maryzerododici ha scritto:Grazie! E' bello sentirsi "normali" ogni tanto!
Considerati autorizzata a sentirtici sempre!
maryzerododici ha scritto:Grazie! E' bello sentirsi "normali" ogni tanto!
emmeffe ha scritto:Io evito il contatto fisico semplicemente perchè temo di essere rifiutata, che sia un estraneo o un amico...Un rifiuto per me sarebbe umiliante!
Valentina G. ha scritto:emmeffe ha scritto:Io evito il contatto fisico semplicemente perchè temo di essere rifiutata, che sia un estraneo o un amico...Un rifiuto per me sarebbe umiliante!
Oh Gesù!
Ma quale rifiuto potrebbe mai esserci in un abbraccio ed un bacio amichevole?
emmeffe ha scritto:Io evito il contatto fisico semplicemente perchè temo di essere rifiutata, che sia un estraneo o un amico...Un rifiuto per me sarebbe umiliante!
jori ha scritto:Se ci pensi, rifiuti ne subiamo ogni giorno, ogni volta che ci confrontiamo col mondo, con chi - per la natura delle cose - ha esperienza e pensieri diversi dai nostri. Fa parte del gioco, poter subire un rifiuto. Non si può fare, senza. D'altra parte anche tu operi ogni giorno qualche forma di rifiuto, altrimenti non potresti definire una tua identità, una tua esperienza di vita.
Il problema è quando la paura ci porta a spostare ogni esperienza sul piano astratto, ed è allora che vediamo un rifiuto come un attacco personale, al nostro benessere, alla nostra felicità e alla nostra percezione di noi stessi. Ma attenzione alle trappole della mente, e a non rifiutare il pacchetto completo (la tua vita) per la paura ingigantita di una tragedia che non può accadere.
emmeffe ha scritto:jori ha scritto:Se ci pensi, rifiuti ne subiamo ogni giorno, ogni volta che ci confrontiamo col mondo, con chi - per la natura delle cose - ha esperienza e pensieri diversi dai nostri. Fa parte del gioco, poter subire un rifiuto. Non si può fare, senza. D'altra parte anche tu operi ogni giorno qualche forma di rifiuto, altrimenti non potresti definire una tua identità, una tua esperienza di vita.
E' ovvio che anch'io opero dei rifiuti, ma tutto dipende da come si rifiuta. Personalmente cerco di essere sempre educata con le persone, per cui anche se a me non va ti saluto o ti stringo la mano senza farti sentire il mio rifiuto di quel momento. A me, invece, è capitato che qualcuno abbia rifiutato di stringermi la mano, o mi abbia salutato malvolentieri con comprensibile senso di vergogna da parte mia. Poichè sono maledettamente sensibile a tali gesti credo sia normale per me chiedermi prima di salutare qualcuno "Ma questa persona gradisce o non gradisce un mio contatto?".Il problema è quando la paura ci porta a spostare ogni esperienza sul piano astratto, ed è allora che vediamo un rifiuto come un attacco personale, al nostro benessere, alla nostra felicità e alla nostra percezione di noi stessi. Ma attenzione alle trappole della mente, e a non rifiutare il pacchetto completo (la tua vita) per la paura ingigantita di una tragedia che non può accadere.
Di sicuro quelle esperienze mi hanno segnato e condizionato il modo di vedere le persone. Ne sono consapevole.
emmeffe ha scritto:oh, non sei ottusa...purtroppo mi rendo conto che dovrei vivere con più leggerezza e fregarmene degli altri ma cambiare non è facile. l'importante è provarci, no? a volte si fanno progressi, a volte si fa come i gamberi...
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