Non riuscire a manifestare il proprio io

[Fallitodepresso]

Penso che sia la cosa che mi faccia più soffrire e faccia perdere la voglia di relazionarmi, anzi di fare qualunque cosa, penso di non essere me stesso neanche con me stesso. Qualcuno di voi prova cose simili?

[Starlord]

Altrochè se ti capisco, ma posso dirti che il tuo vero io esiste, solo che è molto nascosto.
Io credo che tutto dipenda dall'accettazione del passato e dal superare i blocchi che ci costringono a restare nella comfort zone.
Certe volte anche io mi domando chi sono ed è forse proprio questo il problema per cui alla gente non piaccio, perchè vedono solo uno spettro senza un'anima, un essenza.
Spesso non sai come comportarti con le persone perchè cerchi di adottare un linguaggio universale che possa essere adatto a tutti, senza fare incazzare nessuno(per linguaggio universale, intendo comportamenti, atteggiamenti e modi di fare standard che non possono provocare reazioni negative...come se questo fosse possibile poi).
Dunque con un gruppo ti comporti in un modo, con altri assumi altri atteggiamenti senza pensare a cosa invece vorresti tu, chi vorresti essere...
E' una situazione veramente di merda, permettimi il francesismo e diventa sempre più pesante con l'avanzare dell'età, perchè non riesci a trovarti una donna, un gruppo di amici stabile e duraturo.
Cerchi di immaginarti, chiudi gli occhi ed esplori il tuo inconscio senza trovare nemmeno un immagine di te, sovrastata da quelle che invece hai sempre provato ad imitare per ottenere un briciolo di considerazione (amici carismatici e apprezzati).
Ma questo non fa che peggiorare la situazione, ti allontana dalle persone che ti vedono come un fantoccio che vive all'ombra di un pallone gonfiato che non sa fare 2+2 ma sa recitare bene un paio di battute (ragion per cui, quando te ne rendi conto tu stesso, arrivi a questa conclusione: "Smettila di imitarlo e continua a cercare te stesso").

Credimi non mi dilungo oltre perchè potrei stare qui a scrivere per ore sull'argomento, ma capisco come ti senti...e mi dispiace.

[Lory White]

A me appesantisce il fatto di concettualizzare me stesso come un "io", perchè in fondo non posso usare parole per descrivere compiutamente quello che sono, ed è una frustrazione che quasi mi dispera come quando si cerca di fare un lavoro e continuamente qualcosa va storto. Vivere direttamente ciò che sento invece lo trovo più scorrevole, più navigabile. Se mi capita di pensare a me stesso cerco di accorgermi che mi sto dividendo tra un osservatore e un oggetto osservato (il mio "io" che diventa una teoria)... però io sono l'osservatore in ogni caso e non potrebbe essere altrimenti, perchè non sono un concetto, ma un essere vivente e cosciente.