elle8n ha scritto:Ciao Paolo19, io ho sofferto di anoressia (in realtà ne soffro ancora perchè non si guarisce mai completamente da un DCA) e posso dirti che in un DCA non c'è praticamente nulla di logico e comprensivo per chi è all'esterno.
Sono sicura che le uniche cose che lei vorrebbe tu facessi e dicessi sarebbero per assecondarla perchè quando entri nel giro non riesci più a fermarti che sia anoressia o binge o bulimia.
La prima prerogativa per guarire è la volontà di farlo, io mi sono ammalata 10 anni fa e in pochi mesi ho perso la metà del mio peso, vedevo i miei genitori soffrire, vedevo il mio ragazzo di allora soffrire ma non riuscivo ad uscire dal vortice. Poi una notte sentendo che il mio stomaco rientrava ho capito che dovevo farmi aiutare da qualcuno che sapesse cosa fare (i miei genitori mi avevano già proposto un ricovero ma avevo rifiutato).
Sono stata in una clinica per DCA, sono entrata in codice rosso e per le prime due settimane hanno preparato i miei al peggio poi sono rimasta li per 5 mesi dove mi hanno letteralmente salvato la vita ma c'era una regola: tu potevi restare li solo se volevi guarire e quindi fare ciò che loro ti dicevano altrimenti dovevi lasciare il posto a chi davvero volevo guarire.
Detto fuori dai denti non puoi fare nulla se lei ha deciso di lasciarsi andare, durante il mio percorso i miei genitori sono stati fondamentali: venivano a trovarmi sempre col sorriso e cercavano di infondermi positività ma era l'unica cosa che potevano fare.
Posso però dirti cosa non fare: non insistere, non contraddirla troppo non sottolineare che ciò che dice non ha senso peggioreresti solo le cose.
Il primario della clinica ha sempre detto che i dca sono come un tumore mentale.
Ora sto molto meglio, ho ripreso peso ma ancora capita che mi passi la voglia di mangiare (ci sono certe cose che non riesco proprio a mangiare) soprattutto in momenti di ansia o stress dato che i dca non sono il problema ma la conseguenza dei problemi.
Credo che la mia malattia abbia fatto perdere dieci anni di vita ai miei genitori quindi posso in parte capire che tu sia arrivato al limite, se non ce la fai più a starle accanto immobile allora lascia perdere, se ti distrugge internamente allora rinuncia perchè non puoi fare nulla se non vuole farlo lei.
Mi dispiace della situazione che state passando.
Un abbraccio.
Ti ringrazio infinitamente Ellen, sia per aver condiviso la tua esperienza, sia per avermi dato un nuovo punto di vista. Le cose da dire sarebbero tante ed entrare nello specifico è abbastanza complesso e difficile su questo topic. Diciamo che in parte ho fatto ciò che hai detto, ma è difficile, frustrante e contro il mio carattere ed il mio modo di agire che è sempre molto minuzioso, pragmatico e razionale. Sono sicurissimo che se dovessi rinunciare lei starebbe ancora peggio e non migliorerebbero le cose (per lei) tuttavia pian piano nell'ultimo periodo ho cercato di darle una sorta di spinta indiretta parlando di come la situazione abbia iniziato a fare star male psicologicamente anche me (ma.non ho mai avuto il coraggio di dirle che era lei la fonte primaria, infatti ho dato la colpa alla quarantena, all'università "telematica" etc.).
Io penso che in fondo in fondo lei voglia star meglio ed in alcuni periodi è carica, volenterosa, ma sono momenti perché poi la maggior parte del tempo sono inerme innanzi a calcoli matematici di calorie assunte e sottrazioni di kcal bruciate in base al numero dei passi calcolato da un'app. Perdonami se sembro troppo indiscreto...ma potrei scriverti in privato o è un problema? Qualunque sia la tua risposta ti ringrazio per il messaggio, sapere di poter essere compreso da una persona che ha vissuto, seppur in prima persona, questo disagio mi fa sentire un pochino meglio....Grazie ellen