Un inetto al servizio del mondo

Questo forum di aiuto è dedicato a chi ha un temperamento timido e introverso. A chi si sottovaluta, a chi ancora non si ama, a chi avverte un costante vuoto interiore che ha bisogno di colmare. Non affrontiamo tutto da soli. Condividere questi disagi è un primo passo verso l'apertura. E' un nostro diritto! Lasciamoci colmare dal calore di chi ci sta vicino!

Un inetto al servizio del mondo

Messaggioda Mechtay » 10/09/2016, 10:52



Torno qui su questo Forum dopo parecchio tempo, probabilmente nessuno qui si ricorda di me, meglio così!

Detto ciò vi narro del perchè ora qui scrivo queste parole...

Ho avuto problemi a lavoro, specialmente nell'ultima settimana dove la sanità mentale è arrivato sull'orlo dell'esaurimento in cui concepivo modi per evadere che spaziavano tra il suicidio(ipotesi remota) e la fuga da qualche parte(si ma dove?), sapete lavoro in fabbrica, un'ambiente che per un omosessuale con netti problemi di autostima non è proprio un'ambiente consono, dove l'ignoranza regna sovrana e dove le parole figa è la più utilizzata e dove i video porno ed i commenti sulle gnocche regnano sovrani, ma a parte ciò il problema è un altro...

Non sarò mai eletto operaio dell'anno ma questo non importa, il problema è quando ti senti dire "non sai fare un c***o" o "ma sei proprio incapace" o qualcun altro vuole fare il "guappo"(il figo) con te facendo vedere che lui lo sa fare meglio di te e ti senti un inetto, uno stupido e gli dai ascolto perchè sei in un posto non tuo, fai un lavoro che tu reputi di merda, mentre per gli altri è un privilegio essere lì, sapete studio anche all'Università(Lettere) e quindi provo a fare entrambi(lavorare in fabbrica su turni e studiare), per il momento le cose procedono e non credo sia questo che mi porti all'esasperazione, il mio problema sono i rapporti umani(specie con il mio stesso sesso), che siano etero o gay poco importa, che sia interesse sentimentale o solo amichevoli è rilevante fino ad un certo punto.

Sapete ho tolto i miei account facebook, Instangram, WhatsApp e tutto il resto perchè non voglio sentire più nessuno ma nello stesso tempo vorrei qualcuno che si preoccupi per me, ma per davvero!Al mio fianco!E non solo tramite questi maledetti social che non fanno altro che darti il biscotto per poi stuprarti quando non ricevi le attenzioni che vorresti o che ti annientano quando leggi i commenti di un articolo su facebook(che pare essere diventato un covo di fascisti, omofobi e razzisti) e per uno come me è una violenza psicologica ogni giorno.

Conoscere persone crea aspettative, specie se qualcuno ti piace e non sei ricambiato come vorresti(molti direbbero...non ne vale la pena, o ancora...troverai quello giusto per te), si certo come no...nella tomba!La veritàè che sono io il problema, non so nemmeno io cosa voglio, cosa cerco, che vita sto vivendo, una vita di cui non ne ho il controllo, una vita che mi trovo a controllare ma che non è mia e da cui non puoi uscirne(lasciare un lavoro fisso in fabbrica?follia!E per far cosa?per rifare l'ennesimo errore della mia vita?), lasciai l'università a 19 anni dopo qualche mese dopo averla iniziata e non so nemmeno io il perchè, a quest'ora sarei già laureato e chissà cosa avrei fatto...forse la mia vita è finita quel giorno ed ho assunto il controllo di una vita non mia che ripiegava su altro senza più riuscire a tornare sul sentiero principale, si ora ripreso gli studi ma per andare dove?per almeno altri 3-4-5 anni sarò in trappola in quella fabbrica ed anche se dovessi laurearmi dove vado?Lettere non offre molti sbocchi professionali immediati e forse...non sono neanche così capace e intelligente come credo per "sfondare", per riprendermi in mano la mia vita(di cui ripeto non so nemmeno io quale sarebbe).

Sul lato umano sono molto permaloso, specie a lavoro, dove ogni parola la prendo come un insulto, spesso sono convinto di una cosa che poi si rivela un'altra(sia nel bene che nel male) e ciò non mi permette di capirci nulla ed ogni volta finisco in un loop mentale per capire gli altri e me li lascio entrare nella testa e prendere il controllo della mia vita con il mio mix di ansia e mancanza di autostima.

Scusate per il papiro, non so nemmeno cosa ho scritto esattamente ne se sono stato prolisso o ripetitivo, ma insomma le cose stanno così.

Bye :violin:
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Messaggioda Riccardina » 10/09/2016, 11:09



Mechtay ha scritto:Non sarò mai eletto operaio dell'anno

Io invece non sarò mai eletto moderatore assoluto di MyHelp.
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Messaggioda Th3 Filmmak3R » 10/09/2016, 13:00



Ciao Mechtay, ho deciso di scriverti non certamente per informarti che sono dispiaciuto di quello che stai attraversando e bla bla bla..
Sono frasi scontate. Credo che su questo Wall, siano presenti solo persone sensibili e una persona sensibile, è scontato che dispiaccia leggere i contenuti del tuo, e degli altri, utenti.
A questo punto ti racconto in breve la mia esperienza legata al lavoro. Ho terminato definitivamente gli studi nel 2008 (una laurea e un diploma di laurea, oltre a due master; Master, non corsi su internet..) e dal 2008 al 2014 ho svolto prevalentemente due mansioni. Ovviamente sono stato – e sono, senza tante “pippe” mentali come una volta – un freelance, o libero professionista qual dir si voglia. Ad un certo punto della mia vita, considerato che in Italia non conta quanto vali ma conta chi conosci, ho dovuto fare una scelta: resto in Italia e vado sotto analgesico come la maggior parte del paese, o cambio città, provincia, regione, anzi, nazione e addirittura continente? Mai scelta migliore nella mia vita ho preso, quella di emigrare. L’ho fatto a 39 anni (38 anni e 8 mesi per essere feticista) con poche migliaia di euro in tasca e senza conoscere tantissimo l’inglese (vivo e lavoro a NY): naturalmente il fatto di non aver avuto in quel periodo storico una compagna e (purtroppo) dei figli, ha influito molto sulla mia scelta. Ma non è detto che avrei fatto la stessa cosa anche a “famiglia in corso”.
Perché ti scrivo questo? Perché intanto lasciare un posto fisso in fabbrica (per quanto fare l’operaio – lo era mia mamma – sia un lavoro di tutto rispetto e più nobile di tanti altri) non è l’equivalente di lasciare un incarico da 10K al mese. E non sarebbe nemmeno quello dello stipendio il problema: il tuo problema è che fai una cosa che non ti piace, che non si addice alle tue capacità intellettuali. Fai un mestiere che non ti fa star bene: ha senso andare avanti? C’è qualcosa che ti impedisce non prendere un volo (dopo l’università che devi finire) e costruirti una nuova vita altrove? Non restare incollato allo stereotipo tutto italiano del posto fisso in stile Checco Zalone; questa mentalità, tutta italiana, ti è stata conficcata nel cervello da quando eri alto 35cm e non è colpa tua. Non è colpa di nessuno. E’ semplicemente quello che il sistema Italia ha voluto far credere a tutti i suoi cittadini: “con il posto fisso, che sia pubblico o privato, avrai il futuro garantito. Questo è lo slogan della classe politica italiana: ma sono BALLE! E ricorda che sto scrivendo da persona “informata sui fatti” e non da chi “ha l’amico che..”. Non guardare negativamente quello che stai facendo ora: prendi il tutto come un investimento che fai su te stesso. Continua a lavorare e metti da parte più soldi che puoi. Termina di studiare e vattene. Ma sai che ti dico(scrivo)? Se tra 5 mesi (es.) sentirai ancora questa insoddisfazione, fregatene del lavoro e della laurea. Alzati e vai via. Non pensare che questo sia un gesto da irresponsabile o immaturo: tutt’altro. E’ un’azione di una persona che si vuole bene. Ma attenzione, attenzione. Se farai un giorno questo passo, non dovrai farlo come uno che scappa da un problema. Perché quel problema te lo porterai dietro in qualsiasi parte del mondo: devo tuttavia essere sincero e più esaustivo. Negli Usa, in città come New York, San Fransisco, Orlando etc. l’omosessualità è vista come dovrebbe essere vista in tutto il mondo: due esseri umani che si amano e/o si desiderano sessualmente. Ci sono anche i bigotti e i bacchettoni, ma quelli sono in tutto il pianeta terra, e comunque in rapporto sono molto meno che in Italia (prevalentemente nel sud Italia).
Per finire penso tu abbia ‘semplicemente’ bisogno di una cosa: una persona che ti ama e che tu ami lui. Dopo di ché potresti star bene anche in un paesello sperduto nelle montagne Silane.
Ottimizza il tuo tempo: “FAI CIO’ CHE TEMI DI FARE. VAI DOVE HAI PAURA DI ANDARE.”
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Messaggioda Mechtay » 10/09/2016, 19:06



Mi hanno colpito molto queste tue parole devo essere sincero, avevo completamente escluso la possibilità di andare all'estero dopo la Laurea e magari qualche corso professionale o meglio ancora dei master(anche se non so se sono abbastanza bravo per accedervi, tuttavia c'è tempo), il problema è che dopo un anno e mezzo di fabbrica ora sono davvero satollo e non riesco a sopportare più niente e nessuno ed inizio ad averne le palle piene di un clima ostile e ignorante che mi toglie il respiro ogni giorno, però senza la laurea non posso muovermi e se tutto va bene ci vorranno tre anni per la Triennale ed almeno un altro paio per magistrale o master, etc... 5 anni sono troppi per continuare a sopportare tutto questo, non posso resistere ancora così tanto...

FAI CIO’ CHE TEMI DI FARE. VAI DOVE HAI PAURA DI ANDARE


E' proprio quello che non riesco a fare, ne parlerò appena ho un pò di tempo...aggiornando qui.
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Messaggioda Th3 Filmmak3R » 11/09/2016, 8:23



Ciao, sono realmente felice che leggendo ciò che ho scritto, ti abbia quantomeno creato una reazione e quindi una nuova riflessione. Ho deciso di entrare in questo forum per condividere le mie (e le altre) esperienze, sperando poter essere d’aiuto. Per questo motivo se hai necessità di fare domande, suggerimenti o consigli, scrivi dove preferisci e quando preferisci. E prima di augurati una buona domenica, come avevo già anticipato nell’altro msg, se inizia a diventare insostenibile la tua vita sociale-lavorativa, prendi il licenziamento e vattene. L’importante è che tu non scappi da nulla. Devi fare una grande introspezione per questo. Perché se inizi a fuggire, allora scapperai per tutta la vita. Non stare a credere che una laurea si possa fare solo in Italia ed obbligatoriamente entro i 30 anni. Favole! Bisogna star bene con se stessi per prima cosa; tutto il resto sarà consequenziale. E prima di chiudere l’ultimissima cosa che riguarda me, ma servirà per far riflettere a te; prima di prendere un diploma di laurea, una laurea e due master, sono stato bocciato in prima media e due volte alle superiori. Alle medie i miei vecchi insegnanti avevano scritto nelle note finali, “Consigliamo l’ingresso al mondo del lavoro”. Quando mi sono diplomato, sono passato con il minimo sindacale dell’epoca (36/60) e mi sono laureato con un punteggio assai distante dalle lode. Poi ho fatto i due master: argomenti che mi appassionavano, e gli ho passati entrambe al primo posto. Ma ti dirò di più. I master nemmeno mi servono per il lavoro che sto facendo da due anni (ovvero da quando vivo a NY) e visto che la matematica non è un’opinione e tu sei un ragazzo intelligente, prova a sistemare questi “numeri” e vedrai che la somma ha un solo risultato. Ne riparliamo e non ti abbattere.

FAI CIO' CHE TEMI DI FARE. VAI DOVE HAI PAURA DI ANDARE.
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Messaggioda Laremi » 11/09/2016, 10:00



Mechtay ha scritto:Torno qui su questo Forum dopo parecchio tempo, probabilmente nessuno qui si ricorda di me, meglio così!


Io mi ricordavo.
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La sai una cosa? Ieri ero ad un passo dall'essere felice, per un brevissimo istante ho creduto di poter vincere nella gara della vita, però naturalmente non è andata così. Mi chiedo perché mi succede sempre, ogni volta che mi sembra che stia andando tutto a posto, la vita mi sferra un pugno.

(23:24:08) (Cho): ogni anno viviamo l'anniversario della nostra morte e nemmeno lo sappiamo: ci avete mai pensato?


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Messaggioda Michele76* » 11/09/2016, 10:42



Riccardina ha scritto:
Mechtay ha scritto:Non sarò mai eletto operaio dell'anno

Io invece non sarò mai eletto moderatore assoluto di MyHelp.


http://imgur.com/a/Buuwb
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Messaggioda Mechtay » 11/09/2016, 17:35



Grazie Fillmaker, però non è così semplice, il lavoro è necessario sia per proseguire gli studi sia per aiutare la mia famiglia e non posso permettermi di lasciarlo senza un "sostituto", purtroppo solo dopo la laurea avrò magari qualche carta da giocarmi per poter lasciare il lavoro e concentrarmi su ciò che mi piacerebbe poter fare, anche se devo ancora capire...ciò che mi smuove veramente dentro, probabilmente la poesia, ma...di poesie non è mai campato nessuno XD

Domani devo tornare a lavoro ed ho già il panico, dovrei parlare al capo dei miei disagi e spero capisca e che questo non diventi un problema per l'azienda(ma se lo fosse devo fregarmene, non posso continuare a stare così), spero nella sua comprensività e che la situazione lavorativa possa stabilizzarsi e tornare ad essere almeno mediocre e non critica come ora...
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Messaggioda goodgirlgonebad » 12/09/2016, 14:41



Come fai ad avere mancanza di autostima quando dovresti essere fiero del fatto che studi e lavori contemporaneamente?, quasi nessuno ci riesce! Quindi non farti inutili complessi mentali del tipo "non sarò mai eletto l'operaio più bravo del mondo" perché la gente ti critica. Lascia scorrere le parole della gente, non badarci e vai per la tua strada. Se ti criticano ignorali, vedrai che si stancheranno di prenderti in giro. Ma ripeto tu non hai bisogno di sentirti inferiore a nessuno. E' una questione di volersi bene per quello che si è e per quello che si fa e tu devi imparare a volerti bene. Quindi il mio consiglio è quello di studiare e lavorare contemporaneamente, ma nel frattempo cerca un posto di lavoro dove non facciano mobbing. Vedrai che quando sarai laureato un lavoro troverai, magari non subito ma lo troverai. Non essere pessimista! Per quanto riguarda le relazioni sociali, se farai chiarezza nella tua vita e rafforzerai la tua autostima vedrai che troverai l'amore o l'amicizia.
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Messaggioda DanieleB » 12/09/2016, 15:10



Mechtay ha scritto:Sul lato umano sono molto permaloso, specie a lavoro, dove ogni parola la prendo come un insulto, spesso sono convinto di una cosa che poi si rivela un'altra(sia nel bene che nel male) e ciò non mi permette di capirci nulla ed ogni volta finisco in un loop mentale per capire gli altri e me li lascio entrare nella testa e prendere il controllo della mia vita con il mio mix di ansia e mancanza di autostima.


Ciao Mechtay,

non credo che tu sia permaloso, credo che tu sia sensibile e la sensibilità porta all'isolamento. L'isolamento è l'arma da difesa di chi nota particolari che ai più sfuggono, perché non posseggono questa dote innata. Sfrutta questo dono affinché la crudeltà di un mondo che non senti tuo, non inaridisca il tuo essere.
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