È da quando mi sono alzato stamattina che ho capito che oggi era una di QUELLE giornate.
Quelle giornate in cui gli spettri del fallimento si accompagnano ai traumi e devo solo stringere i denti e aspettare che passi.
Fallimento in cosa, però? Nell'avere un lavoro a tempo indeterminato, nell'essere al mare in vacanza, nel fare quello che mi pare? Nell'avere avuto la fortuna di trovare la prima, e unica, compagna a 29 anni e la fortuna maggiore che lei ancora non mi abbia buttato fuori a calci dalla sua vita?
La risposta già la so.
I miei genitori mi hanno cresciuto nella consapevolezza di essere inadeguato. Non sgridandomi, non insultandomi. Ma attraverso tutta una serie di modi di fare, del tipo "meglio evitare, che non ne sei in grado" o "per come sei tu ti devi accontentare".
Loro desideravano avere un figlio diverso da me. Soprattutto mio padre.
Che ha finto per tutta la mia vita di volermi bene, o forse me ne ha anche voluto, ma come si vuol bene a un figlio menomato. Col massimo rispetto di chi lo è, anche perché alla fine lo sono anche io.
Mio padre mi vedeva soffrire per i bulli, e desiderava che io fossi come loro. Integrato, conformista, becero, ignorante, ma ai suoi occhi felice. La frase titolo del topic me la disse davvero: eravamo a un semaforo rosso pedonale, io ero fermo, gli altri passavano, e mio padre mi rimproverò per essermi fermato.
Una stupidata, ma esplicativa.
Mia madre invece era più per la via del rinfacciamento e dell'insulto, ma la sostanza è la stessa: ambedue pensano che io sia inadeguato.
E oggi mi ritrovo a cercare con tutto me stesso di fare cose che non voglio, pensare cose che non penso nella speranza di arrivare a crederci, infuriarmi per ogni cosa che mi ricorda il mio peggior nemico, il mio incubo, il mio spettro: me stesso.
Oggi sono solo, perché la mia ragazza mi ha fatto capire da tempo che la devo smettere di buttarle addosso i miei problemi. Non ho nessuno. Vado al mare da solo, e me la godo finché non vedo gli altri. Non parlo con nessuno perché non ci riesco, mi blocca la paura di essere ignorato e la vergogna nel presentargli me.
Deve arrivare stanotte, domani andrà meglio. Fino alla prossima di QUELLE giornate.