da Danca » 13/08/2016, 9:34
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Salve, mi sono appena iscritta e credo che come la maggior parte di chi partecipa per la prima volta sono pervasa dalla più totale confusione, un fiume di parole e di emozioni che di certo non possono essere contenute in un post.
Ieri, dopo l'ennesimo attacco durato ben 12 ore e tutte le sue devastanti conseguenza fisiche e psicologiche, ho capito che da sola non ce la posso fare e che le mie "smanie" di cibo sono la conseguenza e non la causa. Ho iniziato a cercare qualcosa sui disturbi alimentari e ho scoperto che tutto ciò ha perfino un nome e, a quanto pare, non è un problema che affligge solo me.
Ho 33 anni, una vita apparentemente normale e perfino invidiabile e un attanagliamento mentale che mi sta devastando.
Non ho mai avuto un buon rapporto con il mio corpo, non rispecchia l'immagine che vorrei (banale, lo so) e ho sempre combattuto con qualche chilo di troppo e, soprattutto, la incapacità di non intraprendere mai seriamente una attività fisica. Di contro sono sempre stata un'amante del buon cibo, del cucinare e della compagnia a tavola. Nel 2014 mi sono rivolta ad un nutrizionista perché mi aiutasse a trasformare la massa grassa in magra,a definire le forme e sentirmi più energica. I primi mesi (come accade sempre!) sono andati benissimo, ero entusiasta e mi sembrava di aver rivoluzionato la mia vita. Ero dimagrita di 3-4 chili, ma ancora mi vedevo grassa, soprattutto le mie cosce e i miei polpacci ignoravano tutto il mio impegno. Per farla breve, dopo un pò mi sono sottoposta autonomamente a forti restrizioni alimentari e ho perso complessivamente 6 chili con conseguente amenorrea. Più mi dicevano che ero scheletrica e più istintivamente volevo dimagrire ancora, ma alla fine sono crollata, riprendendo parte del peso. Mi sono resa conto di aver provocato degli scompensi tiroidei e ho cercato di trovare un equilibrio che evidentemente non ho raggiunto, cadendo nel tunnel delle abbuffate alternate ai grandi digiuni, le crisi emotive e tutto ciò che avete ben descritto nei vostri post. A maggio mi sono rivolta ad un nutrizionista che effettua i test per le intolleranze, avendo realizzato che qualcosa stava attanagliando il mio metabolismo e sono risultata positiva al glutine e lattosio (i più frequenti). Mi ha dato un regime alimentare di "riabilitazione" e pur perdendo pochissimo peso ho iniziato a sentirmi decisamente meglio. Ma da circa un mese sono ricominciate le crisi, le abbuffate di nascosto, i tormenti che ne seguono e oltre ad aver ripreso tutto il peso ho un senso di malessere psico-fisico che mi sta velocemente logorando. Le crisi diventano sempre più frequenti, questa settimana addirittura due e più violente: ieri ho ingurgitato ogni genere di dolciumi per 12 ore di seguito, anche mentre leggevo i vostri post.
Scusate se sono stata prolissa, ma credo che solo con il supporto di chi ha un problema simile si possa trovare la forza di rialzarsi.
Nonostante la vergogna e il dolore, qualche tempo fa ho confessato questo problema a mio marito, ma mi sono resa conto che non potrà mai veramente aiutarmi perché per lui non c'è niente di patologico in ciò e "serve solo che stai calma, non ti stressi e ti controlli" e tale superficialità ha definitivamente radicato il binge...credo di aver detto abbastanza!