Ricercare i motivi

Questo forum di aiuto è dedicato a chi ha un temperamento timido e introverso. A chi si sottovaluta, a chi ancora non si ama, a chi avverte un costante vuoto interiore che ha bisogno di colmare. Non affrontiamo tutto da soli. Condividere questi disagi è un primo passo verso l'apertura. E' un nostro diritto! Lasciamoci colmare dal calore di chi ci sta vicino!

Ricercare i motivi

Messaggioda Plumsake » 09/06/2015, 19:57



Posto in questa categoria perché mi riferisco principalmente a problematiche di timidezza, insicurezza, difficoltà a relazionarsi con gli altri. E che è una cosa che vivo con difficoltà, che ho da molti anni, ma non da sempre.
Mi rivolgo a chi ha difficoltà di questo tipo nella vita di tutti i giorni: avete provato ad individuare delle cause che possono causare questo? E siete riusciti a scavare a fondo e capire la motivazione principale che causa tutto questo? Ed ha un senso conoscerle?
Oggi ci stavo pensando, a queste cause. Mi sembra che arrivino fino ad un certo punto, e che poi non so più spiegare il motivo. Esempio: con le altre persone (non persone della mia famiglia perché con loro sono spontanea, ma con amicizie, conoscenti...) tendo a parlare poco, preferisco ascoltare, mi espongo poco, e soprattutto cerco sempre di essere molto controllata quando mi esprimo, e tante volte mi blocco ancor prima di potermi esporre. E questo mi fa star male perché non la sento come la "vera" immagine mia. Ho individuato che faccio questo per: insicurezza + paura del giudizio + penso già in partenza che i miei pensieri siano sbagliati, o l'altro non li accetti, o lo facciano star male o incavolare. Allora mi chiedo: perché ho paura del giudizio, ho paura che i miei pensieri siano sbagliati, che quello che dico sia sbagliato? E qui c'è un primo blocco perché non so dire il motivo certo. Provo a ipotizzare: una poca o scarsa stima di me? Ma io penso di avere un buon modo di pensare, non penso che le mie idee o io come persona faccia schifo, però potrebbe essere anche una cosa inconscia (cioè io credo di avere abbastanza stima di me ma sotto sotto non è così?) E se fosse la stima che manca, perché non c'è? E qui arrivo ad un punto morto perché non saprei.
Avete fatto anche voi ragionamenti così? E questi motivi li avete trovati? Vi sono capitati "punti morti" come nel mio esempio, di non sapere spiegare il perché?
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Messaggioda frankie95 » 09/06/2015, 20:15



Io mi sento come te, e credo di aver trovato delle motivazioni..
In primo luogo sin dalla mia infanzia ho instaurato un rapporto molto stretto con i miei genitori, ciò mi ha portato ad avere ridotti contatti con i miei coetanei, e non mi ha permesso di sentirmi mai realmente a mio agio nel confronto con figure non familiari.
Inoltre mi sento spesso ignorato e non apprezzato dalla gente in generale, questo non fa altro che aumentare le paure e le insicurezze, non mi sento sciolto, anche se cerco di celare in tutti i modi il mio disagio.
Insomma, non appena esco fuori dal contesto familiare o dalle pochissime persone con cui ho un po' legato mi sento parecchio spaesato, e cambia significativamente anche il mio modo di comportarmi..
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Messaggioda Avarice » 09/06/2015, 20:48



La cosa ti capita anche da sola? Nel senso, anche se ti ritrovi con una sola persona, invece che nel gruppo? Prima di tutto, ognuno ha il suo carattere. Un poco di introversione magari ci sarà sempre, ma non è un dramma.
Ok, dopo il frutto delle banalità: credo che il significato delle cose possa ricercarsi non solo in esperienze, ma in questioni fisiche. Ad esempio, io a vedermi vestito sono normale, magari grosso e brutto, ma tendenzialmente normale. Ma è questo vero? No, ho dovuto fare qualche ritocchino per poter essere solamente brutto, cose che non si vedono con i vestiti. Questo mi bloccava, e mi blocca anche ora.
Può essere che ritieni ti manchi una certa "esperienza vissuta", che ti fa sentire in un qualche modo isolata? Ad esempio quando (dico banalità, ma è per rendere l`idea) Babbo Natale non esiste e sono i compagni di scuola a saperlo per primi? Non è che poi ci scocci tanto che non esista, ma il fatto che qualcuno lo sapesse e condividesse il segreto alle nostre spalle? Possibile?

Ricercare è sempre una cosa giusta, comprendere nel profondo i nostri turbamenti. Ma conoscere può essere solo l`inizio del tormento, e non della soluzione. Se sei ad un buon punto, conosci qualcosa di te che altri ci mettono una vita a capire, ma devi anche agire, e perseverare, perchè c`è il rischio che non si sappia mai, o mai finchè non ti scontri con una realtà che poi ti farà comprendere.
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Messaggioda Donnie Darko » 09/06/2015, 20:59



Io le problematiche che hai scritto penso di averle nel DNA, fin dalla scuola materna/elementare ricordo che mi veniva naturale stare per conto mio e parlare poco, e all'epoca mi stava benissimo così. Poi la vita ha fatto in modo che non cambiassi, grazie a genitori con i quali non ho mai avuto un vero rapporto, compagni di m***a alle medie e rapporti sociali ostacolati alle superiori perché abito in un paesino sperduto, e così eccomi qua, sempre timido e imbranato nel relazionarmi.
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Messaggioda utenten12 » 10/06/2015, 1:35



io credo che conoscere le motivazioni a questi tipi di problemi non sia molto utile perche anche vedendoli da un punto di vista razionale non riusciremmo comunque ad avere un controllo su noi stessi.
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addio :hi: :tao:
non parteciperò più attivamente


(16:33:01) Astrid: (privato) E' vero che ti odio e che parlo sempre alle tue spalle :)
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Messaggioda Einstein » 10/06/2015, 10:38



Io ritengo di essere brutto. Per questo sono insicuro, non ho successo con le donne, me ne convinco sempre più e mi deprimo.
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Messaggioda Plumsake » 11/06/2015, 17:59



Avarice ha scritto:La cosa ti capita anche da sola? Nel senso, anche se ti ritrovi con una sola persona, invece che nel gruppo? Prima di tutto, ognuno ha il suo carattere. Un poco di introversione magari ci sarà sempre, ma non è un dramma.


Quando sono con una persona sola mi sento più spontanea. In gruppo no, tante volte non le dico proprio le cose. Comunque sto notando che questo mio blocco e timore del giudizio mi capita soprattutto con le ragazze, mai con i ragazzi. Nel senso, quando parlo con una ragazza tendo più a selezionare quel che dico, come dico le cose, sono più spontanea quando parlo con un ragazzo. Mah.
Comunque sia, se tutta questa introversione ti condiziona la vita, che si fa? Prendo sempre me stessa come esempio: ho fatto una scelta universitaria che si mal abbina al mio carattere quando sono con gli altri, ovvero ho scelto un corso di servizio sociale. A me piacerebbe farlo, come percorso lavorativo, ancora adesso lo penso. Ma ho fatto un tirocinio che mi ha portato a molto stress, e so bene che se non avessi avuto nel tirocinio questo carattere chiuso che mi condizionava, adesso sarei arrivata alla fine del percorso più sicura e convinta della mia scelta universitaria. Invece, penso a questo carattere che mi frena, e non sono convinta che la scelta sia così adatta, perciò sto avendo un periodo di crisi.
Come si risolve? Ho provato a ripetermi di sbloccarmi, di dire le cose lo stesso, ma tutta questa buona volontà non ha funzionato. Di fatto tendo a ripetere sempre gli stessi meccanismi, questo mi deprime e mi fa stare malissimo, in più mi rende arrabbiata verso me stessa. Perchè l'essere così mi condiziona, non sono molto espansiva, ci metto molto più tempo ad aprirmi con le persone, mentre vedo che alle altre persone che conosco (coetanei, compagni di corso...) basta davvero poco.
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Messaggioda Avarice » 11/06/2015, 19:31



Università, un momento per me molto dal punto di vista delle persone. Intanto è un piccolo passo: da sola, con persone di genere maschile. Ci si può lavorare sopra.
Magari, ricorrendo a luoghi comuni, vuoi vivere l`amicizia con semplicità, senza quel tipo di legame molto aderente? Comunque, che intanto l`università ti piaccia è già qualcosa! Forse l`unica è forzarsi oltre, ancora, ma a piccole dosi. Ad esempio: quante volte cambi strada per tornare/andare all`università? Prova a sorprenderti, ad uscire, anche in modo banale, dalla tua quotidianità, per sperimentare qualcosa di diverso. É un piccolo modo per uscire dai tuoi "meccanismi" (scusa il termine, lo utilizzo in quanto tu stessa l'hai espresso) più consueti.

Forse ti sembrerà tutto stupidino, ma è anche questo un esercizio che può aiutarti a sviluppare immediatezza in situazioni non previste (anche se pilotate). Più vivi una esperienza più riuscirai a farle fronte ^^
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Messaggioda Ebonydarkness » 12/06/2015, 8:30



Io non ricordo nemmeno quando ho cominciato a stare da sola, forse in terza elementare e da ì non ho più smesso, ti devo ringraziare poiché con le tue domande mi hai dato molti spunti di riflessione sul perché evito gli altri e le persone evitano me. Penso che la mia tendenza a non socializzare sia dovuta al fatto che mi sento brutta e goffa e caratterialmente sono immensamente timida. Purtroppo non ho consigli da darti su questo argomento, anzi sei stata tu a darmi spunti di riflessione :D , posso solo dirti che ti capisco.
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Messaggioda Resiliente » 12/06/2015, 8:44



personalmente penso tu abbia centrato il nocciolo del problema = scarsa autostima porta a tutta la serie di problematiche che hai descritto. non sono una psicologa né, ma potrei descrivere le stesse cose che hai scritto tu parlando di me ed alla base so che è perché ho una scarsa autostima.
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