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Quali strategie usate per accettare voi stessi? Come fate a voler bene a voi stessi?

Ci sto lavorando da tutta la vita ma per ora sono in bilico tra l'autodistruzione in quanto ad errore di sistema non previsto e neanche riparabile e la ricerca di quel profondo senso che possa come un colpo di scena finale chiarire ogni dubbio sul cosa io ci faccia qui. Probabilmente tra non molto finirò per dimenticarmi in qualche squallido buco di città e immagino che non sarò il primo.

Premetto che tutto il mondo lo percepisco per forza di cose dal mio punto di vista. Certo posso anche crearmi delle astrazioni e immaginare che siano vere, ma anche le astrazioni che mi posso fare parlano di me.
Dato ciò premesso ho sempre e costantemente a che fare con me stesso... per cui faccio meno fatica a cercare di essere gentile verso di me che crudele.
Si potrebbe dire che comunque esiste un mondo... si ma sta di fatto che lo posso percepire e pensare solo attraverso me stesso. Io e la mia consapevolezza siamo praticamente sposati con un matrimonio combinato.
Comunque non sono separato da ciò che percepisco e mi dà piacere cercare di essere in armonia con il tutto perchè tutto, per il fatto che lo percepisco o immagino, comunque mi parla di me.
Il fatto è che se non mi accetto dove vado? Non posso uscire dalla casa della mia mente e non credo affatto che il suicidio mi porti il minimo vantaggio anzi.
La mia strategia quindi è sia logica che improntata all'armonia e all'amore.
Ciò non toglie che provo ancora vergogna e colpa, però mi rendo conto che sono passatempi deleteri.

Massimiliano89 ha scritto:Quali strategie usate per accettare voi stessi? Come fate a voler bene a voi stessi?

Dipende da te. A volte basta semplicemente dire a sé stessi che valiamo e siamo molto più di quello che abbiamo dimostrato.
A volte, accade che è la vita che ci dimostra che ognuno di noi ha qualcosa di bello da poter donare agli altri e che Dio non è stato ingiusto con nessuno. Io, personalmente, per aiutarmi leggo molto. Mi piacciono tantissimo le mie letture spirituali. Ma la mia insegnante migliore è stata l'esperienza.
Coraggio, stasera, prima di andare a dormire guardati allo specchio e di: "Sono meraviglioso. Grazie, per essere così come sei".
Poi, a me diverte leggere il libro: "Profumo'.
Parla di un assassino che uccide le vergini.
Mi fa ridere che quando lui sta per raggiungere l'obiettivo (di uccidere 25 vergini) si commuove e ringrazia sé stesso per essere così com'è. E, arrivò a benedire anche le umiliazioni perché l'avevano portato a raggiungere il suo scopo. Bè, se lui ci riesce (per carità è un personaggio inventato ma a giudicare dalle ingiustizie umane. Almeno, così mi sembra) perché non possono riuscirci le brave persone?
Buona serata

non accetto la mia vita, né voglio farlo. già essere costretti a una vita di merdа è triste, doversi pure rassegnare ad essa con tanto di sorriso è inaccettabile.

Domanda molto interessante!