ci mettiamo a posto con la nostra coscienza, ma non per finta, ma andando proprio in fondo al cuore nella sincerità più assoluta. Gli insegnamenti spirituali per me hanno il fine di mettersi in contatto con il proprio cuore, per questo trovo le fissazioni rigide una invenzione umana mentre l'esortazione ad aprire il cuore mi sembra più autenticamente spirituale.
Il fatto che nel vangelo Cristo dica di essere l'unigenito figlio di Dio la trovo una cosa simile al fatto che nel buddhismo si parla di natura di Buddha. In entrambi i casi non si tratta del loro essere stati uomini, ma di ciò che hanno realizzato come illuminazione spirituale (pur essendo stati uomini), che è una possibilità raggiungibile da tutti. Ciò mi sembra coerente con il fatto che tutti veniamo considerati figli di Dio padre e coerente con il fatto che tutti siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio... pertanto Cristo o Buddha diventano semplicemente esempi ma non divinità circoscritte a loro stessi. L'adorazione secondo me può essere un modo per avvicinarsi ad essi come quando si può "amare" un bravo allenatore che ci sta supportando nel migliorarci. Però la divinità, da considerarsi onnipresente, non è fuori da noi altrimenti sarebbe un feticcio, un idolo, e si finirebbe appunto nel "peccato" di idolatria. Il problema è realizzare la divinità in noi con sincerità totale, quindi non per manie di grandezza o altre problematiche psichiche.
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Messaggioda Sagittario86 » 27/12/2021, 23:47



Questa tua discussione mi fa venire in mente la serie tv di messiah, su netflix. E' una domanda molto interessante, anche a me è capitato in passato di pensare a questo, e la cosa strana è che non sono nemmeno credente, mi considero un ateo/agnostico, più il primo che il secondo. Però ammetto che sarebbe affascinante se dovesse accadere una cosa simile, cambierebbe tutto, ma non credo che accadrà mai, almeno secondo me, semplicemente perchè non esiste e non è mai esistito.
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Messaggioda kathellyna » 28/12/2021, 0:15



...avrei qualcuno a cui chiedere come mai la mia vita è così miserabile.
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Messaggioda Franci83 » 28/12/2021, 1:01



Se ne scapperebbe....
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