La mia fiducia come scrittore è danneggiata

Questo forum di aiuto è dedicato a chi ha un temperamento timido e introverso. A chi si sottovaluta, a chi ancora non si ama, a chi avverte un costante vuoto interiore che ha bisogno di colmare. Non affrontiamo tutto da soli. Condividere questi disagi è un primo passo verso l'apertura. E' un nostro diritto! Lasciamoci colmare dal calore di chi ci sta vicino!

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Messaggioda Ātman » 02/08/2021, 10:28



Come ti dissi già tempo fa, devi considerare che per imparare a scrivere e per scrivere qualcosa di significativo ci vuole tempo, il tempo necessario per crescere e maturare, sia tecnicamente che umanamente. Dubito ci siano scorciatoie se si vuol fare sul serio. La conoscenza dell'animo umano e l'affinamento e padronanza dei propri mezzi non si acquisisce in pochi anni.
Devi avere pazienza e perseveranza.
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Messaggioda l.pallad » 11/08/2021, 15:59



Ormai io non ho più fiducia nel mio giudizio e non sono più sicuro se sono in grado di decidere cosa è meglio per la mia storia.
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Messaggioda Ātman » 11/08/2021, 19:21



Allora datti tempo, smetti per un po'.
Nel frattempo puoi dedicarti ad altro, e comunque continua a leggere, se ne hai voglia e trovi cose che t'interessino.
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Messaggioda l.pallad » 12/08/2021, 6:13



è questo che mi deprime. Ho letto così tanto, ma il mio modo di scrivere è solo peggiorato nel corso degli anni. Non migliorato, MAI migliorato. E comincio a pensare che quel libro non vale niente perché sono io a non valere niente come persona. :(
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Messaggioda Ātman » 12/08/2021, 9:30



Devi avere pazienza, ci vuole tempo per maturare come persona.

A livello stilistico, se leggere non basta potresti provare a fare così: procurati dei quaderni, block notes o quello che vuoi e inizia a copiare a mano qualcuno dei tuoi libri preferiti; lentamente, senza fretta, assimilandone forma e contenuto.

Oppure, come ti dicevo ieri, molla tutto per per un po' di tempo e pensa ad altro.
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Messaggioda l.pallad » 20/08/2021, 4:26



ok.
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Messaggioda l.pallad » 24/08/2021, 7:57



Di recente ho avuto una riflessione. Ho finito di leggere "Il talismano" di Stephen King e Peter Straub, e non ci ho capito nulla, e ricordo poco e niente, ora sto leggendo Peter Pan, di J. M. Barrie. E lo sto capendo meglio. Questo mi sta facendo riflettere su di una cosa. Che forse quello che voglio per la mia storia è uno stile semplice che sia facile da capire senza che ti mandi in pappa il cervello. Mi è stato detto che il mio stile è troppo infantile, e che dovrei scrivere solo storie per ragazzi. Ma io nella mia storia non ci ho mai fatto caso al target mentre scrivevo. Non ci ho messo scene vietate ai minori, ma appunto non ci ho fatto caso al target. Facevo come mi veniva. Quindi mi chiedevo, semmai lo facessi in modo più diretto, sarebbe davvero così grave se usassi uno stile infantile per una storia per adulti? Oppure sarebbe un modo nuovo ed originale per scrivere qualcosa? Dopotutto, se riuscissi a lasciarmi andare, e mi liberassi di qualunque condizionamentgo facendo le cose a modo mio, riuscendo forse a ritrovare lo stile originale, ottenendo questo risultato che ci sarebbe di sbagliato? Come ho detto, ora non sto facendo nulla e mi sono preso una pausa. Questa è solo una conclusione a cui sono arrivato confrontando l'ultimo libro che ho letto con quello che sto leggendo ora. E, se ripenso a quando ero bambino, io vedevo Ken il guerriero in tv, e giocavo a Mortal Kombat sul Sega. Ma appunto non mi hanno mai spaventato e traumatizzato. E non sono diventato un violento che ama torturare gli animali. Forse, dal modo in cui scrivessi il mio libro, potrei puntare sui vecchi tempi dove appunto la linea che separava le storie infantili da quelle che non lo erano non era così delineata.
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Messaggioda Ātman » 24/08/2021, 14:40



Non so se sia necessario avere un target di riferimento: ci sono opere fruibili a vari livelli, quindi da persone diverse di età diversa. L'importante sarebbe riuscire a toccare corde profonde nell'animo dei lettori anche con uno stile molto semplice, ma dubito che esista una ricetta preconfezionata per farlo. Credo che tanti aspiranti scrittori abbiano pensato di esserci riusciti per poi doversi ricredere; mentre per altri la risposta del pubblico è stata superiore alle aspettative. In alcuni casi il successo, o almeno il riconoscimento del valore dell'opera, è arrivato solo dopo anni (non so se succeda ancora nel mondo editoriale attuale, che freneticamente sforna e dimentica migliaia di volumi all'anno).
Tu segui il tuo istinto, trova l'approccio che più ti si confà e vedi cosa ne viene fuori. Non sarà mai tempo sprecato perché se non altro imparerai qualcosa di nuovo su te stesso.
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Messaggioda Hystèria » 25/08/2021, 9:04



Io invece personalmente mi sento di dire che come linea guida il target sia importante.
Nel senso che se hai intenzione di scrivere un libro per bambini (stile Geronimo Stilton per esempio) è ovvio che nella stesura devi tener conto del fatto che deve essere un libro PER bambini, quindi termini non aulici, sintassi breve e concisa e una trama chiara e lineare. Nessuno vieta che poi sia un libro che possa interessare ad un adulto, non c'è niente di male.
Un altro esempio banale che mi viene in mente su due piedi è Harry Potter. Il primo libro non centra quasi nulla con gli altri. Questo perchè lei si accaparra i più giovani lettori e fa cresce il libro con loro.
Chiaramente se vuoi scrivere un libro fantasy per bambini non sarà mai come Il Trono di Spade...ecco.

L'idea di poter fare un discorso contrario, se ho capito bene un libro semplice e un pò infantile per un target maturo, mi sembra accattivante ma piena di insidie. Rischi di cadere nel blando e nel banale e non riuscire a venire incontro agli interessi di un target adulto. Credo che a quel punto perlomeno dovresti riuscire a puntare su un tipo di scrittura particolare.
Così su due piedi, proprio di petto, mi verrebbe da citare Guida Galattica per Autostoppisti. Una cosa geniale un pò così.
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Messaggioda l.pallad » 25/08/2021, 19:47



Hystèria ha scritto:Io invece personalmente mi sento di dire che come linea guida il target sia importante.
Nel senso che se hai intenzione di scrivere un libro per bambini (stile Geronimo Stilton per esempio) è ovvio che nella stesura devi tener conto del fatto che deve essere un libro PER bambini, quindi termini non aulici, sintassi breve e concisa e una trama chiara e lineare. Nessuno vieta che poi sia un libro che possa interessare ad un adulto, non c'è niente di male.
Un altro esempio banale che mi viene in mente su due piedi è Harry Potter. Il primo libro non centra quasi nulla con gli altri. Questo perchè lei si accaparra i più giovani lettori e fa cresce il libro con loro.
Chiaramente se vuoi scrivere un libro fantasy per bambini non sarà mai come Il Trono di Spade...ecco.

L'idea di poter fare un discorso contrario, se ho capito bene un libro semplice e un pò infantile per un target maturo, mi sembra accattivante ma piena di insidie. Rischi di cadere nel blando e nel banale e non riuscire a venire incontro agli interessi di un target adulto. Credo che a quel punto perlomeno dovresti riuscire a puntare su un tipo di scrittura particolare.
Così su due piedi, proprio di petto, mi verrebbe da citare Guida Galattica per Autostoppisti. Una cosa geniale un pò così.


Se ci si pensa però anche "Una serie di sfortunati eventi" di Lemony Snicket ha un target per bambini ma appunto ha dei temi decisamente oscuri.
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