Un flusso di coscienza di una persona al capolinea

Questo forum di aiuto è dedicato a chi ha un temperamento timido e introverso. A chi si sottovaluta, a chi ancora non si ama, a chi avverte un costante vuoto interiore che ha bisogno di colmare. Non affrontiamo tutto da soli. Condividere questi disagi è un primo passo verso l'apertura. E' un nostro diritto! Lasciamoci colmare dal calore di chi ci sta vicino!

Un flusso di coscienza di una persona al capolinea

Messaggioda MuleEatsRAM » 15/08/2020, 15:13



Premetto che ho guardato per un po' le varie categorie del forum ed ho avuto un po' di dubbi sul dove postare questo thread. Gli argomenti qui trattati ricadono in alcuni di essi e quindi chiedo perdono se ho sbagliato sezione del forum. Vi anticipo inoltre che sto scrivendo questo post un po' come flusso di coscienza e vi ringrazio in anticipo se arriverete a leggere il tutto.

È cominciato tutto da quando ho avuto la mia prima ragazza. Prima esperienza in assoluto con il sesso femminile, primo appuntamento in assoluto, il tutto abbastanza tardi, poco dopo aver iniziato l'università. Ci mettemmo insieme. Fece tutto lei. Se non ci fosse stata lei, posso starne certo, non avrei avuto alcuna esperienza. Qualche anno dopo decise di lasciarmi per vari motivi che ora non ricordo di preciso, ma retrospettivamente posso immaginare che si sia rotta di avere una persona passiva come me accanto. Rimaniamo amici e ci teniamo in contatto via messaggi, lei si è rifatta una nuova vita all'estero. Io sono rimasto qui, ho finito l'università e subito dopo ho iniziato a lavorare.

Da li ho iniziato a prendere coscienza di come può essere crudele il "mondo vero". Se la vita lavorativa andava a gonfie vele, la mia salute mentale stava cominciando a deteriorarsi. Ho ripreso ad uscire con vecchi amici, ma non so come mi trovo in una situazione in cui non mi sento completamente integrato, come se fossi di troppo. Non sono uno che parla molto, anche perché ho passioni di nicchia e non sempre coincidenti con le loro. Ho sentito con le mie orecchie le parole dette su amici che parlano sempre della stessa cosa. Inconsciamente credo che ciò mi abbia reso più cauto sul proferire parola.

A ciò bisogna aggiungere il terrore che ho di uscire da solo con una persona, in quanto non saprei assolutamente cosa dire o come cominciare un discorso che non sia sulle solite cose. Devo però ammettere che, se trovassi la sintonia con una persona o in un gruppo, potrei parlare no problem tutta la serata. In generale però si crea questo circolo vizioso per cui non riesco a collegarmi con la gente perché ho paura di risultare noioso, quindi non parlo, quindi non riesco ad integrarmi con la gente. Ho una sola persona con cui mi apro di più, ma mi trovo in una situazione in cui lui è diventato il centro della mia vita sociale, nel senso che tutto dipende da cosa fa lui. In caso contrario avrei pure paura a chiedere ad altri di uscire. Già immagino loro che alzano gli occhi al cielo leggendo il mio messaggio.

Sebbene sia sempre della concezione che debba stare bene con me stesso, direi che ho cercato lo "stare bene" nei miei hobby di nicchia e nel lavoro. Soprattutto il lavoro, direi. Sono attualmente in ferie ed ho passato gran parte del tempo solo a casa col muso, steso sul letto e col cellulare in mano. Sto passando la giornata di Ferragosto a casa con i miei per i motivi sopracitati. Non ho neanche voglia di rifugiarmi nei miei hobby perché ho la sensazione che siano solo un diversivo per distrarre la mia mente dai veri problemi della mia vita.

E qui arriva la conclusione del discorso. Sono quasi arrivato a 30 anni. Tralasciando il fatto che eviterei pure di festeggiare anche solo per evitare di dover organizzare una qualche festa, cosa che odio fare, non voglio arrivare ai 40 nella stessa situazione di adesso. Dovrei godermi la vita e la compagnia. Dovrei iniziare a sistemarmi e trovare una ragazza. Quindi mi sono prefissato un tempo limite: se in 10 anni non risolverò questa situazione e se entrambi i miei genitori non fossero più vivi mi toglierò la vita. In questo modo eviterei di dare un tale dispiacere a loro ed avrei tempo e modo di farmi dimenticare dalla gente. Quando si spargerà la notizia provocherà non più di qualche minuto di sofferenza nei conoscenti e non. Non vorrei ne funerali, ne fiori, ne altro. Corpo buttato in mare in balia delle onde.

Non voglio parlarne con nessuno che io conosca, benché meno i miei genitori. Certamente andrebbero in ansia perenne e la situazione peggiorerebbe notevolmente. Non riuscirei mai più ad uscire dal mio guscio perché mi soffocherebbero di attenzioni come un bambino di 10 anni.

Detto ciò, che consigli mi potete dare per uscire da questa situazione?
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MuleEatsRAM
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Messaggioda Piper Black » 17/08/2020, 3:46



MuleEatsRAM ha scritto:Premetto che ho guardato per un po' le varie categorie del forum ed ho avuto un po' di dubbi sul dove postare questo thread. Gli argomenti qui trattati ricadono in alcuni di essi e quindi chiedo perdono se ho sbagliato sezione del forum. Vi anticipo inoltre che sto scrivendo questo post un po' come flusso di coscienza e vi ringrazio in anticipo se arriverete a leggere il tutto.

È cominciato tutto da quando ho avuto la mia prima ragazza. Prima esperienza in assoluto con il sesso femminile, primo appuntamento in assoluto, il tutto abbastanza tardi, poco dopo aver iniziato l'università. Ci mettemmo insieme. Fece tutto lei. Se non ci fosse stata lei, posso starne certo, non avrei avuto alcuna esperienza. Qualche anno dopo decise di lasciarmi per vari motivi che ora non ricordo di preciso, ma retrospettivamente posso immaginare che si sia rotta di avere una persona passiva come me accanto. Rimaniamo amici e ci teniamo in contatto via messaggi, lei si è rifatta una nuova vita all'estero. Io sono rimasto qui, ho finito l'università e subito dopo ho iniziato a lavorare.

Da li ho iniziato a prendere coscienza di come può essere crudele il "mondo vero". Se la vita lavorativa andava a gonfie vele, la mia salute mentale stava cominciando a deteriorarsi. Ho ripreso ad uscire con vecchi amici, ma non so come mi trovo in una situazione in cui non mi sento completamente integrato, come se fossi di troppo. Non sono uno che parla molto, anche perché ho passioni di nicchia e non sempre coincidenti con le loro. Ho sentito con le mie orecchie le parole dette su amici che parlano sempre della stessa cosa. Inconsciamente credo che ciò mi abbia reso più cauto sul proferire parola.

A ciò bisogna aggiungere il terrore che ho di uscire da solo con una persona, in quanto non saprei assolutamente cosa dire o come cominciare un discorso che non sia sulle solite cose. Devo però ammettere che, se trovassi la sintonia con una persona o in un gruppo, potrei parlare no problem tutta la serata. In generale però si crea questo circolo vizioso per cui non riesco a collegarmi con la gente perché ho paura di risultare noioso, quindi non parlo, quindi non riesco ad integrarmi con la gente. Ho una sola persona con cui mi apro di più, ma mi trovo in una situazione in cui lui è diventato il centro della mia vita sociale, nel senso che tutto dipende da cosa fa lui. In caso contrario avrei pure paura a chiedere ad altri di uscire. Già immagino loro che alzano gli occhi al cielo leggendo il mio messaggio.

Sebbene sia sempre della concezione che debba stare bene con me stesso, direi che ho cercato lo "stare bene" nei miei hobby di nicchia e nel lavoro. Soprattutto il lavoro, direi. Sono attualmente in ferie ed ho passato gran parte del tempo solo a casa col muso, steso sul letto e col cellulare in mano. Sto passando la giornata di Ferragosto a casa con i miei per i motivi sopracitati. Non ho neanche voglia di rifugiarmi nei miei hobby perché ho la sensazione che siano solo un diversivo per distrarre la mia mente dai veri problemi della mia vita.

E qui arriva la conclusione del discorso. Sono quasi arrivato a 30 anni. Tralasciando il fatto che eviterei pure di festeggiare anche solo per evitare di dover organizzare una qualche festa, cosa che odio fare, non voglio arrivare ai 40 nella stessa situazione di adesso. Dovrei godermi la vita e la compagnia. Dovrei iniziare a sistemarmi e trovare una ragazza. Quindi mi sono prefissato un tempo limite: se in 10 anni non risolverò questa situazione e se entrambi i miei genitori non fossero più vivi mi toglierò la vita. In questo modo eviterei di dare un tale dispiacere a loro ed avrei tempo e modo di farmi dimenticare dalla gente. Quando si spargerà la notizia provocherà non più di qualche minuto di sofferenza nei conoscenti e non. Non vorrei ne funerali, ne fiori, ne altro. Corpo buttato in mare in balia delle onde.

Non voglio parlarne con nessuno che io conosca, benché meno i miei genitori. Certamente andrebbero in ansia perenne e la situazione peggiorerebbe notevolmente. Non riuscirei mai più ad uscire dal mio guscio perché mi soffocherebbero di attenzioni come un bambino di 10 anni.

Detto ciò, che consigli mi potete dare per uscire da questa situazione?


:hi:

Se posso, dato che ho circa la tua età il primo consiglio che posso darti è di eliminare dal vocabolario la parola "devo".

Sei giovane, hai la libertà di fare ciò che vuoi, e di crearti i tuoi spazi dove sentirti a tuo agio. Ciò che fanno gli altri della tua età, le aspettative su cosa tu debba essere prova a metterle da parte perché sforzarti di essere diverso da ciò che sei è peggio, non è spontaneo e naturale.

Detto ciò in pratica se hai hobby particolari da condividere, passioni, argomenti di cui ti piace parlare sarebbe stupendo se trovassi persone più simili a te, con cui poterti esprimere. Ad esempio se io fossi un'appassionata di libri cercherei tutti i circoli letterari nella mia zona e con la scusa comune di parlare del libro della settimana le cose verrebbero spontanee, incontrare qualcuno, berci un caffè per approfondire le tematiche di un libro ecc.

Sicuramente la spinta a voler frequentare delle persone viene anche dallo stimolo che loro danno a noi, se non ci danno stimolo non sono sulle nostre frequenze. Abbandona i tuoi progetti per il futuro, ci sono mille e più possibilità intorno a te, basta cogliere ciò che fa star bene te, ti fa uscire dal tuo guscio.

Se ti va di condividere i tuoi interessi di nicchia anche su questo forum potresti trovare qualcuno che li condivida e sarebbe un passo avanti molto significativo.

;)
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Un flusso di coscienza di una persona al capolinea

Messaggioda Robinson » 17/08/2020, 7:26



Lavorare su te stesso con determinazione pazienza ma anche gentilezza. Impostare un percorso socio culturale e anche psicologico. Quindi studiare, meditare, aprirsi agli altri anche partendo da gruppi di aiuto e riposare.
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Un flusso di coscienza di una persona al capolinea

Messaggioda MuleEatsRAM » 18/08/2020, 1:04



Piper Black ha scritto: :hi:

Se posso, dato che ho circa la tua età il primo consiglio che posso darti è di eliminare dal vocabolario la parola "devo".

Sei giovane, hai la libertà di fare ciò che vuoi, e di crearti i tuoi spazi dove sentirti a tuo agio. Ciò che fanno gli altri della tua età, le aspettative su cosa tu debba essere prova a metterle da parte perché sforzarti di essere diverso da ciò che sei è peggio, non è spontaneo e naturale.

Detto ciò in pratica se hai hobby particolari da condividere, passioni, argomenti di cui ti piace parlare sarebbe stupendo se trovassi persone più simili a te, con cui poterti esprimere. Ad esempio se io fossi un'appassionata di libri cercherei tutti i circoli letterari nella mia zona e con la scusa comune di parlare del libro della settimana le cose verrebbero spontanee, incontrare qualcuno, berci un caffè per approfondire le tematiche di un libro ecc.

Sicuramente la spinta a voler frequentare delle persone viene anche dallo stimolo che loro danno a noi, se non ci danno stimolo non sono sulle nostre frequenze. Abbandona i tuoi progetti per il futuro, ci sono mille e più possibilità intorno a te, basta cogliere ciò che fa star bene te, ti fa uscire dal tuo guscio.

Se ti va di condividere i tuoi interessi di nicchia anche su questo forum potresti trovare qualcuno che li condivida e sarebbe un passo avanti molto significativo.

;)


Più che altro è una questione di voler rompere quella normalità che mi ha contraddistinto per tutta la mia vita. Ho sempre passato gran parte delle mie giornate davanti allo schermo di un PC, e lo studio è il posto dove ho passato e passo gran parte del mio tempo. Ciò vuol dire chenon ho legato molto con i coetanei e con i compagni di classe fuori dalla scuola. Ho vissuto in campagna e non avevo facile accesso al paese, ne ho avuto mai il motorino per poterci andare da solo.

Sai quante storie raccontano alcuni dei miei amici del passato? Immagina che io sto li ad ascoltare come farebbe uno sconosciuto, perché mi sono totalmente perso questa fase della gioventù.

Ultimamente, complice il lavoro che (sorpresa sorpresa) ha a che fare con il PC, ho iniziato a sviluppare un senso di distacco da tale oggetto. Ci passo del tempo ma non così tanto tempo. Durante le ferie ho cercato di tenermi lontano il più possibile. Ho ricominciato a suonare, altra mia passione che ho abbandonato da piccolo.

Il problema sai qual'è? Che al di fuori di quelle due cose non so che fare. Ho paura a chiedere agli amici di uscire perché mi sento di annoiare. Non saprei mai dove andare al di fuori dei pochi posti che conosco.
In definitiva mi sento mentalmente indietro rispetto alla mia età, come se il mio cervello fosse una decina di anni indietro. Sono sicuro che questo sia uno dei motivi per cui la mia ex decise di mollarmi e devo dire che è rimasta una cicatrice abbastanza profonda. Chi mai vorrebbe uno così poco maturo ed inetto socialmente? Una ragazza, se incontra uno di 30 anni si aspetta la maturità di almeno 30 anni. Certamente non vuole aver a che fare con un timidone che non sa formulare discorsi sensati se non sulle proprie passioni, sul proprio lavoro o sui propri problemi.

E qui ci ricolleghiamo ai "devo". Perché io ho scritto così e so benissimo che non tutti raggiungono le pietre miliari della vita allo stesso momento, se le raggiungono. Potrei pure convivere col fatto che potrei rimanere single nei prossimi anni. Non mi va bene però che a questa età debba avere problemi nel trovarla, provarci e costruire una relazione, sia essa seria o meno. Non posso e non voglio che debba fare tutto lei come per la mia prima ed ultima volta andata con successo. Allo stesso modo non mi va bene che abbia problemi sociali a quest'età. Non posso più rifugiarmi negli hobby e non pensare al resto per poter avere un briciolo di felicità.

Da un certo punto di vista vorrei resettare tutto e trasferirmi all'estero. Magari ricominciare con nuovo lavoro, nuovi colleghi e nuova compagnia, magari non composta da persone che parlano spesso di motori (dei quali sinceramente me ne sbattono i cosiddetti). Ma chi mi garantisce che andrà tutto bene? Chi mi garantisce che le mie peculiarità non mi mettano i bastoni tra le ruote? Rischierei di trovarmi veramente solo in un posto a me sconosciuto... Potrei veramente non reggere.
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Messaggioda Piper Black » 19/08/2020, 15:28



Più che altro è una questione di voler rompere quella normalità che mi ha contraddistinto per tutta la mia vita. Ho sempre passato gran parte delle mie giornate davanti allo schermo di un PC, e lo studio è il posto dove ho passato e passo gran parte del mio tempo. Ciò vuol dire chenon ho legato molto con i coetanei e con i compagni di classe fuori dalla scuola. Ho vissuto in campagna e non avevo facile accesso al paese, ne ho avuto mai il motorino per poterci andare da solo.

Sai quante storie raccontano alcuni dei miei amici del passato? Immagina che io sto li ad ascoltare come farebbe uno sconosciuto, perché mi sono totalmente perso questa fase della gioventù.

Ultimamente, complice il lavoro che (sorpresa sorpresa) ha a che fare con il PC, ho iniziato a sviluppare un senso di distacco da tale oggetto. Ci passo del tempo ma non così tanto tempo. Durante le ferie ho cercato di tenermi lontano il più possibile. Ho ricominciato a suonare, altra mia passione che ho abbandonato da piccolo.

Il problema sai qual'è? Che al di fuori di quelle due cose non so che fare. Ho paura a chiedere agli amici di uscire perché mi sento di annoiare. Non saprei mai dove andare al di fuori dei pochi posti che conosco.
In definitiva mi sento mentalmente indietro rispetto alla mia età, come se il mio cervello fosse una decina di anni indietro. Sono sicuro che questo sia uno dei motivi per cui la mia ex decise di mollarmi e devo dire che è rimasta una cicatrice abbastanza profonda. Chi mai vorrebbe uno così poco maturo ed inetto socialmente? Una ragazza, se incontra uno di 30 anni si aspetta la maturità di almeno 30 anni. Certamente non vuole aver a che fare con un timidone che non sa formulare discorsi sensati se non sulle proprie passioni, sul proprio lavoro o sui propri problemi.

E qui ci ricolleghiamo ai "devo". Perché io ho scritto così e so benissimo che non tutti raggiungono le pietre miliari della vita allo stesso momento, se le raggiungono. Potrei pure convivere col fatto che potrei rimanere single nei prossimi anni. Non mi va bene però che a questa età debba avere problemi nel trovarla, provarci e costruire una relazione, sia essa seria o meno. Non posso e non voglio che debba fare tutto lei come per la mia prima ed ultima volta andata con successo. Allo stesso modo non mi va bene che abbia problemi sociali a quest'età. Non posso più rifugiarmi negli hobby e non pensare al resto per poter avere un briciolo di felicità.

Da un certo punto di vista vorrei resettare tutto e trasferirmi all'estero. Magari ricominciare con nuovo lavoro, nuovi colleghi e nuova compagnia, magari non composta da persone che parlano spesso di motori (dei quali sinceramente me ne sbattono i cosiddetti). Ma chi mi garantisce che andrà tutto bene? Chi mi garantisce che le mie peculiarità non mi mettano i bastoni tra le ruote? Rischierei di trovarmi veramente solo in un posto a me sconosciuto... Potrei veramente non reggere.[/quote]

Posso dirti che io nel discorso che hai fatto non ci ho visto inettitudine ma tutto il contrario? Ci ho visto insicurezza e bassa autostima ma inettitudine no! Ci ho visto una persona alle prese con se stessa che si pone un problema sottile che altri non sanno nemmeno comprendere.

Ora se tu mi dici ho avuto poca esperienza di vita e mi sento immaturo rispetto alla mia età ci può stare, ma da qualche parte si può iniziare uscendo dalla logica del "gli altri lo fanno QUINDI DEVO farlo anche io".

In passato avevo una compagnia molto attiva di amici, ed io non mi trovavo molto nella loro superficialità, nel loro essere molto apparenza e poca sostanza. Ho iniziato a dire di no alle uscite quando non mi andava proprio e a preferire le serate a casa con me stessa davanti ad un buon film.

Il fatto che tu abbia la passione di uno strumento musicale è ottima. Puoi scoprire nuove passioni col tempo. Anche su questo forum ci sono varie persone, potresti trovarti, pubblicare un post nella sezione della tua regione e vedere di organizzare una riunion. Con noi hai sicuramente qualcosa in comune dato che sei qui. ;)
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Un flusso di coscienza di una persona al capolinea

Messaggioda Sunfl0wer » 20/08/2020, 16:54



Ciao.
Ho letto quanto hai scritto e sono rimasta davvero impressionata, perché sono praticamente nella stessa situazione.
Arrivare alla soglia dei 30, dopo aver cercato più volte di dare una svolta ma senza averlo mai fatto davvero, annoiati dalle dinamiche sociali comuni e praticamente arenati è ciò che sta succedendo anche a me. Buttarsi a capofitto nel lavoro, provare ad uscire con la gente ma sentirsi un pesce fuor d'acqua, avere l'impressione di non avere nulla di avvincente da raccontare (almeno per loro), avere la sensazione di essere rimasti immaturi e ancorati a quell'età giovanile che è invece passata da un pezzo, trascorrere le ferie a casa da soli davanti al pc o al telefono, provare a riprendere vecchi hobby ma sapere che in fondo non funzionerà. Mi è tutto così familiare.
Quale può essere la soluzione a tutto questo? Sinceramente, non lo so ancora. Anzi, vorrei saperlo anche io.
Ma credo che si potrebbe incominciare cercando quantomeno di condividere gli interessi comuni, aiutati soprattutto da internet, e di essere più sciolti e meno preoccupati da sé stessi o, soprattutto, dall'idea che gli altri possono avere di noi, che ha molto meno peso di quanto crediamo.
E, malgrado il mio motto sia "se non posso avere ciò che voglio, allora non voglio niente", forse il problema è proprio lì. Forse bisognerebbe essere aperti a più esperienze prima di riuscire a trovare qualcosa di interessante nel mucchio. Tutto sta nell'avere la voglia di cominciare. Cominciare è sempre la cosa più difficile.

Riguardo a questo, invece:

MuleEatsRAM ha scritto:Da un certo punto di vista vorrei resettare tutto e trasferirmi all'estero. Magari ricominciare con nuovo lavoro, nuovi colleghi e nuova compagnia, magari non composta da persone che parlano spesso di motori (dei quali sinceramente me ne sbattono i cosiddetti).


ti rispondo con una citazione latina: "Animum debes mutare, non caelum" ;)
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Messaggioda MuleEatsRAM » 01/10/2020, 0:15



Prima di tutto chiedo perdono per la risposta in ultraritardo ma non mi collegavo qui da un bel po'!

Piper Black ha scritto:Ora se tu mi dici ho avuto poca esperienza di vita e mi sento immaturo rispetto alla mia età ci può stare, ma da qualche parte si può iniziare uscendo dalla logica del "gli altri lo fanno QUINDI DEVO farlo anche io".

Ma hai ragione! Dopotutto non fumo perché lo fanno gli altri. Tempo fa mi faceva pure schifo bere, ora con limitatezza lo faccio pure io. Ma solo perché ho voluto, ed anche perché ero in crisi dopo la rottura con la mia ex.

Piper Black ha scritto:In passato avevo una compagnia molto attiva di amici, ed io non mi trovavo molto nella loro superficialità, nel loro essere molto apparenza e poca sostanza. Ho iniziato a dire di no alle uscite quando non mi andava proprio e a preferire le serate a casa con me stessa davanti ad un buon film.

Non sono totalmente d'accordo. Anche con la gente con cui esco parla spesso di motori, di cui non me ne frega nulla, ma su altre cose andiamo d'accordo e spesso guardare la vita da altri orizzonti può fare bene.
Se cominciassi a dire no alle uscite finirei per rimanere sempre solo a casa.

Parlando di amici o colleghi ho sempre poi la sensazione di essere quell'"amico stupido" che viene trattato normalmente di persona ma preso in giro quando non c'è. Ce n'è un altro di cui vedo come se ne parla; c'è pure un gruppo WhatsApp in cui lo prendono per il c*lo quando posta cose strane sui social. E se prendono per il c*lo lui possono farlo con chiunque altro. Soprattutto lo possono fare con me che sono quasi invisibile. Potrei fare l'esperimento di non chiamare l'unico amico che chiamo sempre per uscire e scommetto che rimarrei sempre a casa.

Se rimanessi a casa poi finirei per peggiorare un altro problema grosso: avete in mente di quando vi sentite di aver detto una cavolata e ci pensate per ore? Ecco, mi capita spesso quando magari esco al centro dell'attenzione e mi metto a parlare o persino quando sto su Discord con gente di un gruppo Telegram in cui sono. Il tutto per ogni singola cosa che dico quando ho il cervello staccato. Il bambino dentro di me corre libero e poi quando ricollego il cervello me ne pento. Forse anche per questo ho paura di ubriacarmi.

Sunfl0wer ha scritto:E, malgrado il mio motto sia "se non posso avere ciò che voglio, allora non voglio niente", forse il problema è proprio lì. Forse bisognerebbe essere aperti a più esperienze prima di riuscire a trovare qualcosa di interessante nel mucchio. Tutto sta nell'avere la voglia di cominciare. Cominciare è sempre la cosa più difficile.

A 30 anni però ciò che sei si è cementificato. Difficilmente puoi cambiare così tanto. Le radici le hai fatte. Le esperienze andavano fatte prima. Per questo per me vedo che sia troppo tardi. Una ragazza ad esempio si aspetterebbe che uno che ha 30 anni sappia fare certe cose e sappia comportarsi come un trentenne. Io molte di queste cose non ce le ho. Non è tanto mancanza di volontà, ma abitudine. Per me è una spirale discendente che potrebbe portarmi a fare qualcosa di veramente brutto verso me stesso quando rimarrò veramente solo.

Sunfl0wer ha scritto:ti rispondo con una citazione latina: "Animum debes mutare, non caelum" ;)

Però rompere il circolo vizioso può essere molto più facile quando non conosci nessuno. Magari quelle persone sono quelle che ti possono accettare per come sei.
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Messaggioda crociato » 01/10/2020, 7:40



Si dovrebbe accettare il proprio modo di essere
Cercare sicuramente di evolvere, di migliorarsi, ma accettando e valorizzando se stessi
Quindi si, concordo con Piper: dalle tue passioni potresti conoscere gente a te più affine
E concordo anche con Sun: rilassati, lascia fluire
Un dialogo o appassiona entrambi (te incluso) o non ha senso di esistere, quindi non cercare di forzare le cose
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