Ho 18 anni e sono single. Sigle si può dire da sempre,perché le esperienze che ho avuto non sono definibili storie. E sono single perché lo voglio io.Non che ci sia la coda di persone che mi cercano,anzi,proprio per niente
ma visto che trovano tutti qualcuno,lo troverei anch'io,se solo non avessi questo carattere. Ma la gente che ho intorno non capisce la mia problematica. Ho una timidezza patologica. Negli ultimi tempi ho fatto molti progressi e,se sono presa nel momento giusto,posso anche apparire nella norma. Ma non lo sono. Il solo pensiero di uscire con un ragazzo e dover stare un pomeriggio sola con lui mi terrorizza,soprattutto dopo qualche delusione che ho avuto. Non potrei mai riuscire ad apparire naturale e simpatica,io che ho bisogno di almeno un anno di conoscenza con una persona per cominciare a sentirmi a mio agio con lei,sempre che non sia una di quelle persone che mi mettono comunque sempre in soggezione. Le mie amiche passano da una storia all'altra,e io rimango sempre così,e mi vergogno a morte quando qualcuno che non vedo da un po' mi chiede della mia situazione sentimentale. Se potessi mi fidanzerei con la prima persona che capita,solo per non dover fare la figuraccia di rispondere un'altra volta che io non ho novità. Ma è più forte di me. Circa un mese fa un ragazzo molto carino e anche simpatico mi scriveva,e mi aveva anche chiesto se ci saremmo visti un giorno,ma io alla fine sono riuscita a scaricarlo,per evitarmi un'ansia distruttiva e una delusione quasi certa,visto che lui è decisamente troppo brillante e sicuro per sé,e dai messaggi non deve proprio aver capito che genere di persona sono. Sono arrivata al punto che ieri mi ha rimesso un mi piace su facebook e mi è salita già l'ansia che potesse riscrivermi,e mi sono domandata come fare a liberarmi in quel caso. E non posso parlare a nessuno del mio disagio,visto quasi tutte le mie amiche, di fronte all'ansia, forse eccessiva, che ho avuto prima di appuntamenti, mi hanno sempre detto "ma è un ragazzo,non un alieno!". Alcune hanno capito,ma solo in parte. Conosco persone insicure,ma neanche lontanamente quanto me. Non posso cercare di descrivere quello che provo,perché apparirei una bambina e non sarei capita. Per non parlare di mia mamma, che a quel punto comincia a ricordarmi quanto io sia bella,peccato che solo ai suoi occhi.
E intanto il problema diventa sempre più grosso. Se mai riuscirò a liberarmi della mia insicurezza e ad uscire con un ragazzo,cosa risponderò,quando al primo appuntamento mi farà la classica domanda sui miei ex? Come potrò dire di non avere esperienze,quando i ragazzi ormai cominciano a fidanzarsi a dodici anni? Sono molto rare le persone che potrebbero capirmi e non etichettarmi come strana, o come una "sfigata".E più passa il tempo e più peggiora la situazione.
So che può apparire un problema superficiale,ma invece è grave per me. L'esistenza degli adolescenti e loro discorsi ruotano alla loro vita sentimentale,e io mi sento sempre tagliata fuori. Vivo nell'angoscia di rimanere sola a vita,e a volte mi trovo a fantasticare su quel ragazzo che riuscirà a scavare nella mia anima e trovare ciò che è nascosto a tutti,come una bambina che sogna il principe azzurro che verrà a salvarla. Ma i ragazzi di certo non sono così,ovviamente non hanno certo tempo e voglia di psicoanalizzare me,e devo pensare da sola a salvarmi. Solo che è così difficile,le persone intorno a me sono così incredibilmente sicure che mi sembra che facciano parte di un'altra dimensione,e in un mondo in cui dominano le persone brillanti,io non ho alcuna speranza. Solo il pensiero di confrontarmi con gli altri mi terrorizza. Non perché io li veda superiori,anzi,sono consapevole della superficialità di alcune persone. Semplicemente so di avere come un blocco,che mi impedisce di esprimermi come dovrei,che mi porta a fare figuracce,che mi fa tremare le mani e la voce in maniera ben visibile, e la consapevolezza di questa mia reazione,che ho in moltissime situazioni sociali,mi porta a rifiutare eventi che potrebbero mettermi più in difficoltà e abbassare di più la mia autostima,annullando così tutti i progressi fatti,come mi è già successo in passato. Sono diciotto anni che lotto contro la mia timidezza,e comincio davvero a perderne la voglia e ad odiare tutte quelle persone che riescono a fare cose che per me sono imprese facilmente,che riescono ad esprimere davvero le loro idee e così apparire interessanti,a circondarsi di persone che le capiscono, ma riescono lo stesso a lamentarsi e a soffrire,magari per i loro insulsi problemi di coppia.Vorrei tanto averli io
Qualcuno è nella mia situazione?
Ho sentito che un consiglio diffuso per cercare di ridurre un po' la timidezza è quello di affrontare le proprie paure esponendosi a queste, cioè di ricercare delle situazioni che richiedono contatti con persone e dove sei obbligato a parlare (per esempio un lavoro estivo in un bar, iniziare un piccolo dialogo con una persona alla fermata del bus...). Per quanto riguarda la tua timidezza che emerge con i ragazzi, forse fino ad ora non hai conosciuto nessuno di speciale, hai avuto qualche contatto con un ragazzo ma magari non ti ispirava come relazione. Sono dell'idea che quando si trova una persona giusta, che ti ispira fiducia, riesci a sbloccarti con lui\lei al di là di timidezza o insicurezza (ma posso anche sbagliarmi).
Hai ragione,infatti ho ottenuto ogni miglioramento anche cercando affrontare un po' le mie paure,certo restando nascosti non si possono fare progressi,ma può anche peggiorare la situazione,se le cose vanno male. Ma il cambiamento per me è nato soprattutto interiormente:può sembrare strano,ma è come se un giorno mi sia svegliata improvvisamente più sicura del solito e sia riuscita a superare qualche mio limite. E a quel punto, vista la "vittoria", la mia autostima si è un po' alzata e ho cominciato a fregarmene un po' più di prima dell'opinione degli altri. Ma è un processo molto lento e non so quanto potrò fare 
Comunque certo,quando vuoi ^^
