La mia triste e monotona vita

Ciao a tutti, come ho già scritto in descrizione questo sarà un piccolo "sfogo"/ descrizione della mia vita.Sono un ragazzo di 13 anni, vado parecchio bene a scuola (nonostante non mi applichi minimamente) e mi sono accorto di aver fatto pochissime esperienze nella mia vita.
Dovete sapere che sono estremamente insicuro (anche in questo istante sto provando ansia nello scrivere).
In prima media, dopo l'influenza durata tutta l'estate di cattive frequentazioni, mi sono sentito sicuro.
Interpretavo il ragazzo figo (si perché stavo chiaramente recitando) ed ero così calato nel personaggio da sentirmi sicuro di me.. sentivo come se ci fosse una barriera impenetrabile tra gli altri e me che mi difendeva, questa barriera era quel me che mi ero inventato: tutte le figuraccie, gli insulti, l'odio nei miei confronti, non mi toccavano perché sapevo che erano rivolte al mio personaggio.
In una classe normale avrebbe potuto funzionare, ma ebbi la sfortuna o la fortuna di capitare in una classe estremamente brava a scuola e formata da gente matura (o forse troppo infantile).
Fatto sta che la mia maschera non era apprezzata, e venni isolato, e quando capii che non funzionava tutto il mio falso mondo mi crollò addosso.
E mi ritrovai nudo al confronto col mondo, senza fantocci dietro cui nascondermi, solo me.
Nel frattempo non avevo più amici (che nella mia superficiale follia etichettavo cone sfigati), e mi ritrovai enormemente solo.
Ebbi la classica reazione di essere scontroso con tutti, inimichendomi (ammesso che esista il termine) le ultime persone rimaste.
Iniziai a non andare a scuola, mia madre non so perché me lo permise, e feci circa un mese di assenza.
Invece di ignorarmi i miei compagni di classe infierivano e mi prendevano in giro sul fatto che fossi assenteista, ero lo zimbello/zerbino di tutti, anche di quelli più in basso nella gerarchia sociale.
Il mio problema era molto confuso, ma ultimamente in terza media ho iniziato ad ascoltare musica, che mi ha aiutato a "teorizzare" ciò che provavo.
Ad esempio "papercut" dei linkin park parla proprio di quel tipo di ansia che non ti permette di fare le cose, ci si immagina una faccia all'interno che ti giudica, qualinque passo tu faccia, e ride quando affoghi.
In questo istante mi immagino una faccia (con un miscuglio di lineamenti di tutte le persone che mi odiano, mi insultano, o mi deridono) che sta ridendo per quanto sono disperato/bimbetto tumblr ad andare su un forum a raccontare la propria storia.
E generalmente molte canzoni dei linkin park come "somewhere i belong" oppure "by myself" sono molto rappresentative del mio statl d'animo.
Iniziai la terza media con l'idea di farmi tutti amici in classe, fallendo miseramente, giusto oggi sono andato ad una festa ed ho visto una buona parte delle ragazze e qualche ragazzo in gruppo a deridermi.
Ogni persona che ride di me contribuisce ad ingrandire la faccia che c'è all'interno di me e che mi impedisce di fare qualsiasi cosa.
Ed è un circolo vizioso, perché a causa dell'ansia fallisco o evito le esperienze per la paura di fallire, aumentando l'ansia e rendendomi ancora più difficile il realizzare ciò che voglio fare, in una sorta di circolo vizioso.
Vi ringrazio di essere arrivati fino a questo punto del mio sproloquio ( anche se probabilmente lo leggerò solo io e non riceverò risposte) e vi chiedo se qualcuno di voi ha avuto esperienze simili e se può dirmi come è riuscito a eludere l'ansia e la poca fiducia in se stessi...
Dovete sapere che sono estremamente insicuro (anche in questo istante sto provando ansia nello scrivere).
In prima media, dopo l'influenza durata tutta l'estate di cattive frequentazioni, mi sono sentito sicuro.
Interpretavo il ragazzo figo (si perché stavo chiaramente recitando) ed ero così calato nel personaggio da sentirmi sicuro di me.. sentivo come se ci fosse una barriera impenetrabile tra gli altri e me che mi difendeva, questa barriera era quel me che mi ero inventato: tutte le figuraccie, gli insulti, l'odio nei miei confronti, non mi toccavano perché sapevo che erano rivolte al mio personaggio.
In una classe normale avrebbe potuto funzionare, ma ebbi la sfortuna o la fortuna di capitare in una classe estremamente brava a scuola e formata da gente matura (o forse troppo infantile).
Fatto sta che la mia maschera non era apprezzata, e venni isolato, e quando capii che non funzionava tutto il mio falso mondo mi crollò addosso.
E mi ritrovai nudo al confronto col mondo, senza fantocci dietro cui nascondermi, solo me.
Nel frattempo non avevo più amici (che nella mia superficiale follia etichettavo cone sfigati), e mi ritrovai enormemente solo.
Ebbi la classica reazione di essere scontroso con tutti, inimichendomi (ammesso che esista il termine) le ultime persone rimaste.
Iniziai a non andare a scuola, mia madre non so perché me lo permise, e feci circa un mese di assenza.
Invece di ignorarmi i miei compagni di classe infierivano e mi prendevano in giro sul fatto che fossi assenteista, ero lo zimbello/zerbino di tutti, anche di quelli più in basso nella gerarchia sociale.
Il mio problema era molto confuso, ma ultimamente in terza media ho iniziato ad ascoltare musica, che mi ha aiutato a "teorizzare" ciò che provavo.
Ad esempio "papercut" dei linkin park parla proprio di quel tipo di ansia che non ti permette di fare le cose, ci si immagina una faccia all'interno che ti giudica, qualinque passo tu faccia, e ride quando affoghi.
In questo istante mi immagino una faccia (con un miscuglio di lineamenti di tutte le persone che mi odiano, mi insultano, o mi deridono) che sta ridendo per quanto sono disperato/bimbetto tumblr ad andare su un forum a raccontare la propria storia.
E generalmente molte canzoni dei linkin park come "somewhere i belong" oppure "by myself" sono molto rappresentative del mio statl d'animo.
Iniziai la terza media con l'idea di farmi tutti amici in classe, fallendo miseramente, giusto oggi sono andato ad una festa ed ho visto una buona parte delle ragazze e qualche ragazzo in gruppo a deridermi.
Ogni persona che ride di me contribuisce ad ingrandire la faccia che c'è all'interno di me e che mi impedisce di fare qualsiasi cosa.
Ed è un circolo vizioso, perché a causa dell'ansia fallisco o evito le esperienze per la paura di fallire, aumentando l'ansia e rendendomi ancora più difficile il realizzare ciò che voglio fare, in una sorta di circolo vizioso.
Vi ringrazio di essere arrivati fino a questo punto del mio sproloquio ( anche se probabilmente lo leggerò solo io e non riceverò risposte) e vi chiedo se qualcuno di voi ha avuto esperienze simili e se può dirmi come è riuscito a eludere l'ansia e la poca fiducia in se stessi...