Quanta responsabilità veramente abbiamo per ciò che siamo diventati?

Questo forum di aiuto è dedicato a chi ha un temperamento timido e introverso. A chi si sottovaluta, a chi ancora non si ama, a chi avverte un costante vuoto interiore che ha bisogno di colmare. Non affrontiamo tutto da soli. Condividere questi disagi è un primo passo verso l'apertura. E' un nostro diritto! Lasciamoci colmare dal calore di chi ci sta vicino!

Quanta responsabilità veramente abbiamo per ciò che siamo diventati?

Messaggioda TheDarkKnight » 10/07/2022, 9:55



Se l'avere caratteristiche differenti dalla comunità non comporta fattori positivi a lungo termine per se stessi o per gli altri, allora non è nulla per cui esserne orgogliosi o ritenersi fortunati.
La verità è questa.
Io non posso avvicinarmi a lei, a ciò che sogno, perché siamo differenti. E perché siamo differenti?
Perché non traggo benessere, n'è sono attratto dalle stesse dinamiche che accumunano in gran parte tutti gli altri a livello sociale, anzi spesso in simili contesti mi sento a disagio al punto da evitare il più possibile di finirci in mezzo. E di chi è la colpa?
Non di certo mia.
Tenersi lontani dalla comunità non è il modo ideale per sviluppare al meglio se stessi e il modo ideale per ammettere al mondo che qualcuno è responsabile dell'esperimento fallito quale rappresenti.
Dove sono altrimenti i miei seguaci? Quelli che prendono ispirazione da me? Quelli che vedono nel mio vivere una valida alternativa alla comune e tipica esistenza umana?
Se qualcuno continua a mantenere un determinato status quo, contribuisce solo ad alimentare l'illusione o la menzogna che tutto sia corretto nel modo in cui si svolge e manifesta, nel modo in cui ci si è abituati con il tempo, convinti che fosse adeguato ma sempre accompagnato da un'approvazione minima, praticamente nulla.
Se sorridi al bambino che imbratta un edificio scolastico causando dei danni materiali dai la tua approvazione, fai intendere che non c'è nulla di male in quello che hai appena fatto, non si può essere così ciechi.
Io ho vissuto in passato con persone che hanno giustificato il mio essere differente forse per non ammettere di aver sbagliato nella formazione dell'individuo, se sai che per vivere bene in questo mondo (non isolato in una stazione artica) l'uomo deve essere al meglio integrato nella comunità, cerchi di farlo accettare il prima possibile, lo introduci in vari contesti sociali, non lo tieni in disparte favorendo l'espansione incontrollata della sua interiorità.
  • 0

“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

Immagine :shifty:
Avatar utente
TheDarkKnight
Amico level nineteen
 
Stato:
Messaggi: 1488
Iscritto il: 27/11/2013, 13:50
Località: Inferno
Citazione: "Batman è l'eroe che Gotham si merita, ma di cui non ha bisogno in questo momento… Perché lui può sopportarlo… È un vigilante che vaga nell'ombra… È un Cavaliere Oscuro."
Genere: Maschile

Quanta responsabilità veramente abbiamo per ciò che siamo diventati?

Messaggioda TheDarkKnight » 10/07/2022, 10:11



Ho cercato raramente un profondo contatto umano con le modalità che ritenevo più consone alla mia persona e le risposte ricevute sono state chiare, inequivocabili, pesanti come una sentenza definitiva, privato del tuo bel costume sociale con il quale tutti là fuori interagiscono con te, sei inadeguato, non puoi essere te stesso, loro si, ma tu no, devi continuare a mentire, continuare a fingere di provare piacere a condividere le loro stesse abitudini.
  • 0

“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

Immagine :shifty:
Avatar utente
TheDarkKnight
Amico level nineteen
 
Stato:
Messaggi: 1488
Iscritto il: 27/11/2013, 13:50
Località: Inferno
Citazione: "Batman è l'eroe che Gotham si merita, ma di cui non ha bisogno in questo momento… Perché lui può sopportarlo… È un vigilante che vaga nell'ombra… È un Cavaliere Oscuro."
Genere: Maschile

Quanta responsabilità veramente abbiamo per ciò che siamo diventati?

Messaggioda Devander » 10/07/2022, 11:21



Io non ci capisco più niente, perciò non giudico quasi più nessuno e ad un certo punto non sono nemmeno sicuro che ognuno può decidere chi vuole essere. Il libero arbitrio? Secondo me siamo tutti schiavizzati e condizionati da una società malefica.
  • 0

Devander
Amico level three
 
Stato:
Messaggi: 118
Iscritto il: 18/05/2022, 18:54
Località: Salerno
Genere: Maschile

Quanta responsabilità veramente abbiamo per ciò che siamo diventati?

Messaggioda Ponte75 » 10/07/2022, 12:36



100%. Essere come sono é dipeso solo da me
  • 0

Ponte75
Amico level nine
 
Stato:
Messaggi: 415
Iscritto il: 07/06/2022, 20:33
Località: Roma
Genere: Maschile

Quanta responsabilità veramente abbiamo per ciò che siamo diventati?

Messaggioda TheDarkKnight » 10/07/2022, 12:58



Devander ha scritto:Io non ci capisco più niente, perciò non giudico quasi più nessuno e ad un certo punto non sono nemmeno sicuro che ognuno può decidere chi vuole essere. Il libero arbitrio? Secondo me siamo tutti schiavizzati e condizionati da una società malefica.


Io invece non so più cosa ci sia di vero in quello che si vede e in quello che viene tenuto nascosto.
In alcune occasioni mi è sembrato di svelare più di quanto le persone ordinarie fanno con il prossimo durante tutta la loro vita.
Ovvero si accontentano di usare un'immagine adeguata alla società per interagire con gli altri senza esprimere veramente la propria natura per paura di non essere accettati. Oppure tristemente sono proprio ciò che sembrano e che esprimono continuamente.
  • 0

“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

Immagine :shifty:
Avatar utente
TheDarkKnight
Amico level nineteen
 
Stato:
Messaggi: 1488
Iscritto il: 27/11/2013, 13:50
Località: Inferno
Citazione: "Batman è l'eroe che Gotham si merita, ma di cui non ha bisogno in questo momento… Perché lui può sopportarlo… È un vigilante che vaga nell'ombra… È un Cavaliere Oscuro."
Genere: Maschile

Quanta responsabilità veramente abbiamo per ciò che siamo diventati?

Messaggioda TheDarkKnight » 10/07/2022, 13:08



Ponte75 ha scritto:100%. Essere come sono é dipeso solo da me


Abbiamo un dio tra noi... :clapclap:
Evidentemente non hai riflettuto abbastanza, la genetica non la consideri? Se nasci storpio o in perfetta salute pensi che la destinazione finale per te sarà la medesima in entrambi i casi? :huh: Un solo piccolo elemento che forse nemmeno consideri può averti stravolto totalmente l'essenza.
Sei nato ricco, povero, benestante? Figlio unico, senza madre, senza un padre? Hai potuto studiare? Hai esaudito i tuoi sogni di bambino, ti hanno tarpato le ali? Avevi tanti amici? Vivevi in città, in un bosco, sulla luna? Chi avevi attorno ti sosteneva, ti insultava, ti spronava? Eri bravo con i calcoli, sapevi scrivere, disegnare?

Guarda quante domande, guarda quanti elementi che possono modificare in maniera parziale o totale la tua attuale personalità ma tu ti consideri responsabile al 100% di ciò che sei ora...
  • 0

“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

Immagine :shifty:
Avatar utente
TheDarkKnight
Amico level nineteen
 
Stato:
Messaggi: 1488
Iscritto il: 27/11/2013, 13:50
Località: Inferno
Citazione: "Batman è l'eroe che Gotham si merita, ma di cui non ha bisogno in questo momento… Perché lui può sopportarlo… È un vigilante che vaga nell'ombra… È un Cavaliere Oscuro."
Genere: Maschile

Quanta responsabilità veramente abbiamo per ciò che siamo diventati?

Messaggioda Ponte75 » 10/07/2022, 13:47



Non mi reputo un Dio ;) ho dato una risposta incompleta: i miei nuovi difetti li reputo dovuti solo a mie scelte
  • 0

Ponte75
Amico level nine
 
Stato:
Messaggi: 415
Iscritto il: 07/06/2022, 20:33
Località: Roma
Genere: Maschile

Quanta responsabilità veramente abbiamo per ciò che siamo diventati?

Messaggioda VeraVita » 10/07/2022, 13:59



TheDarkKnight ha scritto:Se l'avere caratteristiche differenti dalla comunità non comporta fattori positivi a lungo termine per se stessi o per gli altri, allora non è nulla per cui esserne orgogliosi o ritenersi fortunati.
La verità è questa.
Io non posso avvicinarmi a lei, a ciò che sogno, perché siamo differenti. E perché siamo differenti?
Perché non traggo benessere, n'è sono attratto dalle stesse dinamiche che accumunano in gran parte tutti gli altri a livello sociale, anzi spesso in simili contesti mi sento a disagio al punto da evitare il più possibile di finirci in mezzo. E di chi è la colpa?
Non di certo mia.
Tenersi lontani dalla comunità non è il modo ideale per sviluppare al meglio se stessi e il modo ideale per ammettere al mondo che qualcuno è responsabile dell'esperimento fallito quale rappresenti.
Dove sono altrimenti i miei seguaci? Quelli che prendono ispirazione da me? Quelli che vedono nel mio vivere una valida alternativa alla comune e tipica esistenza umana?
Se qualcuno continua a mantenere un determinato status quo, contribuisce solo ad alimentare l'illusione o la menzogna che tutto sia corretto nel modo in cui si svolge e manifesta, nel modo in cui ci si è abituati con il tempo, convinti che fosse adeguato ma sempre accompagnato da un'approvazione minima, praticamente nulla.
Se sorridi al bambino che imbratta un edificio scolastico causando dei danni materiali dai la tua approvazione, fai intendere che non c'è nulla di male in quello che hai appena fatto, non si può essere così ciechi.
Io ho vissuto in passato con persone che hanno giustificato il mio essere differente forse per non ammettere di aver sbagliato nella formazione dell'individuo, se sai che per vivere bene in questo mondo (non isolato in una stazione artica) l'uomo deve essere al meglio integrato nella comunità, cerchi di farlo accettare il prima possibile, lo introduci in vari contesti sociali, non lo tieni in disparte favorendo l'espansione incontrollata della sua interiorità.


Il tuo è un discorso un po' più complesso, secondo me. Non basterebbe neanche un libro. Il problema è che ognuno ha la sua storia. Per carità è innegabile che ci sono persone che nascono più svantaggiate in partenza ma ci sono anche persone che avevano tutto dalla loro vita e diciamo che con un niente la loro vita è cambiata per sempre. Tuttavia, io penso che dipende come la viviamo noi. La letteratura è piena di persona straordinarie che hanno avuto il coraggio di sfidare il destino, a volte, l'hanno vinto altre volte sono state trascinate dagli eventi. Per me però è come si vive tale situazione. Tu fai spesso presente che le persone mentono e si creano una maschera. Il problema è chiederti chi sei tu, come vuoi essere ricordato tu e via discorrendo. Domande di qualità producono una vita migliore. Aver toccato l'abisso a volte ci risveglia altre volte non ci fa capire nulla e vivere nel rancore. Io a mie spese ho imparato che nutrire rancore o vendetta non ci aiuta. Bisogna imparare a trasformare per quanto difficile sia il dolore in felicità. Però, capisco che alcune esperienze siano devastanti, che ci sono dolori che non si possono spiegare ma penso che sia importante dare tempo al tempo.. ma capisco se non sei d'accordo con me.
Buone cose
  • 0

VeraVita
Amico level nineteen
 
Stato:
Messaggi: 1398
Iscritto il: 04/09/2021, 10:44
Località: Roma
Citazione: "È strano come quando manca qualcosa, il mondo stia sempre a ricordartelo in tutta la sua bellezza"
Genere: Femminile

Quanta responsabilità veramente abbiamo per ciò che siamo diventati?

Messaggioda Bonifacio » 10/07/2022, 14:36



senza fare troppi giri di parole accetto volentieri la mia dose (20%) di responsabilità, come ritengo giusto che sia, a patto che venga attribuita (80%) anche al contesto in cui sono cresciuto e alle persone con cui ho avuto a che fare.
  • 1

Bonifacio
Moderatore
 
Stato:
Messaggi: 6573
Iscritto il: 05/06/2014, 17:40
Genere: Maschile

Quanta responsabilità veramente abbiamo per ciò che siamo diventati?

Messaggioda Michele76* » 10/07/2022, 14:40



I fattori credo siano 3: genetica, ambiente e volontà personale.I primi due non sono scelti, ad esempio uno nato in Burkina Faso non ha certo scelto di nascere li.
Chi dice che ognuno si sceglie la vita che vuole dice una sciocchezza, semmai ognuno fa la vita che gli è permesso fare.
  • 1

X
Avatar utente
Michele76*
Amico level twelve
 
Stato:
Messaggi: 571
Iscritto il: 22/02/2015, 21:03
Località: Lombardia
Genere: Maschile

Prossimo

Torna a Forum sulla Mancanza di Autostima, sulla Timidezza e sull'Insicurezza

Chi c’è in linea in questo momento?

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti

Reputation System ©'