Salve.. non è molto che sono su questo sito ma ho trovato questo portale e ho davvero bisogno di parlare con qualcuno che mi capisca..
Soffro di disturbi alimentari da quando avevo dodici anni; sono sempre stata fissata sul discorso alimentazione e sempre stata perennemente presa di mira per il troppo peso e la poca bellezza..questo mi ha portata ad avere molti scompensi e a poco a poco diventare magra..veramente magra, già a soli 14-15 anni.
Ai tempi mi vedevo orrenda, piena di grasso e ogni possibile difetto fisico, ma riuscii in qualche modo con tanta fatica più avanti a regolarmi, a seguire una dieta apposita su misura per me e a fare i giusti esercizi fisici per compensare ciò in cui ero carente, mi sentivo meglio almeno apparentemente.
Avevo modo di sfogarmi (per i discorsi di depressione ecc), di tenermi occupata e quindi non pensare alla situazione che affrontavo e di tenermi contemporaneamente impegnata a migliorare il corpo e in più i sensi di colpa sembravano almeno in parte affievolirsi..peccato che non sia durato molto.
Poco dopo affrontai un periodo di stress per esami e vita privata non indifferente e non avendo più modo di fare esercizi o mangiare in modo impostato ho come perso la cognizione di tutto e ho ricominciato a sballare su ogni cosa, ingrassando nuovamente più del dovuto e distruggendomi di nuovo a livello fisico.. sono stanca, sono esausta, vorrei ripartire ma non ho le forze.
Da un lato vorrei tornare ad essere magra e ridurre fino a mezzo pasto giornaliero la mia dieta come a dodici anni, dall'altra vorrei potermi accettare ed essere accettata, amata e desiderata proprio perché non sono più magra e uguale alle altre ma con le curve e le forme più evidenti.. sono eternamente combattuta tra una cosa e l'altra e non riesco a intravedere una via di mezzo.. sono disperata.. la gente non capisce quanto sia difficile vivere in un corpo che si odia per ogni difetto e vedersi peggiorare di giorno in giorno pure se magari non è realmente così..
Che devo fare?.. come mi dovrei accettare? che dovrei pensare di me e dell' "affetto" degli altri che dice di preferirmi in un modo anziché nell'altro..