Premetto che sono tutte mie opinioni e che è probabile che faccio solo buchi nell'acqua
luca13 ha scritto:Quand'ero piccolo volevo sempre essere al centro dell'attenzione, ora questo comportamento si è tramutato nel bisogno di essere apprezzato e giudicato positivamente. Oggi per me risulta facile pensare in grande, ma risulta facile anche essere frustrato, dal momento che voglio essere il migliore senza " faticare".
Senza saper né leggere né scrivere direi che questa è una questione da affrontare pensando alla tua famiglia, alle aspettative e alle responsabilità con cui sei cresciuto, alle dinamiche in cui sei rimasto invischiato ancora prima di prendere coscienza della tua identità. Se hai voglia, butta pure giù qualche riga sul modo in cui sei stato cresciuto
Mi scoraggio difronte alle difficoltà considerando il talento come una qualità innata e che non ho.
Normalmente- almeno così credo- l'ambivalenza che descrivi tra "pensare in grande" e "non avere talento" viene da un passato in cui si è stati apprezzati solo quando si sono soddisfatte le richieste e gli standard altrui. In questo modo si cresce con l'idea che si può essere i migliori ma solo se qualcun'altro di esterno interviene a definirci tali (da lì, forse, la poca fiducia nelle tue qualità innate).
Domanda: quali sono le parti di te che ti piacciono di più? Quali sono quelle che piacciono più agli altri?
Ammettere i propri limiti per me è difficile. Mi son reso conto di aver dei limiti precisi solo in questo periodo.
Bene, significa che stai facendo passi avanti.
Ho rinunciato a una relazione bellissima per il giudizio altrui e ora ci sto malissimo, ho provato a recuperare, ma naturalmente "lei" non si fida più. Quest'ultima esperienza non ha fatto altro che aggravare la mia posizione.
Magari sbaglio e spero di non suonare arrogante, ma questa situazione credo continuerà a ripetersi e ripetersi perché il tuo approccio alle relazioni è fondamentalmente sbagliato. Da quello che vedo, tu stia cercando di usare le ragazze per riempire le lacune della tua autostima. Purtroppo questa non è una strategia che porta da qualche parte: tutti i segnali di riufiuto che riceverai e gli insuccessi che avrai un domani saranno immediatamente catalogati come sconfitta personale,
non della coppia. Hai già messo in chiaro il modo in cui vedi la relazione: tu dai, lei prende, se non dai abbastanza, lei ti lascia. Questo NON è un rapporto.
Analizzarsi senza giudicarsi è impossibile, così come penso sia sbagliato mortificarsi troppo dal momento che ciò ti nega di migliorare.
Hai ragione, è impossibile. Correggo così: analizzarsi senza ritornare sugli stessi giudizi/critiche con cui già ci si sta giudicando/criticando. La mente vede ciò che la mente vuole vedere
Quello che mi manca è sicurezza. La sicurezza di essere alla pari con gli altri.
NESSUNO ha quel tipo di sicurezza. La sicurezza è qualcosa che esiste molto di più nella prospettiva di chi guarda (ed è infatti una prospettiva che tu cerchi disperatamente di adottare) che in chi effettivamente la possiede. Se vai a chiedere a qualcuno che reputi "sicuro" di qualcosa, 90% delle volte ti dirà che tanto sicuro lui non lo è mica. Paradossalmente, la sicurezza si basa sul rischio, sul buttarsi, sulla fede in ciò che si crede di avere dentro di sé.
Tu cosa cosa pensi di avere dentro di te? Chi sei
senza gli altri?
La mia ex voleva un ragazzo che le stava accanto senza problemi, un ragazzo che non avesse paura dell'opinione altrui, almeno riguardo la sua donna. Io non sono stato capace di darle ciò.
Spero che tu veda la problematica intrinseca a queste due frasi. 1) "voleva un ragazzo", frase che pone lei nella posizione di dettare legge su ciò che tu devi o non devi essere; 2) "non sono
stato capace", non "non
sono capace", il che significa che non consideri il tuo comportamento parte della tua personalità, di quello che sei veramente. Non voglio spingerti a pretendere meno da te stesso, perché so per mia esperienza che l'abbinamento timidezza-narcisismo porta una scarsissima sopportazione per qualsiasi tipo di percorso di accettazione. Ma non è detto che questo sia esattamente il motivo per cui non ha funzionato fra voi e non è detto che lei sia la ragazza di cui hai bisogno, ma la tua mente sta cercando conferme a un'idea preconcetta che non si scolla dal cervello: "nessuno mi vuole perché non sono all'altezza degli altri".
perchè?
Ti stai chiedendo
perché sei così o
perché non sei come gli altri?
Sii sincero: vuoi davvero essere te stesso? Perché questo significa fare due conti con ciò che hai di diverso dagli altri, nel bene e nel male.