Università assassina

Questo forum di aiuto è dedicato a chi ha un temperamento timido e introverso. A chi si sottovaluta, a chi ancora non si ama, a chi avverte un costante vuoto interiore che ha bisogno di colmare. Non affrontiamo tutto da soli. Condividere questi disagi è un primo passo verso l'apertura. E' un nostro diritto! Lasciamoci colmare dal calore di chi ci sta vicino!

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Messaggioda Ёжик » 10/04/2020, 17:10



Ciao a tutti, vi chiedo un consiglio su come affrontare un problema che vivo da un paio di mesi.

A settembre 2019 mi sono iscritta al primo anno della Laurea Magistrale in Interpretariato e Traduzione; è un campo che ho sempre amato, si confà perfettamente alla mia personalità aperta e inoltre so destreggiarmi bene nel parlare una nuova lingua e nel rapportarmi con gli altri quando sono all'estero.
Il primo semestre è andato tutti benissimo: ero entusiasta del nuovo Ateneo, della Facoltà, dei corsi, dei professori, dei compagni, degli impegni e di tutti gli esercizi da fare a casa per non perdere il ritmo con le lingue.
A febbraio invece è cambiato tutto. Ho seguito la prima settimana di lezioni e poi sono letteralmente scappata, non sto seguendo nessuna lezione online, ho la nausea al solo pensiero di dover aprire libro o dover riprendere a esercitarmi a parlare. Sono arrivata alla conclusione che questa facoltà non faccia proprio per me, al 99.9% l'anno prossimo cambierò facoltà, rimanendo sempre nell'ambito delle lingue che non voglio assolutamente abbandonare. Anzi, nella sessione estiva potrei anche dare tre esami che mi verranno poi riconosciuti nella nuova facoltà.
Il problema è che non ho la minima intenzione di riprendere. Sono fuori dal giro per compiti, lezioni, esercitazioni e studio. Riempio le mie giornate con qualsiasi altra cosa perché appena il mio pensiero va su questo problema ritornano l'insonnia, la tachicardia, il fiato corto e, se sono sfortunata, gli attacchi di panico e gli episodi depressivi (tutto ciò non è legato solo all'università, ne soffro da due anni per svariati motivi). L'unico modo per stare serena è non pensare agli studi. A volte penso di contattare qualcuno per farmi dire tutto quello che mi sono persa e per farmi aiutare a recuperare, ma quando giunge il momento di farlo cambio idea. Altre volte penso che sia inutile contattare qualcuno perché ormai ho perso troppo tempo e troppe lezioni.

Non so cosa fare né da dove partire per cambiare le cose.
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Messaggioda _Sehnsucht_ » 10/04/2020, 17:46



Vorrei darti un consiglio visto che ho fatto la tua stessa facoltà, con la differenza che io ho fatto solo la triennale.
Non ho ben capito cosa sia effettivamente cambiato, perché sostieni che questa facoltà non faccia per te e perché sei scappata quando sei andata a lezione. Vorrei capire se sia solo un tuo blocco mentale o ci sia un problema concreto con la facoltà.
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Messaggioda Ёжик » 10/04/2020, 18:42



_Sehnsucht_ ha scritto:Vorrei darti un consiglio visto che ho fatto la tua stessa facoltà, con la differenza che io ho fatto solo la triennale.
Non ho ben capito cosa sia effettivamente cambiato, perché sostieni che questa facoltà non faccia per te e perché sei scappata quando sei andata a lezione. Vorrei capire se sia solo un tuo blocco mentale o ci sia un problema concreto con la facoltà.



Non so spiegartelo bene, nel primo semestre era tutto perfetto, ero convinta di ciò che facevo. Ora mi sono completamente ricreduta, non mi piacciono più le lezioni né gli esercizi che ci danno da fare a casa e soprattutto ho capito che, per quanto riguarda lo sbocco lavorativo, non è assolutamente ciò che voglio.
Sono sicura di non voler abbandonare le lingue, ma allora perché non mi impegno? Perché non studio semplicemente per sostenere quei tre esami? Perché sto male fisicamente e mentalmente quando penso di dover tornare sui libri? È incoerente. Prima, gli esercizi di russo costituivano un momento di relax addirittura, adesso non riesco neanche a pensarci senza star male.
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Messaggioda _Sehnsucht_ » 10/04/2020, 19:03



A che punto sei del percorso? Visto che parlavi di tre esami...

Se la cosa può aiutarti a capire cosa vorresti davvero fare in futuro, ti posso dire che a me è capitato al primo anno di rendermi conto che il lavoro per cui mi ero iscritta lì non sarebbe stato assolutamente fattibile, infatti dal voler fare anche la specialistica scelsi di fermarmi a tre anni perché sufficienti per lavorare nel turismo, piuttosto che inseguire una carriera di interprete simultaneo o di traduttore letterario che sarebbe stata solo un buco nell'acqua in quanto il mercato in quei campi è saturo da morire.

Forse il tuo blocco deriva proprio dal non essere più sicura di cosa vorresti fare a fine laurea, ti senti destabilizzata al punto da trovare quasi superfluo studiare, ma le mie ovviamente sono ipotesi, se poi sei già andata un pezzo avanti, lasciare in ogni caso sarebbe uno spreco, a questo punto mi sembra più importante capire se sia il corso a non stimolarti più come prima o se sia il tuo interesse nella materia, può succedere a volte rendersi conto di voler fare altro nella vita.

In ogni caso ricordati che aver fatto interpretariato e traduzione non ti obbliga a seguire dopo l'una o l'altra, i lavori possibili con le lingue sono un'infinità.
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Messaggioda Ёжик » 10/04/2020, 19:19



_Sehnsucht_ ha scritto:A che punto sei del percorso? Visto che parlavi di tre esami...

Se la cosa può aiutarti a capire cosa vorresti davvero fare in futuro, ti posso dire che a me è capitato al primo anno di rendermi conto che il lavoro per cui mi ero iscritta lì non sarebbe stato assolutamente fattibile, infatti dal voler fare anche la specialistica scelsi di fermarmi a tre anni perché sufficienti per lavorare nel turismo, piuttosto che inseguire una carriera di interprete simultaneo o di traduttore letterario che sarebbe stata solo un buco nell'acqua in quanto il mercato in quei campi è saturo da morire.

Forse il tuo blocco deriva proprio dal non essere più sicura di cosa vorresti fare a fine laurea, ti senti destabilizzata al punto da trovare quasi superfluo studiare, ma le mie ovviamente sono ipotesi, se poi sei già andata un pezzo avanti, lasciare in ogni caso sarebbe uno spreco, a questo punto mi sembra più importante capire se sia il corso a non stimolarti più come prima o se sia il tuo interesse nella materia, può succedere a volte rendersi conto di voler fare altro nella vita.

In ogni caso ricordati che aver fatto interpretariato e traduzione non ti obbliga a seguire dopo l'una o l'altra, i lavori possibili con le lingue sono un'infinità.



Sono al primo anno della Magistrale. Quei tre esami non solo mi verrebbero riconosciuti nella nuova facoltà in cui voglio iscrivermi, ma mi permetterebbero di vincere una borsa di studio. Riguardano anche materie che mi piaccio moltissimo, per tutti questi motivi dovrei essere molto motivata e invece niente.

Per ora sono sicura solo del corso, del fatto che non mi piaccia più. Per il resto, non voglio lasciare le lingue e fare altro. Ma ti ripeto, il solo pensiero di riaprire i libri mi nausea. Ho chiaro quello che voglio fare o cosa devo fare, ma non lo faccio, ho un rifiuto esagerato.
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Messaggioda _Sehnsucht_ » 10/04/2020, 19:57



Capisco, potrebbe essere che hai paura di cambiare facoltà perché comunque le lingue ti appassionano, ricordati comunque che se la nuova facoltà che vuoi fare non ha le lingue straniere, puoi sempre impararle per conto tuo.

Può capitare che i cambiamenti ti paralizzino e quindi non riesci ad andare né avanti né indietro, datti un poco di tempo, già il fatto che non sei più soddisfatta della facoltà e che la vuoi cambiare è già un passo avanti, datti un poco tempo per capire se effettivamente è ciò che vuoi e se la nuova facoltà ti darebbe ciò che cerchi e un futuro lavorativo migliore. L'ansia paralizza esattamente come hai descritto, finché ne hai troppa chiaramente non riesci a scegliere in modo lucido.
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Messaggioda Ёжик » 10/04/2020, 20:12



_Sehnsucht_ ha scritto:Capisco, potrebbe essere che hai paura di cambiare facoltà perché comunque le lingue ti appassionano, ricordati comunque che se la nuova facoltà che vuoi fare non ha le lingue straniere, puoi sempre impararle per conto tuo.

Può capitare che i cambiamenti ti paralizzino e quindi non riesci ad andare né avanti né indietro, datti un poco di tempo, già il fatto che non sei più soddisfatta della facoltà e che la vuoi cambiare è già un passo avanti, datti un poco tempo per capire se effettivamente è ciò che vuoi e se la nuova facoltà ti darebbe ciò che cerchi e un futuro lavorativo migliore. L'ansia paralizza esattamente come hai descritto, finché ne hai troppa chiaramente non riesci a scegliere in modo lucido.


Non ho paura di cambiare facoltà, anzi sono felice perché questa di adesso mi stressa troppo. La nuova facoltà è "Lingue per la didattica" che mi permetterebbe di insegnare le lingue che studio, è una cosa che mi piacerebbe molto fare e ne sono sicura perché l'ho già fatto in passato.
Sono felice di questo cambiamento, ma resto comunque immobile.
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Messaggioda Controcircuito » 11/04/2020, 0:09



Ciao, molto probabilmente l'università non c'entra molto con la situazione che stai vivendo.
probabilmente , mi sento di azzardare questi episodi di ansia, tachicardia e panico sono la spia di qualcosa di più grande che dovresti probabilmente approfondire, c'è qualcosa dentro di te che ti blocca ,che ti fa avere paura e non ti fa sentire adatta nel luogo in cui sei. per cui ,secondo me il lavoro che dovresti fare lottare contro quello che ti ha vessato nell'ansia ecc. magari con un percorso terapeutico ai fini di poter affrontare la tua vita con una prospettiva diversa. chi ha problemi di insicurezza , di senso d'inadeguatezza scaturite prima o dopo nel corso della vita ha problemi del genere, ovvero non riuscire a perseguire i propri obiettivi perché non si ritiene all'altezza della sfida che deve affrontare.
pensaci, e spero per te che tu riesca a trovare la tua serenità
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Messaggioda Ёжик » 11/04/2020, 0:33



Controcircuito ha scritto:Ciao, molto probabilmente l'università non c'entra molto con la situazione che stai vivendo.
probabilmente , mi sento di azzardare questi episodi di ansia, tachicardia e panico sono la spia di qualcosa di più grande che dovresti probabilmente approfondire, c'è qualcosa dentro di te che ti blocca ,che ti fa avere paura e non ti fa sentire adatta nel luogo in cui sei. per cui ,secondo me il lavoro che dovresti fare lottare contro quello che ti ha vessato nell'ansia ecc. magari con un percorso terapeutico ai fini di poter affrontare la tua vita con una prospettiva diversa. chi ha problemi di insicurezza , di senso d'inadeguatezza scaturite prima o dopo nel corso della vita ha problemi del genere, ovvero non riuscire a perseguire i propri obiettivi perché non si ritiene all'altezza della sfida che deve affrontare.
pensaci, e spero per te che tu riesca a trovare la tua serenità



Secondo te questo spiegherebbe, blocco a parte, anche il cambiamento così repentino? Fino a poche settimane prima che succedesse tutto questo ero intenta a preparare un esame, avrei messo la mano sul fuoco che avessi intrapreso la strada adatta a me, senza ombra di dubbio. È crollato tutto in pochissimi giorni.
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Messaggioda Controcircuito » 11/04/2020, 0:40



Guarda secondo me si, la forza del nostro inconscio è più potente di quello che pensiamo. alle volte, anche quando tutto sembra scorrere liscio le "cose vecchie" come le chiamo io , che poi non sono altro che tutte quelle situazioni che ci fanno male che accantoniamo, tutte le sensazioni spiacevoli che ci imponiamo di non affrontare perchè ci allontanano dall'idea che abbiamo di noi stessi e da ciò che stiamo rincorrendo , bussano alla porta più violente perché vogliono a tutti i costi che noi le ascoltiamo, che le affrontiamo che le rimettiamo al loro posto. ovviamente non conoscendo il tuo background non posso azzardare ulteriori ipotesi . però probabilmente hai lasciato che qualcosa ti divorasse senza darle voce quando avresti dovuto..ed ora , ti senti sprofondare. riordina le idee, parti da 0..metti in discussione ogni scelta della tua vita e capisci dov'è che stai soffrendo..ti piacciono le lingue, ma sei sicura che non c'è altro che avresti voluto fare? sei felice dove sei? sei felice della tua vita in generale? cosa puoi cambiare per non sentirti cosi? piano, piano..senza sentirti un fallimento.. ci passiamo tutti, chi più tardi , chi prestissimo in un momento in cui ci sembra che tutto sia cosi sbagliato o che noi stessi lo siamo..ma non pensare neanche per un secondo che le voci che senti che ti suggeriscono che questo momento stia pregiudicando tutto e che non sei pronta ripartire abbiano ragione. si può inciampare più spesso del dovuto, e inciampa anche la persona più sicura del mondo..ma inciampare non è cadere.
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