Forum sul fallimento

non mi resta che uccidermi

Questo forum di aiuto è dedicato a chi ha un temperamento timido e introverso. A chi si sottovaluta, a chi ancora non si ama, a chi avverte un costante vuoto interiore che ha bisogno di colmare. Non affrontiamo tutto da soli. Condividere questi disagi è un primo passo verso l'apertura. E' un nostro diritto! Lasciamoci colmare dal calore di chi ci sta vicino!

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Messaggioda elle8n » 03/09/2020, 21:45



Bonifacio ha scritto:"Hier ruht Joseph II., der in allem versagte, was er unternahm" ("Qui giace Giuseppe II, colui che fallì qualsiasi cosa che intraprese")


L'importante è averci provato, provarci è di per sé un successo perchè significa non arrendersi.
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Messaggioda Bonifacio » 03/09/2020, 23:11



elle8n ha scritto:
Bonifacio ha scritto:"Hier ruht Joseph II., der in allem versagte, was er unternahm" ("Qui giace Giuseppe II, colui che fallì qualsiasi cosa che intraprese")


L'importante è averci provato, provarci è di per sé un successo perchè significa non arrendersi.

sì! come il britannic, per non affondare tentò fino all'ultimo di spiaggiarsi tra milleuno difficoltà, ma alla fine fallì.
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Messaggioda Bonifacio » 09/10/2020, 13:49



elle8n ha scritto:
Bonifacio ha scritto:"Hier ruht Joseph II., der in allem versagte, was er unternahm" ("Qui giace Giuseppe II, colui che fallì qualsiasi cosa che intraprese")


L'importante è averci provato, provarci è di per sé un successo perchè significa non arrendersi.

...più facile a dirsi che a farsi, trovo così insensata la facilità con cui si tende a dimenticare questo concetto e a montarsi la testa sottovalutando gli ostacoli o immaginandosi una via in discesa solo perchè ritentare una rimessa in moto ci è costato parecchio sforzo psicologico rincuorato da quello che alla fine risulta un illusorio ottimismo.
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Messaggioda Fallitodepresso » 03/02/2022, 16:17



Deve essere dura, specie a 50 anni vivere ancora da precari, io sinceramente continuo a pensare ad una cosa, siamo troppi in questo mondo, non c'é posto per tutti, qualche anno, partirà qualche guerra
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Messaggioda kathellyna » 09/02/2022, 21:23



ma perché se qualcuno [=io] è chiaramente incapace di avere risultati nello studio, nel lavoro ecc. dovrebbe "continuare a provare"? ma dopo un po' la cosa è evidente, e che cazzо, serve davvero passare per altri fallimenti, altre umiliazioni, per tutta la vita? dopo un po' dovrebbero darti un foglio che conferma che sei effettivamente incapace di fare qualsiasi cosa, che raggiungerai meno degli altri [o più probabilmente nulla] mettendoci dieci volte il loro tempo, che sei uno sbaglio della natura, un errore dell'evoluzione umana, un fallimento del sistema di educazione scolastica e lavorativa, un individuo inadatto a contribuire allo sviluppo della società, un essere inutile, uno scarto di lavorazione, un intoppo sulla linea di produzione, un giocattolo difettoso, un frutto già marcito prima di maturare, un esperimento andato male, un prodotto danneggiato ritirato dal commercio, un bug che si presenta ancora prima di avviare il programma, un modello non funzionante da trasferire al più presto in discarica, un parassita in via di estinzione, un punto morto della realizzazione sociale, una scommessa persa in partenza, il prevedibile risultato di un gioco truccato dal principio, un monumento all'inettitudine, un capolavoro di incompetenza, un cumulo di insuccessi senza possibilità di redenzione, un inno alla sconfitta.
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Messaggioda Sagittario86 » 09/02/2022, 22:12



Eh cara ofelia, il lavoro... il mio più grande punto debole, la vera causa dei miei problemi passati. La società in cui viviamo, non capisce, o fa poco/nulla per aiutare persone come te, me e tante altre, persone valide, capaci, ma che purtroppo per un motivo o per un altro non sono riusciti a tenersi un lavoro stabile. Questi signori che ci governano non capiscono lontanamente cosa si provi a non avere un lavoro, da lì parte tutto. Il lavoro ti occupa il tempo, ti fa sentire più soddisfatto, ti da la possibilità di goderti la vita, di toglierti delle soddisfazioni, ha implicazioni anche nella sfera sociale, sentimentale, in poche parole il lavoro è la base, se non ce l'hai o fai fatica a trovarlo alla lunga può diventare molto deleterio per la tua sanità mentale perchè iniziano a venirti strani pensieri, pensieri negativi, cosa ho fatto di male per meritarmi questo? perchè agli altri si e a me no? piano piano la tua autostima cala drasticamente fino a scomparire, si passa dalla tristezza fino ad arrivare alla depressione. Io ho passato tutte queste fasi e sono arrivato ad un certo punto della mia vita che non mi interessava più nulla, dopo l'ennesima visita alle utilissime, fondamentali agenzie interinali semplicemente mi sono stancato, le mie palle sono cadute a terra a tal punto che ho rinunciato a tutto, persino a vivere. Mi sono chiuso in me stesso e non volevo più saperne di nulla, lavoro, persone, passioni, emozioni, un enorme buco nero in testa, questo fa la società, invece di darti una mano, di proporti delle opzioni, ti abbandona. Non tutti hanno la volontà di insistere all'infinito, di non arrendersi, e quando crolli rialzarsi diventa molto più dura. Ho seguito un percorso, sono riuscito ad uscire da quell'incubo, quel vuoto, ma rimane sempre lo stesso identico problema, il lavoro. Non cito borse lavoro, corsi o quant'altro perchè non è quello che mi interessa davvero, ossia uno stipendio per potermi permettere un jeans foderato, un gioco da tavolo, un'escursione in montagna, insomma vivere. Tra l'altro il rimanere inattivo per molto tempo, oltre a crearti problemi immani a livello sociale, relazionale, di autostima, ti fa sentire un peso verso gli altri, la tua famiglia, provi rabbia, senso di impotenza, smarrimento, vergogna, ti fa sentire sostanzialmente inutile, gli altri producono, lavorano, e tu non fai nulla dalla mattina alla sera. Ti sembra vita questa? a me sembra sofferenza, sopravvivenza. Che cosa ci stiamo a fare su questa terra, che scopo abbiamo? Io a 35 anni devo ancora capirlo. A livello sociale va più che bene, a livello familiare mi fanno pesare la situazione lavorativa ma io più che mandare curriculum cosa posso fare? nella maggior parte dei casi chiedono esperienza, come posso avere esperienza se non mi fate mai lavorare? come posso crearmi una vita se non percepisco uno stipendio? Non è possibile che a 35 anni dipendo totalmente dai miei genitori e i miei fratelli/sorelle. E' una società malata, tutti devono avere il diritto di lavorare, lo dice anche la costituzione, repubblica fondata sul lavoro, la più grande stronzata che abbia mai sentito in vita mia. Vogliamo parlare dei risvolti a livello sentimentale? come posso provarci seriamente con una ragazza, proporgli qualcosa di carino se nemmeno riesco a mantenere me stesso? se nemmeno posso permettermi una cena x conto mio, figuriamoci offrire qualcosa a qualcuno? di che cosa stiamo parlando. Ti capisco perfettamente, da tutto questo chiaramente la mente ne esce male, per forza, ed è proprio questo il motivo del mio umore altalenante, ci sono periodi che mi sento molto triste, e questo secondo voi da cosa può derivare? Da una grande insoddisfazione personale, posso avere tutti gli amici che voglio, tra l'altro speciali, posso seguire tutte le passioni che volete ma alla base c'è un problema, e finchè non lo risolvi inevitabilmente i nodi vengono al pettine. Il governo vuole fare qualcosa? attivarsi per aiutare persone in difficoltà, permettergli di vivere una vita normale oppure vogliamo andare avanti così? Perchè se la situazione è questa l'unica opzione che mi viene in mente e prendere le mie cose e vivere per strada come un senza tetto. Vi sembra normale? E' veramente uno schifo, uno alla fine non ce la fa più e si toglie la vita, e te credo, il peso è talmente grande che non riesci più a reggere mentalmente. Vogliamo parlare degli effetti fisici, sul proprio corpo? Reflusso, mal di testa, ansia, paranoia, rabbia, dolori strani e improvvisi, tensione, diarrea, dormire male, insonnia. Io ne sono uscito, è stato un incubo, ma il problema rimane, è sempre lì che mi sta col fiato sul collo, che non mi fa stare sereno, che mi fa sentire un peso, e ad un certo punto arrivi ad una sacrosanta verità, che cosa ci sto a fare qui su questa terra? qual'è il mio scopo? qual'è il mio obiettivo? non lo sai più, ti perdi in te stesso e arrivi a non fregartene più di nulla, questo è il mio rapporto col lavoro, e non è una borsa lavoro, un tirocinio, un contratto a progetto che mi risolve il problema, l'ho già fatto, mi serve un lavoro serio che mi permetta di vivere serenamente la mia vita, crearmi una vita serena. Questa società ci ha tolto la serenità, la sicurezza, addirittura la voglia di vivere, grazie di cuore.
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Ultima modifica di Sagittario86 il 09/02/2022, 22:30, modificato 2 volte in totale.
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Messaggioda Lory White » 09/02/2022, 22:27



C'è chi fallisce sempre e chi vince sempre, però entrambi creperanno.
Se dopo la morte non c'è nulla farà poca differenza, tutta la loro vita sarà stata insignificante e finirà nel nulla.
Ma se dopo questa vita c'è altro, e se quello che conta non sono i successi materiali ma la propria umanità, allora avere successo o meno non sarà questo l'importante, ma l'anima, l'essere buoni, il saper amare, il voler bene a se stessi e agli altri.
Sta al singolo poi abboccare agli obiettivi che fanno comodo al consumismo oppure dare importanza al cuore, su questo si gioca il libero arbitrio. Ma arrivati in punto di morte tutto il proprio passato materiale non conterà più nulla, nella bara non ci si porta dietro soldi o lauree, conterà solo la qualità della propria anima.
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Messaggioda Semir88 » 10/02/2022, 8:46



Dal 2011 l'arrivo dello smartphone ha spazzato via l'uso del computer. Di conseguenza si è persa l'abitudine di girare forum. Oggi giorno trovi tutti in maniera semplice ed immediata. Chi vuole socializzare usa i social perlopiù telegram con gruppi proprio come si creavano sui forum .. internet è cambiato e cambierà ancora... c'è anche da dire che oggi non tutti hanno più l'ADSL per comodità tutti usiamo i dati della SIM quindi anche questo ha cambiato l'uso del PC e le abitudini...
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Messaggioda kathellyna » 16/06/2022, 19:10



kathellyna ha scritto:ma perché se qualcuno [=io] è chiaramente incapace di avere risultati nello studio, nel lavoro ecc. dovrebbe "continuare a provare"? ma dopo un po' la cosa è evidente, e che cazzо, serve davvero passare per altri fallimenti, altre umiliazioni, per tutta la vita? dopo un po' dovrebbero darti un foglio che conferma che sei effettivamente incapace di fare qualsiasi cosa, che raggiungerai meno degli altri [o più probabilmente nulla] mettendoci dieci volte il loro tempo, che sei uno sbaglio della natura, un errore dell'evoluzione umana, un fallimento del sistema di educazione scolastica e lavorativa, un individuo inadatto a contribuire allo sviluppo della società, un essere inutile, uno scarto di lavorazione, un intoppo sulla linea di produzione, un giocattolo difettoso, un frutto già marcito prima di maturare, un esperimento andato male, un prodotto danneggiato ritirato dal commercio, un bug che si presenta ancora prima di avviare il programma, un modello non funzionante da trasferire al più presto in discarica, un parassita in via di estinzione, un punto morto della realizzazione sociale, una scommessa persa in partenza, il prevedibile risultato di un gioco truccato dal principio, un monumento all'inettitudine, un capolavoro di incompetenza, un cumulo di insuccessi senza possibilità di redenzione, un inno alla sconfitta.

ho fallito già dal principio.
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Messaggioda Bonifacio » 16/06/2022, 19:22



Bonifacio ha scritto:
elle8n ha scritto:
Bonifacio ha scritto:"Hier ruht Joseph II., der in allem versagte, was er unternahm" ("Qui giace Giuseppe II, colui che fallì qualsiasi cosa che intraprese")


L'importante è averci provato, provarci è di per sé un successo perchè significa non arrendersi.

sì! come il britannic, per non affondare tentò fino all'ultimo di spiaggiarsi tra milleuno difficoltà, ma alla fine fallì.

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