Genitori e università

Questo forum di aiuto è dedicato a chi ha un temperamento timido e introverso. A chi si sottovaluta, a chi ancora non si ama, a chi avverte un costante vuoto interiore che ha bisogno di colmare. Non affrontiamo tutto da soli. Condividere questi disagi è un primo passo verso l'apertura. E' un nostro diritto! Lasciamoci colmare dal calore di chi ci sta vicino!

Genitori e università

Messaggioda Lolli » 19/06/2019, 13:49



Buongiorno a tutti. Sono nuova nel forum, in un momento di debolezza ho sentito il bisogno di iscrivermi perché purtroppo al momento non c’e nessuno a cui possa rivolgermi. Mi rendo conto che non è il più grosso dei problemi del mondo, infatti mi sento anche un po’ stupida a sfogarmi per una cosa del genere, ma non riesco più a controllarmi. Mi spiego: sono al terzo anno di università di lingue, se tutto va bene a settembre mi laureo (in tempo), mentre nel frattempo studio al conservatorio e al sabato lavoro, e parte dei soldi che guadagni sono il compenso di un’insegnante che mi segue privatamente per la lingua russa. Ho deciso di fare oltretutto delle lingue che non conoscevo, per mettermi alla prova, quando invece avrei potuto laurearmi in lingue già conosciute e parlate tranquillamente. Inoltre faccio arti marziali, cosa che potrebbe realmente diventare uno sport agonistico. Come si può già dedurre da questa premessa, il tempo è tiranno e capita che i risultati non siano sempre quelli che avevo sperato. A volte capita che siano mediocri o non alti quanto le proprie aspettative e quelle degli altri. Consapevole di ciò ma ciononostante pretendendo sempre il 100%, mi sono arresa all’idea che non potrò mai fare 100% su tutte le cose che faccio e me ne sono più o meno fatta una ragione. Io, ma non mia madre. Ciò che sto per dire è veramente così futile, ripensando a come scriverlo, che quasi mi vergogno ad aver tirato fuori questo argomento, ma sta di fatto che oggi ho avuto un esame. Su 17 domande a cui ho risposto, Ad una non ho risposto benissimo, avendo avuto un vuoto di memoria e quindi rispondendo a logica, e quindi questa cosa mi ha smonato parecchio. Non sono neanche sicura che al professore farà schifo come risposta, potrebbe anzi invece piacergli. Ma cosa faccio, dico a mia madre di questa faccenda è lei, come al suo solito, inizia a dirmi quanto poco mi impegno, quanto in più dovrei studiare, quanto è deludente che io non riesca ad avere i risultati che lei vuole. Sento di aver fallito miseramente e ad ogni risultato non brillantissimo mi scoraggio già da sola, in più ci si mette mia madre che mi incoraggia sempre con queste parole, aggiungendoci magari che così non mi laureerò mai, che se non esco con il 110 e lode non aveva neanche senso iscrivermi all'università, che era meglio se trovavo da lavorare. Bisogna comunque fare una precisazione: mia madre soffre di depressione e di solito è durante questi stati depressivi che mi dice queste cose (e dunque i momenti di depressione sono anche parecchi). Di nuovo, mi rendo conto che non è un problema irrisolvibile e gravissimo, ci sono persone che si accontentano di molto meno e sono felici, ma se non avessi una madre così poco incoraggiante forse non mi porrei tutti questi problemi per una cavolata del genere. Anzi, di solito meno mi si fanno pesare i fallimenti, più i risultati successivi sono soddisfacenti. Ogni volta provo a parlarle e a dirle queste cose, ma ogni volta si ricomincia da zero e ogni scusa è buona per scoraggiarmi. Io non ce la faccio più a vivere con il panico di non essere all’altezza delle aspettative di mia madre, vivo nel terrore costante di non essere all’altezza delle aspettative di NESSUNO, per non parlare poi delle aspettative del conservatorio. Che fare, dunque? Come mantenere la lucidità? Come evitare di farsi influenzare?
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Lolli
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Messaggioda Resilienza91 » 21/07/2019, 20:25



Ciao, anche io sono nuova e anche io studio all’università. Prima di tutto complimenti, fai davvero un sacco di cose. Io mi perdo per molto meno. Ho letto attentamente il tuo post e la cosa che può sembrare banale che mi viene in mente di consigliarti è provare ad affrontare tua madre in un momento in cui non soffre di depressione. Mi pare di capire che è una cosa ciclica no? E se questo non dovesse funzionare devi pensare che è la sua malattia a parlare, non lei. Ti fai davvero tante, oserei dire troppe cose. Non hai mai pensato di mollare qualcosa? Ovviamente non l’universota, ma qualcosa di accessorio. Capisco benissimo quanto possa essere opprimente il peso e la pressione del voler fare tutto al 100%, ma non siamo delle macchine, quindi prima di ammalarti anche tu fermati e prova ad ascoltare te stessa e lasciar perdere ciò che non ti fa stare bene.
Ps. Anche se non uscirai con 110 e lode avrai infinite possibilità. È solo un voto.
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