Come un sasso in mezzo al prato

Buonasera a tutti, mi sono appena iscritto, in realtà perchè girovagando per internet cercavo qualche articolo che mi tirasse un po' su di morale.
Come da titolo mi sento esattamente come un sasso in mezzo al prato, duro, secco e inanimato. Ma non sono così, ho un carattere che oscilla dal pieno ottimismo al più profondo sconforto ed è una sensazione che mi prende alla sprovvista, di punto in bianco. Non sono nemmeno un bravo scrittore e difficilmente riesco ad esternare i sentimenti qua, in queste righe.
Ma ci provo lo stesso.
Con le altre persone fingo di stare bene, di essere felice ma dentro di me so che non è così. Un piccolo mostro che mi divora senza nemmeno spiegare il motivo, e bastardo tanto da farmi cadere sempre più spesso in depressione. Nel lavoro, con le persone non ho problemi se mi sento nella fase ottimista ma se prevale l'altra sono esattamente l'opposto, chiuso, sguardo che uccide e odio profondo verso chiunque, come se dovessi combattere una battaglia del vince chi sopravvive.
Sono cresciuto in una famiglia onesta, precisa e generosa e dentro di me mi sento proprio così e non manco mai di offrire aiuto al prossimo se si presenta l'occasione. So che l'aver perso mio padre da giovane e mia sorella poco più che giovane ravvicinati mi abbiano segnato profondamente, sopratutto perchè è stata una malattia a portarmeli via e tutto il periodo della stessa l'ho vissuto minuto per minuto tra ospedali, lacrime e incessanti sofferenze che portavano all'insonnia. quattro lunghissimi ed interminabili anni. Era il periodo in cui avrei dovuto discutere la tesi e dal quel momento non sono riuscito più a darla e di conseguenza un susseguirsi di eventi devastanti che mi hanno bloccato rispetto ad amici che hanno giustamente proseguito secondo i tempi tutto il percorso lavorativo, ed io... no. Bloccato all'inferno, fermo, immobile. Arranco e cerco di andare avanti come se avessi un macigno da portarmi sulle spalle, pesante quanto una montagna che mi porta a rendere impossibile anche l'azione più semplice. Cerco disperatamente di trovare quell'ottimismo che mi caratterizzava e che si presenta sempre più raramente. Non ce la faccio a stare così e ogni giorno che passa mi deprime perchè è un giorno in meno che mi resta per recuperare. Vorrei poter tornare indietro per ripercorrere la stessa vita ma con la consapevolezza di ora, mi sarei tutelato già da subito.
Buona serata ancora
Come da titolo mi sento esattamente come un sasso in mezzo al prato, duro, secco e inanimato. Ma non sono così, ho un carattere che oscilla dal pieno ottimismo al più profondo sconforto ed è una sensazione che mi prende alla sprovvista, di punto in bianco. Non sono nemmeno un bravo scrittore e difficilmente riesco ad esternare i sentimenti qua, in queste righe.
Ma ci provo lo stesso.
Con le altre persone fingo di stare bene, di essere felice ma dentro di me so che non è così. Un piccolo mostro che mi divora senza nemmeno spiegare il motivo, e bastardo tanto da farmi cadere sempre più spesso in depressione. Nel lavoro, con le persone non ho problemi se mi sento nella fase ottimista ma se prevale l'altra sono esattamente l'opposto, chiuso, sguardo che uccide e odio profondo verso chiunque, come se dovessi combattere una battaglia del vince chi sopravvive.
Sono cresciuto in una famiglia onesta, precisa e generosa e dentro di me mi sento proprio così e non manco mai di offrire aiuto al prossimo se si presenta l'occasione. So che l'aver perso mio padre da giovane e mia sorella poco più che giovane ravvicinati mi abbiano segnato profondamente, sopratutto perchè è stata una malattia a portarmeli via e tutto il periodo della stessa l'ho vissuto minuto per minuto tra ospedali, lacrime e incessanti sofferenze che portavano all'insonnia. quattro lunghissimi ed interminabili anni. Era il periodo in cui avrei dovuto discutere la tesi e dal quel momento non sono riuscito più a darla e di conseguenza un susseguirsi di eventi devastanti che mi hanno bloccato rispetto ad amici che hanno giustamente proseguito secondo i tempi tutto il percorso lavorativo, ed io... no. Bloccato all'inferno, fermo, immobile. Arranco e cerco di andare avanti come se avessi un macigno da portarmi sulle spalle, pesante quanto una montagna che mi porta a rendere impossibile anche l'azione più semplice. Cerco disperatamente di trovare quell'ottimismo che mi caratterizzava e che si presenta sempre più raramente. Non ce la faccio a stare così e ogni giorno che passa mi deprime perchè è un giorno in meno che mi resta per recuperare. Vorrei poter tornare indietro per ripercorrere la stessa vita ma con la consapevolezza di ora, mi sarei tutelato già da subito.
Buona serata ancora