Avrei talmente tante cose da dire, che non so da dove cominciare.
Non sono neppure sicuro di aver scelto la sezione giusta del forum.
E mi rendo anche conto che ci sono problemi molto più seri del mio. Però…
Pensavo di aver raggiunto un discreto equilibrio con la mia parte femminile, che è molto forte rispetto al ruolo che dovrebbe avere nella mia vita la mia parte maschile.
Invece …
Invece sono ancora qui a chiedermi se ancora sia giusto andare in giro in abiti femminili, come amo fare da sempre.
La frase che ho scelto per il mio profilo dice tutto: paura. Una mancanza di autostima quasi totale, che anche a sessant’anni mi condiziona.
A vent’anni avevo una paura folle, che il mio “vizietto” venisse fuori, e d’altronde era comprensibile, erano altri tempi. Davvero, altri tempi.
Oggi, che molti ragazzi mettono lo smalto alle dita, ho ancora paura: ma è una paura diversa, ne parlerò poi.
La verità è che oggi, a sessant’anni, mi sembra di aver sprecato una vita in cui avrei potuto divertirmi di più, e oggi non ho più l’energia che avevo trent’anni fa e che oggi vorrei, insieme a quel fisico.
La verità è che sento di aver sprecato un fisico (sono sempre stato un bell’uomo, mettendo da parte le false modestie) e del talento (ho fatto molti sport, inoltre suono, canto, ballo, recito, scrivo, viaggio, e altre cose, per non parlare di una discreta cultura, discreta, eh, non eccelsa…), per la mia paura.
Paura di tutto, paura di sbagliare, di fare brutta figura, paura delle donne che considero migliori degli uomini, paura degli altri; non sono mai riuscito a mettermi in competizione con i coetanei per conquistare una ragazza, sapevo già di essere sconfitto.
Oggi ho un’esistenza piena di rimpianti.
Ho avuto tre donne, nella mia vita, dopo il mio primo bacio a 22 anni: la mia prima volta a 27 anni, un matrimonio fallimentare durato dieci anni, e poi sono risorto a 40 anni con la mia attuale moglie, grande donna. Tre donne sono più di quante ne abbiano avute moltissimi uomini, potrebbe dire qualcuno, ma non mi consola.
Oggi so che avrei potuto divertirmi (divertirmi, vi prego, in senso buono, cioè stare bene) in almeno un paio di occasioni, a scuola e subito dopo, se avessi avuto meno paura di dichiararmi. Ma con i rimpianti è inutile giocarci.
Oggi, ogni donna che incontro mi risveglia, alternativamente, o il desiderio di… “possederla” (non mi piace il verbo, ma non mi viene in mente nulla di meglio), o quello di vestirmi come lei, cosa che mi dà quasi altrettanta soddisfazione.
La verità è che il rispetto che ho sempre provato per le donne mi ha spesso impedito di provarci, ma avevo tanta confusione in testa, non ho mai capito che anche alle donne piace “divertirsi”.
Non ho mai avuto dialogo né con mio padre, uomo tranquillo e onesto, perché non lo vedevo come un eroe che potesse venire a salvarmi. Ma neppure con mia madre, che invece è sempre stata energica, come mia sorella, mia zia, e tutte le donne che conoscevo.
Mi spaventavano.
Potrei andare avanti ancora per pagine e pagine, ma forse è meglio chiudere.
Spero che queste parole stimolino la curiosità di qualcuno, ho bisogno di parlare di queste cose, perché oggi sono bloccato in un loop che vorrei spezzare, con l’aiuto di qualcuno. Tutto questo mi crea un’ansia che mi condiziona le giornate.
Bloccato dai rimpianti. Vorrei avere un fisico asciutto, per poter mettere ancora una minigonna, come facevo tanti anni fa. Oggi con il mio fisico da sessantenne, panza compresa, anche con un vestito da signora farei perlomeno tenerezza. Ma la voglia c’è, il problema è mia moglie, cui voglio un gran bene ma che, pur lasciandomi libero di farlo, non ama molto che io esprima la mia parte femminile. Il fatto è che per me è comprensibile: ovvio, lei ha sposato un uomo, e non voglio farla stare male.
Ma adesso basta davvero, perché il discorso sarebbe davvero tanto lungo.
Insomma: aiuto!
Ciao a tutti.