Quanta responsabilità veramente abbiamo per ciò che siamo diventati?

Questo forum di aiuto è dedicato a chi ha un temperamento timido e introverso. A chi si sottovaluta, a chi ancora non si ama, a chi avverte un costante vuoto interiore che ha bisogno di colmare. Non affrontiamo tutto da soli. Condividere questi disagi è un primo passo verso l'apertura. E' un nostro diritto! Lasciamoci colmare dal calore di chi ci sta vicino!

Quanta responsabilità veramente abbiamo per ciò che siamo diventati?

Messaggioda TheDarkKnight » 10/07/2022, 15:06



Ponte75 ha scritto:Non mi reputo un Dio ;) ho dato una risposta incompleta: i miei nuovi difetti li reputo dovuti solo a mie scelte


E i tuoi vecchi? Ciò che reputi parte attuale di te o ciò che non hai rinnegato? Hai fatto tabula rasa? Hai formattato tutto, hai avuto possibilità di rinascere un'altra volta?
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

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Quanta responsabilità veramente abbiamo per ciò che siamo diventati?

Messaggioda TheDarkKnight » 10/07/2022, 15:45



VeraVita ha scritto: Il tuo è un discorso un po' più complesso, secondo me. Non basterebbe neanche un libro. Il problema è che ognuno ha la sua storia. Per carità è innegabile che ci sono persone che nascono più svantaggiate in partenza ma ci sono anche persone che avevano tutto dalla loro vita e diciamo che con un niente la loro vita è cambiata per sempre. Tuttavia, io penso che dipende come la viviamo noi. La letteratura è piena di persona straordinarie che hanno avuto il coraggio di sfidare il destino, a volte, l'hanno vinto altre volte sono state trascinate dagli eventi. Per me però è come si vive tale situazione. Tu fai spesso presente che le persone mentono e si creano una maschera. Il problema è chiederti chi sei tu, come vuoi essere ricordato tu e via discorrendo. Domande di qualità producono una vita migliore. Aver toccato l'abisso a volte ci risveglia altre volte non ci fa capire nulla e vivere nel rancore. Io a mie spese ho imparato che nutrire rancore o vendetta non ci aiuta. Bisogna imparare a trasformare per quanto difficile sia il dolore in felicità. Però, capisco che alcune esperienze siano devastanti, che ci sono dolori che non si possono spiegare ma penso che sia importante dare tempo al tempo.. ma capisco se non sei d'accordo con me.
Buone cose


Tu hai sempre sostenuto (mi pare) che ogni vita è merito/demerito di chi la vive ignorando che determinati eventi possono essere talmente grandi da indirizzarci verso strade sbagliate dalle quali non riusciamo a sottrarci perché non riusciamo nemmeno a capire più cosa sia giusto fare da quel punto in poi.

Nel peggiore dei casi c'è chi agisce secondo un suo preciso schema di pensiero che non riconosce come sbagliato ed è spesso frutto di abusi subiti nell'infanzia. Una persona del genere anche se volesse non è recuperabile. Non ha alcuna responsabilità in ciò che è diventato.

Tempo fa ti ho fatto un'analogia con un ipotetico alieno, praticamente l'esempio perfetto e che si potrebbe descrivere pressappoco così: un bel giorno un alieno capita sulla terra, cresce qui, ma non sa nulla delle sue origini, vive male, avverte una certa diversità, non comprende il perché di tante cose, si fa domande, studia, fa ricerche su se stesso e su gli altri, c'è chi lo evita, chi lo insulta, c'è anche chi lo incoraggia: "tu sei un umano" "tu devi vivere così come fanno tutti loro, questa è la vita" ad un certo punto però qualcuno gli svela la verità e tutto gli diventa più chiaro, ovvio, comprensibile, magari l'alieno prova anche a tornare al suo pianeta natale lì dove potrebbe trovarsi finalmente a proprio agio, ma la cosa più importante è che per la prima volta in tutta la sua vita può accettare chi è, non deve farsi piacere nulla di quello che c'è sulla terra, non deve per forza accogliere tutto "perché così si fa da queste parti", è diverso, è differente, è giustificato.

Non si tratta di avere o non avere, è troppo riduttivo. Molti dicono "fossi nato ricco" ora mi godrei la vita. E' banale, è scontato, possibile ma non certo. Qui si tratta di prendere coscienza riguardo al fatto che spesso ci ritroviamo incomprensibilmente impantanati per tutto ciò che è accaduto prima e di cui noi abbiamo avuto piccolissima voce in capitolo e che se ti va bene riesci a dare una raddrizzata con qualche colpo qua e là, ma se ti va male non ne esci più.

Ecco io non mi chiedo come fanno tanti: "chi sono io?" io mi chiedo più che altro: "cosa avete creato e a quale scopo?"
Perché io sinceramente non l'ho ancora capito, ditemi che è stato il caso, perché se c'è dietro una volontà esigo delle risposte.
In fondo siamo tutti esperimenti genetici, c'è chi ha avuto ottimi scienziati a corredo e chi evidentemente è stato solo un esperimento fallito.
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"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


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Messaggioda Ātman » 10/07/2022, 15:52



In fondo siamo tutti esperimenti genetici, c'è chi ha avuto ottimi scienziati a corredo e chi evidentemente è stato solo un esperimento fallito.


Fallito in che senso? Nell'adattarsi a un modo di vivere che sta distruggendo il pianeta? Il fallimento è sempre relativo.
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Messaggioda kathellyna » 10/07/2022, 16:11



qualche cagatа l'avrò fatta anch'io, ma in gran parte sono così perché ci sono nata.
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Messaggioda TheDarkKnight » 10/07/2022, 16:23



Ātman ha scritto:
In fondo siamo tutti esperimenti genetici, c'è chi ha avuto ottimi scienziati a corredo e chi evidentemente è stato solo un esperimento fallito.


Fallito in che senso? Nell'adattarsi a un modo di vivere che sta distruggendo il pianeta? Il fallimento è sempre relativo.


Credo, presumo, che ogni "scienziato" abbia la piena responsabilità di creare qualcosa di adeguato alla realtà in cui vuole introdurlo, se lo riconosce inadeguato deve avere la capacità di porre modifiche tempestive per il bene della "creatura", ma se lo riconosce (nonostante tutto) adatto all'ambiente in cui verrà inserito allora si tratta di un classico esperimento fallito. Perché verrà inevitabilmente annientato.

Posso ammettere di avere io personalmente qualità che osservo di rado nel prossimo, ma come ho raccontato a qualcuno ora mi ritrovo qui inerme con la sensazione di avere 100 anni addosso pur avendo vissuto solo una piccola frazione di questa vita. Ho fatto molte cose che non ritenevo necessarie alla mia persona e solo perché coerenti con l'attuale sistema sociale che non riconosco a me affine, è una battaglia continua, ogni giorno nel cercare di forzare un qualcosa che ritengo quasi del tutto a me estraneo e non so di chi è la colpa.
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Ultima modifica di TheDarkKnight il 10/07/2022, 16:25, modificato 1 volta in totale.
“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

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"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

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Messaggioda VeraVita » 10/07/2022, 17:14



TheDarkKnight ha scritto:
VeraVita ha scritto: Il tuo è un discorso un po' più complesso, secondo me. Non basterebbe neanche un libro. Il problema è che ognuno ha la sua storia. Per carità è innegabile che ci sono persone che nascono più svantaggiate in partenza ma ci sono anche persone che avevano tutto dalla loro vita e diciamo che con un niente la loro vita è cambiata per sempre. Tuttavia, io penso che dipende come la viviamo noi. La letteratura è piena di persona straordinarie che hanno avuto il coraggio di sfidare il destino, a volte, l'hanno vinto altre volte sono state trascinate dagli eventi. Per me però è come si vive tale situazione. Tu fai spesso presente che le persone mentono e si creano una maschera. Il problema è chiederti chi sei tu, come vuoi essere ricordato tu e via discorrendo. Domande di qualità producono una vita migliore. Aver toccato l'abisso a volte ci risveglia altre volte non ci fa capire nulla e vivere nel rancore. Io a mie spese ho imparato che nutrire rancore o vendetta non ci aiuta. Bisogna imparare a trasformare per quanto difficile sia il dolore in felicità. Però, capisco che alcune esperienze siano devastanti, che ci sono dolori che non si possono spiegare ma penso che sia importante dare tempo al tempo.. ma capisco se non sei d'accordo con me.
Buone cose


Tu hai sempre sostenuto (mi pare) che ogni vita è merito/demerito di chi la vive ignorando che determinati eventi possono essere talmente grandi da indirizzarci verso strade sbagliate dalle quali non riusciamo a sottrarci perché non riusciamo nemmeno a capire più cosa sia giusto fare da quel punto in poi.

Nel peggiore dei casi c'è chi agisce secondo un suo preciso schema di pensiero che non riconosce come sbagliato ed è spesso frutto di abusi subiti nell'infanzia. Una persona del genere anche se volesse non è recuperabile. Non ha alcuna responsabilità in ciò che è diventato.

Tempo fa ti ho fatto un'analogia con un ipotetico alieno, praticamente l'esempio perfetto e che si potrebbe descrivere pressappoco così: un bel giorno un alieno capita sulla terra, cresce qui, ma non sa nulla delle sue origini, vive male, avverte una certa diversità, non comprende il perché di tante cose, si fa domande, studia, fa ricerche su se stesso e su gli altri, c'è chi lo evita, chi lo insulta, c'è anche chi lo incoraggia: "tu sei un umano" "tu devi vivere così come fanno tutti loro, questa è la vita" ad un certo punto però qualcuno gli svela la verità e tutto gli diventa più chiaro, ovvio, comprensibile, magari l'alieno prova anche a tornare al suo pianeta natale lì dove potrebbe trovarsi finalmente a proprio agio, ma la cosa più importante è che per la prima volta in tutta la sua vita può accettare chi è, non deve farsi piacere nulla di quello che c'è sulla terra, non deve per forza accogliere tutto "perché così si fa da queste parti", è diverso, è differente, è giustificato.

Non si tratta di avere o non avere, è troppo riduttivo. Molti dicono "fossi nato ricco" ora mi godrei la vita. E' banale, è scontato, possibile ma non certo. Qui si tratta di prendere coscienza riguardo al fatto che spesso ci ritroviamo incomprensibilmente impantanati per tutto ciò che è accaduto prima e di cui noi abbiamo avuto piccolissima voce in capitolo e che se ti va bene riesci a dare una raddrizzata con qualche colpo qua e là, ma se ti va male non ne esci più.

Ecco io non mi chiedo come fanno tanti: "chi sono io?" io mi chiedo più che altro: "cosa avete creato e a quale scopo?"
Perché io sinceramente non l'ho ancora capito, ditemi che è stato il caso, perché se c'è dietro una volontà esigo delle risposte.
In fondo siamo tutti esperimenti genetici, c'è chi ha avuto ottimi scienziati a corredo e chi evidentemente è stato solo un esperimento fallito.


Io ho sempre ammesso che ci sono delle cose che non ci riusciamo spiegare che ci accadono. Questo, non lo metto in dubbio. Ma ho sempre la possibilità, di imparare qualcosa e diventare una persona migliore.
Le domande che mi poni, io personalmente, gli ho dato una risposta ma non è univoca o universale. Ciò che credo io, può non essere vero per te e viceversa. Anch'io cercavo la verità. A volte l'ho trovata altre volte no. Poi, le tue domande sono generiche. Nel senso quando poni queste domande a chi ti riferisci? Ai tuoi genitori? A Dio? Alla società? E, via discorrendo.
L'esempio dell'alieno non lo condivido pienamente perché se lui incontra persone amorevoli, che gli vogliono bene, che gli dimostrano che ha delle qualità e può far del bene al prossimo e via discorrendo, penso possa avere una vita serena e felice. Non dico che la tua visione sia sbagliata e avrai i tuoi motivi per scrivere così. Dico solo, che non è l'unica visione. Ci possono essere altre vie. Magari, l'alieno capendo la sua vera realtà potrebbe stare male. Quindi, per me, sono sempre scelte. Anche la verità qualche volta non è necessaria.
Si, è vero capita che ci troviamo in situazioni che non sappiamo come muoverci. Ma dobbiamo avere fede che è per qualcosa di meglio, o comunque, le cose non dimentichiamoci possono cambiare in qualcosa di migliore se prendiamo le decisioni giuste.
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Messaggioda Devander » 10/07/2022, 19:02



Non ricordo dove l'ho letto in questo post, mi ha colpito quando il signor dark ha detto che certe persone portano una maschera.
È proprio vero, io mi chiedo, ma che vita fanno? Secondo me è una vita triste che rinnega se stessi.
Mi ricordo di certe persone quando sono mi dicevano: tu non mi conosci. Ok, e allora perché non ti fai conoscere? Avranno dei problemi. Valutando soltanto la persona, prendi Ancelotti del Real Madrid, io credo che finge, è sempre allegro ma nei contenuti non dice niente di particolare, Allegri invece si espone. C'è il più distaccato, quello più umano per così dire, ma credo che il tipo più distaccato, tipo anche Pioli del Milan, saranno persone che non faranno poi una vita così felice. A volte hanno anche 80 anni e continuano a lavorare, perché secondo me non hanno alternative e in parte sarà anche colpa loro che distruggono i rapporti umani. Ad una certa età si trovano senza niente. Che vita desolante....
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Devander
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