Premetto che ho guardato per un po' le varie categorie del forum ed ho avuto un po' di dubbi sul dove postare questo thread. Gli argomenti qui trattati ricadono in alcuni di essi e quindi chiedo perdono se ho sbagliato sezione del forum. Vi anticipo inoltre che sto scrivendo questo post un po' come flusso di coscienza e vi ringrazio in anticipo se arriverete a leggere il tutto.
È cominciato tutto da quando ho avuto la mia prima ragazza. Prima esperienza in assoluto con il sesso femminile, primo appuntamento in assoluto, il tutto abbastanza tardi, poco dopo aver iniziato l'università. Ci mettemmo insieme. Fece tutto lei. Se non ci fosse stata lei, posso starne certo, non avrei avuto alcuna esperienza. Qualche anno dopo decise di lasciarmi per vari motivi che ora non ricordo di preciso, ma retrospettivamente posso immaginare che si sia rotta di avere una persona passiva come me accanto. Rimaniamo amici e ci teniamo in contatto via messaggi, lei si è rifatta una nuova vita all'estero. Io sono rimasto qui, ho finito l'università e subito dopo ho iniziato a lavorare.
Da li ho iniziato a prendere coscienza di come può essere crudele il "mondo vero". Se la vita lavorativa andava a gonfie vele, la mia salute mentale stava cominciando a deteriorarsi. Ho ripreso ad uscire con vecchi amici, ma non so come mi trovo in una situazione in cui non mi sento completamente integrato, come se fossi di troppo. Non sono uno che parla molto, anche perché ho passioni di nicchia e non sempre coincidenti con le loro. Ho sentito con le mie orecchie le parole dette su amici che parlano sempre della stessa cosa. Inconsciamente credo che ciò mi abbia reso più cauto sul proferire parola.
A ciò bisogna aggiungere il terrore che ho di uscire da solo con una persona, in quanto non saprei assolutamente cosa dire o come cominciare un discorso che non sia sulle solite cose. Devo però ammettere che, se trovassi la sintonia con una persona o in un gruppo, potrei parlare no problem tutta la serata. In generale però si crea questo circolo vizioso per cui non riesco a collegarmi con la gente perché ho paura di risultare noioso, quindi non parlo, quindi non riesco ad integrarmi con la gente. Ho una sola persona con cui mi apro di più, ma mi trovo in una situazione in cui lui è diventato il centro della mia vita sociale, nel senso che tutto dipende da cosa fa lui. In caso contrario avrei pure paura a chiedere ad altri di uscire. Già immagino loro che alzano gli occhi al cielo leggendo il mio messaggio.
Sebbene sia sempre della concezione che debba stare bene con me stesso, direi che ho cercato lo "stare bene" nei miei hobby di nicchia e nel lavoro. Soprattutto il lavoro, direi. Sono attualmente in ferie ed ho passato gran parte del tempo solo a casa col muso, steso sul letto e col cellulare in mano. Sto passando la giornata di Ferragosto a casa con i miei per i motivi sopracitati. Non ho neanche voglia di rifugiarmi nei miei hobby perché ho la sensazione che siano solo un diversivo per distrarre la mia mente dai veri problemi della mia vita.
E qui arriva la conclusione del discorso. Sono quasi arrivato a 30 anni. Tralasciando il fatto che eviterei pure di festeggiare anche solo per evitare di dover organizzare una qualche festa, cosa che odio fare, non voglio arrivare ai 40 nella stessa situazione di adesso. Dovrei godermi la vita e la compagnia. Dovrei iniziare a sistemarmi e trovare una ragazza. Quindi mi sono prefissato un tempo limite: se in 10 anni non risolverò questa situazione e se entrambi i miei genitori non fossero più vivi mi toglierò la vita. In questo modo eviterei di dare un tale dispiacere a loro ed avrei tempo e modo di farmi dimenticare dalla gente. Quando si spargerà la notizia provocherà non più di qualche minuto di sofferenza nei conoscenti e non. Non vorrei ne funerali, ne fiori, ne altro. Corpo buttato in mare in balia delle onde.
Non voglio parlarne con nessuno che io conosca, benché meno i miei genitori. Certamente andrebbero in ansia perenne e la situazione peggiorerebbe notevolmente. Non riuscirei mai più ad uscire dal mio guscio perché mi soffocherebbero di attenzioni come un bambino di 10 anni.
Detto ciò, che consigli mi potete dare per uscire da questa situazione?