MugiwaraCappellodiPaglia ha scritto:Ciao a tutti. Io faccio atletica e a fine Gennaio dovrò gareggiare in Svizzera, con i miei compagni di squadra. Io ho già corso in Svizzera l'anno scorso però, tutte le volte che devo gareggiare, mi viene l'ansia. La mia paura più grande è che ci sarà tanta gente a guardarmi e ci saranno anche altri gruppi di altre società. Come posso farmi passare questa paura?
Avevo la stessa paura. Paura di sbagliare davanti a tutti.
E qualcosa che capita sempre, a tutti gli esseri umani.
C'è chi sa gestirla meglio, chi peggio.
Quello che si tende a pensare è che se sbagliamo tutti rideranno di noi. Ma questo non corrisponde a quello che succede SEMPRE.
Non siamo perfetti e se ci alleniamo è perché vogliamo migliorare. Ma per quanto potremo riuscirci, fare degli errori sarà qualcosa che ci capiterà sempre.
Perché alla fine gli errori sono i cartelli che ci indicano dove sono i nostri punti deboli. Quelli su cui dobbiamo lavorare.
Senza errori non ci sarebbe crescita. E si dice che, e io ci credo fermamente, "Ciò che non cresce, non è vivo.
Se vuoi vederla diversamente pensala così: tutti quelli che sono li nella folla sono lì perché vogliono vedere chi è arrivato "più avanti" nella sua crescita. Chi è il più forte. Probabilmente la maggior parte di loro non sa a che pressione si viene sottoposti durante una gara. Magari non hanno neanche mai fatto una corsa.
Quindi anche se una parte di loro penserà che come corridore sei un fallimento, questo non corrisponderà alla realtà.
Perché stai facendo del tuo meglio, lo facciamo tutti.Chi non capisce questo, molto spesso non solo giudica duramente gli altri (con insulti e cose simili), ma allo stesso tempo e
immancabilmente giudica duramente se stesso. Ossia nel momento in cui lui stesso fa un errore, si arrabbia con se stesso. E quando uno sta arrabbiarsi per ogni minimo errore che commette, SOFFRE e perde solo energie e tempo. Le risorse più preziose per un uomo.
Nel peggiore dei casi, siccome sbagliare li farebbe vedere allo specchio come persone incapaci, questo tipo di persone non fa nulla di nuovo.
Non cresce. Resta nella mediocrità e solo l'ultimo secondo prima di abbandonare questo mondo si rende conto di aver sprecato la sua intera vita.
E' vero, un compagno di squadra potrà arrabbiarsi, ma sono fatti suoi.
Potrebbe anche essere più comprensivo e capire che gli errori sono naturali.
Ad ogni modo le sue emozioni non sono affar tuo.
Quello che proviamo, se nessuno te l'ha mai detto sono felice di farlo io per primo,
è solo una nostra responsabilità.
Se lui si arrabbia non sei
costretto a sentirti in colpa.
Puoi decidere di pensare invece: "Mi è capitato di sbagliare. Poteva capitare a chiunque. Adesso però ha poca importanza. L'importante è rialzarsi è continuare.
Con questo tipo di mentalità tu stesso, e in secondo luogo la maggior parte delle persone, ti inizierai a vedere come una persona positiva, come una che non molla.
Con questo tipo ti mentalità
ignori la colpa (perché è solo una perdita di tempo ed energie) e ti concentri sulla
soluzione (vedere l'errore come qualcosa che non è la fine del mondo). Così ritorni a correre tranquillo.
Sentirti triste o rialzarti, sorridere e pensare che farai meglio la prossima volta è
una tua decisione.
Una decisione che dopo un po' di tempo che ti sforzi a prendere, verrà in automatico.
I sogni infranti finiscono, da ADESSO -> http://francescolaterza1.altervista.org/metodo-realizzare-sogni/