MyHelp

Siete persone socievoli o riservate?
Dite tanto o poco di voi stessi?
Io quando ero bambina ero riservatissima ma anche durante l'adolescenza non ricordo di essere stata chissà quale persona socievole e libera di dire tutto quello che sentivo. Per carità quando ero a scuola intervenivo sempre per farmi vedere che mi impegnavo ma con le persone non dicevo molto di me. Mi limitavo a dire ciò che gli altri credevano di me. Crescendo sono cambiata e dico davvero tutto ciò che penso perché mi sento davvero costretta. Noto di più che le persone ti giudicano se tu non dici nulla, mentre se parli e ti fai rispettare e avvolori la tua tesi con dei fatti le persone ti guardano con un occhio di riguardo (almeno, apparentemente).
Adesso, però, vorrei tornare ad essere la ragazza di un tempo. Cioè, non dire proprio più niente di me. Perché le persone mi hanno delusa e usata.
Scusate, la nota triste.

Al di là di tutto, voi che persone siete?
Dite tutto ciò che pensante oppure siete riservate?

Grazie a chi risponderà ma anche a chi si limiterà a leggere ;-)

Buongiornoo!

Bisogna essere equilibrati, capire con chi aprirsi e quante informazioni comunicare di se stessi.

Io in linea di massima mi apro tanto...ma a volte no...Cioe' non sono stato bravissimo in questi anni a capire con chi aprirmi, ma spesse volte mi son trovato bene...altre volte e' stato inutile.
Penso che bisogna capire se una persona e' affidabile o meno, per questo ci vuole tempo, per questo bisogna aprirsi poco alla volta.

L'Astronomo Incompreso ha scritto:Buongiornoo!

Bisogna essere equilibrati, capire con chi aprirsi e quante informazioni comunicare di se stessi.

Io in linea di massima mi apro tanto...ma a volte no...Cioe' non sono stato bravissimo in questi anni a capire con chi aprirmi, ma spesse volte mi son trovato bene...altre volte e' stato inutile.
Penso che bisogna capire se una persona e' affidabile o meno, per questo ci vuole tempo, per questo bisogna aprirsi poco alla volta.

Sono d'accordo, poco per volta e senza fretta.
Per quanto mi riguarda ci sono alcune cose di me delle quali parlo un po' a tutti senza problemi, altre invece sono ancora un segreto e, a dir la verità, non so neppure se incontrerò mai qualcuno con cui vorrò parlarne, vedremo

A me fin da bambina più che altro le maestre rimproveravano di essere molto selettiva nelle amicizie. Non mi andavano tutti a genio, sono sempre stata molto critica nella scelta dei miei amici risentendone chiaramente sulla quantità. Niente da dire sulla qualità, questa caratteristica mi ha sempre portata a valutare attentamente le persone e ho sempre avuto persone meravigliose al mio fianco.
Di norma sono una persona molto riservata anche con la famiglia.
Non mi rimane facile parlare di me o comunque rompere il ghiaccio con sconosciuti. Mai stata capace. Sono la tipica persona che sembra avere una scopetta nel di dietro per quanto sono rigida e impostata. Questo è dovuto sia alla mia timidezza che al tempo che dedico per osservare le persone e analizzarle. In più non sono brava a parlare di me. Sono più brava a dire le cose che non mi piacciono o non mi stanno bene.
Mi ci vuole tempo per trovarmi a mio agio con qualcuno, dopo riesco a sciogliermi ed essere più rilassata.
In più sono terribilmente sincera e sarcastica, un'arma a doppio taglio.
Non mi ha mai pesato nè la mia riservatezza nè l'essere introversa. Mi sono sempre andata bene così.
La mia migliore amica invece è l'esatto opposto di me, ci vogliamo molto bene proprio perchè siamo una la luna e una il sole e ci completiamo a vicenda.
Se non vuoi parlare con la voce parla con lo sguardo. Basta quello.

La mia natura socievole mi porta ad aprirmi molto facilmente, ma dipende molto dalla persona che ho di fronte, dal mio sesto senso. Prima mi aprivo con tutti, dopo alcune delusioni sono diventato un pò più cauto, tendo a studiare la persona, capire la sua personalità, se è una persona meritevole, una brava persona oppure no, e poi se mi sento a mio agio mi apro facilmente, anche perchè tenersi tutto dentro non fa mai bene, alla lunga diventi come una pentola a pressione, esplodi. Se invece la persona che ho di fronte mi da strane sensazioni, non mi sento a mio agio per alcuni suoi atteggiamenti allora mi chiudo a riccio e rimango sul vago, non approfondisco la conoscenza. In generale ho una mentalità aperta, tendo sempre a fare da pacere, da mediatore, però ci sono alcuni atteggiamenti che mi danno molto fastidio, l'arroganza, la maleducazione, un atteggiamento troppo aggressivo, anche i caratteri troppo forti non mi piacciono, preferisco stare con persone più sensibili, educate, sincere, insomma brave persone, tranquille. I bad boy o le bad girl è meglio che mi stiano alla larga.

Grazie a tutti ^-^

Ho detto tanto anche troppo a chi ritenevo in grado di gestire le informazioni che riceveva ma a quanto pare ho sempre sbagliato persona quindi con il tempo ho smesso di farlo, in fondo non frega a nessuno chi sono quanto quello che posso fare per loro (compatire, divertire, rassicurare, consigliare, sostenere ecc.) da bambino ero praticamente muto, camminavo a testa bassa evitando il più possibile il contatto umano, ora parlo con tutti ma solo dopo un minimo di conoscenza divenendo anche uno stabile punto di riferimento.

VeraVita ha scritto:Siete persone socievoli o riservate?
Dite tanto o poco di voi stessi?
Io quando ero bambina ero riservatissima ma anche durante l'adolescenza non ricordo di essere stata chissà quale persona socievole e libera di dire tutto quello che sentivo. Per carità quando ero a scuola intervenivo sempre per farmi vedere che mi impegnavo ma con le persone non dicevo molto di me. Mi limitavo a dire ciò che gli altri credevano di me. Crescendo sono cambiata e dico davvero tutto ciò che penso perché mi sento davvero costretta. Noto di più che le persone ti giudicano se tu non dici nulla, mentre se parli e ti fai rispettare e avvolori la tua tesi con dei fatti le persone ti guardano con un occhio di riguardo (almeno, apparentemente).
Adesso, però, vorrei tornare ad essere la ragazza di un tempo. Cioè, non dire proprio più niente di me. Perché le persone mi hanno delusa e usata.
Scusate, la nota triste.

Al di là di tutto, voi che persone siete?
Dite tutto ciò che pensante oppure siete riservate?

Grazie a chi risponderà ma anche a chi si limiterà a leggere ;-)

Secondo me non si deve piacere a nessuno, non è che si deve dimostrare qualcosa a qualcuno o fare qualcosa per omologarsi agli altri. Conosco diverse persone, ognuno ha le proprie qualità e i propri difetti, per quello che mi riguarda, ognuno è ben accetto senza giudicare nessuno anche se non si condividono le idee.
Poi voglio porre l'accento su una cosa, l'essere riservati significa non dire tutto di se stessi, molti confondono tale cosa con l'essere timidi e chiusi.
Voglio anche dirti che oggi chi si espone viene sempre criticato, le persone sono ipocrite, quando gli fa comodo tutto è lecito, al contrario quando una cosa gli tocca, sono bravi a dire quello che è sbagliato offendendo subito chi hanno davanti.
Sinceramente non vedo perché aprirsi tanto agli altri, uno dovrebbe dire solo quello che vuole far sapere di se, compreso niente se uno volesse tenersi tutto per lui. Perché tra l'altro gli altri dicono tutto di loro stessi ? Non parlano proprio, peggio dei film di fare west. Mi dispiace soltanto che ti hanno usata, so cosa significa, purtroppo la paga sempre il buono di turno. Una volta che ti sei fatta la tua vita, anche a livello economico, certi pensieri scompaiono. Non sei più alla mercé di nessuno e nemmeno cerchi rapporti per bisogno in cui puntualmente ti mettono i piedi in testa. Ciao

Sono un soggetto vergognosamente ambivalente in tal senso. Con le persone strette sono da sempre un silenzioso ascoltatore, consigliere e sostenitore. Le persone a me più care, non chiedetemi perché, sanno solo un 10% di quello che ho dentro. Giusto giusto la superficie, ma niente dei miei inconfessabili segreti. Sono una persona riservatissima, non voglio poi mai dare pesi e preoccupazioni a chi voglio bene. Viceversa, quando conosco persone nuove che già so saranno relegate a "conoscenze" (aquaintances), sono molto loquace e tendo a fare addirittura oversharing. Ho anche compreso perché succede questo: bisogno di validazione istantanea "usa e getta", necessità di vicinanza da sconosciuti, talvolta addirittura conquistare le loro simpatie. Per me, ex fobico sociale, è come se fosse una prova su palcoscenico. Ho sempre desiderato di essere visto e percepito almeno una volta nella vita come essere umano che esiste, non come entità invisibile. Il bambino dentro di me scalpita e richiama l'attenzione, è rimasta questa ferita di negligenza diciamo. Per troppi anni ho vissuto come un fantasma, facendo lo spettatore delle vite altrui, mai protagonista della mia. Con le persone sconosciute mi libero, pertanto, spesso finendo addirittura al centro dell'attenzione perché tutti ascoltano le mie storie, trasmettendomi allegria quando li faccio ridere, oppure esponendo la propria ammirazione nei miei riguardi di fronte a quello che ho passato e superato nella mia vita. Questa forma di "espansività" riesco ad averla solo con persone con le quali, ripeto, so già a monte che non ci si rivedrà mai più probabilmente (es. gente conosciuta alla fermata dei bus, gente alla cassa, gente in sala attesa di studio medico etc). Fa molto ridere questa specie di dissonanza, visto che invece le persone a me più vicine di me di me sanno così poco...

Sono un falso introverso, mi definiscono spesso così. Sono molto riservato all'apparenza: nessuno sguardo, spazio personale definito, poche parole. Una volta entrato in confidenza mi lascio particolarmente andare, può volerci pochi minuti come diversi anni. Sono molto mite, quindi non tendo ad interrompere, anche se vorrei parlare. Tendenzialmente non cerco le persone, tranne in pochi casi; sia perché non mi rendo conto del tempo che passa sia perché spesso mi pesa l'osso sacro. Direi che non sono socievole, ciò che dico di me non è spesso completo.