Quale è il vostro rapporto con voi stessi?

Questo forum di aiuto è dedicato a chi ha un temperamento timido e introverso. A chi si sottovaluta, a chi ancora non si ama, a chi avverte un costante vuoto interiore che ha bisogno di colmare. Non affrontiamo tutto da soli. Condividere questi disagi è un primo passo verso l'apertura. E' un nostro diritto! Lasciamoci colmare dal calore di chi ci sta vicino!

Quale è il vostro rapporto con voi stessi?

Messaggioda lluppi » 02/05/2022, 20:02



Ciao, è la prima volta che utilizzo un forum del genere in quanto cerco di ho sempre cercato di evitare il problema me stessa e scriverne o parlarne è già un passo in avanti per cominciare a cambiare.
Non ho bene idea di come funzioni un forum di questo tipo, ho solo voglia di parlare un po' per prendere consapevolezza di chi sono e comprendermi, iniziando ad affrontare me stessa (il mio problema, quello che tutti mi fanno notare e che solo io non riesco a capire).
La domanda a cui non riesco a dare una risposta è : Cosa c'è che non va in me?.
Ho provato varie strade, volevo convincermi del fatto che fossero le circostanze esterne ad influenzare il mio comportamento, che io fossi quella normale ed il resto del mondo mi desse contro per chissà quale arcano motivo. Oggi, dopo aver vissuto per l'ennesima volta lo stesso epilogo in un contesto diverso dai precedenti, ho finalmente compreso (accettato ancora no) che il problema sono io, che il mio comportamento non è corretto e che se mi capitano sempre le stesse cose non è sfiga, non sono gli altri, sono io che le faccio capitare.
Acquistata la consapevolezza( primo passo), mi occorre la convinzione di poter cambiare o meglio risolvere il problema. Ma quale è il problema??.
Mi sento strana a guardarmi dentro, mi sento in colpa quasi a doverlo fare e trovo ingiusto impormelo ( tutto questo perchè non ho ancora accettato di essere il mio stesso male).
Tra voi c'è qualcuno prova esattamente questo? c'è qualcuno che sta valutando una strada o ha intrapreso una strada e può darmi qualche consiglio?
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lluppi
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Messaggioda Massimiliano89 » 02/05/2022, 21:14



Broken Mirror ha scritto:Ho provato schifo per me stesso per un'intera vita. Arrivavo a punirmi per tale motivo, se ci penso ho ancora I brividi: la disperazione totale...

Oggi, dopo tanto lavoro su di me ed enormi cambiamenti apportati alla mia vita, non dico di ritenermi chissà chi (non sono nessuno e felice sia così), ma sono fiero di come sono riuscito a risalire, del percorso che ho fatto e di come sto diventando, essere in continuo cambiamento chiaramente.

Siamo ancora in cantiere ma, devo dire, guardare da qui mi piace molto.

Mi rendo conto, su questo forum, di essere una voce fuori dal coro e temo di apparire erroneamente pieno di me. È semplice amore per sé stessi. Ci ho messo anni, decenni, adesso è incredibile essere arrivati fin qui.


Non sai quanto sia felice
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Massimiliano89
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Messaggioda kathellyna » 03/05/2022, 12:40



kathellyna ha scritto:
kathellyna ha scritto:2 maggio: non so cosa voglio. non voglio essere qui e non voglio essere altrove. non mi interessa assolutamente di raggiungere tutti quei "traguardi" di merdа che sembrano essere necessari per vivere nella s o c i e t à ma non voglio nemmeno essere un fallimento come adesso.

dovrei trovare un buon lavoro? beh forse, ma non mi darebbe nessuna gioia. non capisco come faccia a piacere il lavoro se non per il fatto che dovrebbe toglierti il problema dei soldi. cioè, davvero c'è gente che si sente REALIZZATA perché va in ufficio dalle 9 di mattina alle 18 del pomeriggio? dei "successi" relativi alla vita sociale non ne parliamo proprio, mi risultano assolutamente incomprensibili e non mi importa di essere meno disadattata se non forse per le situazioni in cui è assolutamente necessario, tipo appunto sto cazzо di lavoro. che, ricordiamo, ha il solo e unico scopo di allontanare le preoccupazioni relative al denaro. vorrei avere meno preoccupazioni possibili e vivere come un vegetale ma sarebbe inutile, loro vengono sempre a cercarti, anche se potessi vivere sempre nella mia stanza e avessi sufficiente denaro da non doverci più pensare, se il cibo apparisse magicamente già pronto, la spazzatura si dissolvesse e i vestiti si lavassero da soli, troverei comunque un pensiero di qualche possibile disgrazia su cui fissarmi e mi sentirei di nuovo davanti al solito muro bianco senza uscita e senza possibilità di aggirarlo. qualsiasi difficoltà, qualsiasi attesa, qualsiasi evento non previsto, qualsiasi momento in cui dovrei sopportare la "pressione" [e mi rifiuto di credere che davvero siano condizioni "normali" in cui vivere] mi rende la vita impossibile.

sono troppo fragile per questo mondo e lo so che pare una frase raccattata da tumblr ma davvero non lo è, anche perché mi hanno bannata da più di sette anni ormai. non vedo niente di buono in me stessa e se pure lo vedessi non credo che mi importerebbe. ho un aspetto che non mi appartiene e una vita che non mi appartiene, sono brutta, incapace, sfortunata ecc. e non c'è alcun motivo per cui le cose sarebbero dovute andare così. mi sento come in una di quelle storie cretine in cui gli animali sono costretti a vivere appunto come bestie e non vorrebbero, tipo perché in realtà sono umani trasformati o perché boh, un giorno si svegliano e decidono di voler diventare persone, e ci pensano tutto il giorno mentre intanto devono svolgere i loro affari animaleschi tipo nascondersi dai predatori, cagarе senza pulirsi il culо, cercare di imitare comportamenti umani risultando ridicoli e finendo su un video di paperissima con le risate anni 90 appiccicate sopra. con la differenza che io so benissimo che questo gioco è già fottutо dal principio e se pure avessi la vita migliore possibile vorrei crepare comunque. e allora perché continuo a sentirmi così? c'è qualcosa di sbagliato in me? ho sempre pensato di no ma alla fine che cazzо ne so lol.

essendo poi che una vita perfetta [in cui comunque vorrei crepare] è quasi impossibile da realizzare [nella prossima vita vedrete eheh], qualsiasi cosa raggiungibile risulta modesta, inferiore alle aspettative [che una persona brutta sfortunata incapace ecc. come me NON dovrebbe avere, e forse non le ho davvero e mi sto semplicemente lagnando senza alcuno scopo] e di conseguenza umiliante. riprendendo l'esempio di prima, se improvvisamente ti ritrovassi ad essere un ratto di fogna e cercassi di pulirti il culо probabilmente a furia di impegnarsi un po' di sporcizia verrebbe via, sarebbe un grande risultato per un topo che accetta di esserlo ma uno misero per chi aspira alla pulizia propria dei сuli umani.

tutto ciò che ottengo non può essere altro che miserabile e incompleto per me, questo mi fa stare peggio e non vedo perciò alcun motivo per provare a cambiare la mia esistenza. gli unici tipi di vita accettabili sono perfezione oppure vegetale [e in entrambi vorrei comunque crepare], tutto ciò che è in mezzo è uno spreco di tempo, di impegno e di denaro. questo post non ha senso, niente di ciò che faccio ha senso o può portarmi da qualche parte, ma se anche fosse non saprei che farmene e continuerei a soffrire per sempre.

so che non voglio vivere ma se mi sento costretta a morire sto terribilmente male e vorrei solo vivere come un vegetale senza preoccupazioni, ma il vegetale non mi basta e vorrei una vita perfetta, ma neanche quella mi basta e vorrei solo distruggere me stessa e tutto ciò che ho attorno, ma neanche quello mi va bene perché una volta iniziato non posso fermarmi neanche volendo e sono costretta a morire e vorrei fare di nuovo il vegetale e così via in un ciclo infinito e del tutto inutile. non so cosa voglio e dubito che qualcun altro saprebbe dirmelo. non so perché sto scrivendo questo messaggio.

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qualcuno di quegli utenti che hanno sempre risposte per tutti pls risponda anche a me che qua va sempre peggio.

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Messaggioda Massimiliano89 » 03/05/2022, 12:57



kathellyna ha scritto:
kathellyna ha scritto:
kathellyna ha scritto:2 maggio: non so cosa voglio. non voglio essere qui e non voglio essere altrove. non mi interessa assolutamente di raggiungere tutti quei "traguardi" di merdа che sembrano essere necessari per vivere nella s o c i e t à ma non voglio nemmeno essere un fallimento come adesso.

dovrei trovare un buon lavoro? beh forse, ma non mi darebbe nessuna gioia. non capisco come faccia a piacere il lavoro se non per il fatto che dovrebbe toglierti il problema dei soldi. cioè, davvero c'è gente che si sente REALIZZATA perché va in ufficio dalle 9 di mattina alle 18 del pomeriggio? dei "successi" relativi alla vita sociale non ne parliamo proprio, mi risultano assolutamente incomprensibili e non mi importa di essere meno disadattata se non forse per le situazioni in cui è assolutamente necessario, tipo appunto sto cazzо di lavoro. che, ricordiamo, ha il solo e unico scopo di allontanare le preoccupazioni relative al denaro. vorrei avere meno preoccupazioni possibili e vivere come un vegetale ma sarebbe inutile, loro vengono sempre a cercarti, anche se potessi vivere sempre nella mia stanza e avessi sufficiente denaro da non doverci più pensare, se il cibo apparisse magicamente già pronto, la spazzatura si dissolvesse e i vestiti si lavassero da soli, troverei comunque un pensiero di qualche possibile disgrazia su cui fissarmi e mi sentirei di nuovo davanti al solito muro bianco senza uscita e senza possibilità di aggirarlo. qualsiasi difficoltà, qualsiasi attesa, qualsiasi evento non previsto, qualsiasi momento in cui dovrei sopportare la "pressione" [e mi rifiuto di credere che davvero siano condizioni "normali" in cui vivere] mi rende la vita impossibile.

sono troppo fragile per questo mondo e lo so che pare una frase raccattata da tumblr ma davvero non lo è, anche perché mi hanno bannata da più di sette anni ormai. non vedo niente di buono in me stessa e se pure lo vedessi non credo che mi importerebbe. ho un aspetto che non mi appartiene e una vita che non mi appartiene, sono brutta, incapace, sfortunata ecc. e non c'è alcun motivo per cui le cose sarebbero dovute andare così. mi sento come in una di quelle storie cretine in cui gli animali sono costretti a vivere appunto come bestie e non vorrebbero, tipo perché in realtà sono umani trasformati o perché boh, un giorno si svegliano e decidono di voler diventare persone, e ci pensano tutto il giorno mentre intanto devono svolgere i loro affari animaleschi tipo nascondersi dai predatori, cagarе senza pulirsi il culо, cercare di imitare comportamenti umani risultando ridicoli e finendo su un video di paperissima con le risate anni 90 appiccicate sopra. con la differenza che io so benissimo che questo gioco è già fottutо dal principio e se pure avessi la vita migliore possibile vorrei crepare comunque. e allora perché continuo a sentirmi così? c'è qualcosa di sbagliato in me? ho sempre pensato di no ma alla fine che cazzо ne so lol.

essendo poi che una vita perfetta [in cui comunque vorrei crepare] è quasi impossibile da realizzare [nella prossima vita vedrete eheh], qualsiasi cosa raggiungibile risulta modesta, inferiore alle aspettative [che una persona brutta sfortunata incapace ecc. come me NON dovrebbe avere, e forse non le ho davvero e mi sto semplicemente lagnando senza alcuno scopo] e di conseguenza umiliante. riprendendo l'esempio di prima, se improvvisamente ti ritrovassi ad essere un ratto di fogna e cercassi di pulirti il culо probabilmente a furia di impegnarsi un po' di sporcizia verrebbe via, sarebbe un grande risultato per un topo che accetta di esserlo ma uno misero per chi aspira alla pulizia propria dei сuli umani.

tutto ciò che ottengo non può essere altro che miserabile e incompleto per me, questo mi fa stare peggio e non vedo perciò alcun motivo per provare a cambiare la mia esistenza. gli unici tipi di vita accettabili sono perfezione oppure vegetale [e in entrambi vorrei comunque crepare], tutto ciò che è in mezzo è uno spreco di tempo, di impegno e di denaro. questo post non ha senso, niente di ciò che faccio ha senso o può portarmi da qualche parte, ma se anche fosse non saprei che farmene e continuerei a soffrire per sempre.

so che non voglio vivere ma se mi sento costretta a morire sto terribilmente male e vorrei solo vivere come un vegetale senza preoccupazioni, ma il vegetale non mi basta e vorrei una vita perfetta, ma neanche quella mi basta e vorrei solo distruggere me stessa e tutto ciò che ho attorno, ma neanche quello mi va bene perché una volta iniziato non posso fermarmi neanche volendo e sono costretta a morire e vorrei fare di nuovo il vegetale e così via in un ciclo infinito e del tutto inutile. non so cosa voglio e dubito che qualcun altro saprebbe dirmelo. non so perché sto scrivendo questo messaggio.

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Ti rispondo con una forte raccomandazione: rivolgiti urgentemente ad una struttura psichiatrica per avere aiuto. Da quello che scrivi in continuazione ne hai bisogno. Senza girarci troppo intorno ti ho detto quello che penso. Una persona che parla sempre di suicidio ha bisogno di essere seguita. Io lo dico per il tuo bene.
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Messaggioda Eliminato » 03/05/2022, 14:02



@kathellyna io sono totalmente d'accordo con Massimiliano e, credimi, non lo di scrive né per durezza né per schernire in alcun modo: nessuno ti potrà aiutare se 1) qualcosa non parte prima da te, anche una piccola scintilla; 2) non ti rivolgi a un professionista, perché voler risalire totalmente da soli secondo chi mi ha seguito (e salvato) non può bastare in tutti i casi, specie in situazioni di disagio cronico.
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Messaggioda kathellyna » 03/05/2022, 21:41



uff ma qualcosa da dire ci sarà pure a parte sta terapia, fosse pure "scrivi solo puttanatе".
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Messaggioda Eliminato » 03/05/2022, 22:18



lluppi ha scritto:Ciao, è la prima volta che utilizzo un forum del genere in quanto cerco di ho sempre cercato di evitare il problema me stessa e scriverne o parlarne è già un passo in avanti per cominciare a cambiare.
Non ho bene idea di come funzioni un forum di questo tipo, ho solo voglia di parlare un po' per prendere consapevolezza di chi sono e comprendermi, iniziando ad affrontare me stessa (il mio problema, quello che tutti mi fanno notare e che solo io non riesco a capire).
La domanda a cui non riesco a dare una risposta è : Cosa c'è che non va in me?.
Ho provato varie strade, volevo convincermi del fatto che fossero le circostanze esterne ad influenzare il mio comportamento, che io fossi quella normale ed il resto del mondo mi desse contro per chissà quale arcano motivo. Oggi, dopo aver vissuto per l'ennesima volta lo stesso epilogo in un contesto diverso dai precedenti, ho finalmente compreso (accettato ancora no) che il problema sono io, che il mio comportamento non è corretto e che se mi capitano sempre le stesse cose non è sfiga, non sono gli altri, sono io che le faccio capitare.
Acquistata la consapevolezza( primo passo), mi occorre la convinzione di poter cambiare o meglio risolvere il problema. Ma quale è il problema??.
Mi sento strana a guardarmi dentro, mi sento in colpa quasi a doverlo fare e trovo ingiusto impormelo ( tutto questo perchè non ho ancora accettato di essere il mio stesso male).
Tra voi c'è qualcuno prova esattamente questo? c'è qualcuno che sta valutando una strada o ha intrapreso una strada e può darmi qualche consiglio?


"Oggi, dopo aver vissuto per l'ennesima volta lo stesso epilogo in un contesto diverso dai precedenti"

Puoi dirci di più, sì che possiamo darti un piccolo parere o comunque aiutarti? Intanto benvenuta qui! :hi:
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Messaggioda Eliminato » 03/05/2022, 22:24



kathellyna ha scritto:uff ma qualcosa da dire ci sarà pure a parte sta terapia, fosse pure "scrivi solo puttanatе".


Non sono puttanate. Io pure stavo così e non mi verrebbe proprio di definire i pensieri che avevo all'epoca con una simile parola. Penso però pure che, anni addietro, detestavo frasettine di circostanza e massime da biglietto del bacio perugina. Non scrivo altro perché troverei quasi offensivo dire di più. Tratto le problematiche della psiche come qualsiasi altra malattia, quindi a poco serve "tesoro quanto mi dispiace per te" o "fatti forza, dai che ce la fai!" :imbarazzo: è inutile ed è avvilente, per giunta. E lo sai anche tu benissimo, per quello che del resto ho trovato qui sul forum scritto da te. Purtroppo, più che consigliare la direzione preferenziale (aspetto clinico), c'è poco da fare. Io non posso proiettare la mia capacità attualmente acquisita di vivere nelle menti altrui, non si può fare. Posso solo scrivere, senza ipocrisie né urla al miracolo, che esistono modi per modificare quel che si sta passando, puranche nelle situazioni più disperate e ostiche.
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Messaggioda kathellyna » 03/05/2022, 22:57



beh oddio, forse sarebbe stato preferibile "sono solo puttanatе", perché significherebbe che chi lo dice ha cominciato a leggere, ci ha pensato ed è giunto alla conclusione che per lui sono puttanatе. se invece si parte già dall'idea che siano i pensieri stuрidi e insensati di una persona malata di mente, in effetti non può venirne fuori assolutamente nulla.
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kathellyna
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Messaggioda Eliminato » 03/05/2022, 23:51



kathellyna ha scritto:beh oddio, forse sarebbe stato preferibile "sono solo puttanatе", perché significherebbe che chi lo dice ha cominciato a leggere, ci ha pensato ed è giunto alla conclusione che per lui sono puttanatе. se invece si parte già dall'idea che siano i pensieri stuрidi e insensati di una persona malata di mente, in effetti non può venirne fuori assolutamente nulla.


Ovvio che preferiresti di gran lunga che ti scrivessimo "sono solo puttanate", così potresti continuare il tuo loop all'infinito: "visto? mi considerate una sfigata, come volevasi dimostrare, è meglio morire".

È comodo così...

Non si fa nessuno sforzo, te credo che non può venirne fuori assolutamente nulla. Rigirare la frittata, manipolare i discorsi altrui e trovare l'ennesima scusa per non agire è parte del disagio mentale. Non te ne faccio, infatti, una colpa. Lo so perché ci sono passato anche io, è proprio un limite.

Insomma, in sintesi ti deresponsabilizzi come farebbero i bambini, riducendo tutto a "vedete? nessuno mi dà consigli". :nonono:
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