Anonimanessuno ha scritto:E se non parlassimo di chirurgia estetica ma di una malformazione vera e propria? Se il problema non fosse la cellulite o un naso storto ma uno strabismo?
Come potrebbe aiutarti lo psicologo?
IMHO, la chirurgia è il caso di usarla quando si hanno serie malformazioni o autentici problemi di salute, non per piccoli difetti estetici.
I difetti li abbiamo tutti, e peggiorano con l'età , per cui se ci si fissa sui difetti non se ne esce più (e si rischia di diventare dei "mascheroni" come certe donne super-rifatte che sembrano Alien... )
Spesso chi ha un difetto relativo, a cui lui/lei dà notevole importanza, sotto sotto nasconde insicurezze psicologiche (scarsa autostima, identità fragile, senso di "Non posso essere amato come sono"...), che lo portano ad ingigantire il difetto stesso.
In questi casi la chirurgia non risolve nulla, perché la condizione psicologica permane uguale anche dopo l'intervento.
E' proprio l'osservazione di queste discordanze (difetto risolto, ma paziente continua a vedersi "brutto"), che ha portato un chirurgo estetico, Maxwell Maltz, a capire che spesso non ci vediamo come siamo oggettivamente, ma in accordo ad una "immagine interiore" nella nostra mente, e ad elaborare un sistema di "trasformazione interiore" in casi come questi (descritto nel libro "Psicocibernetica").
Lo psicologo (o meglio il terapeuta), può:
- Sia aiutare le persone ad accettare i propri piccoli difetti, invece di esserne ossessionati (magari proprio indagando cosa c'è dietro).
- Sia facilitare una persona con gravi menomazioni a conviverci (se la chirurgia non può risolvere) in modo più sereno.
Spesso la fonte della sofferenza non è tanto la condizione che abbiamo, ma il come la viviamo. Anche se la condizione permane, se cambiamo il modo di vederla ne possiamo trarre grande sollievo.
E' questione del significato che diamo alle cose, e quel significato possiamo sempre cambiarlo.
"La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla ed ogni mente percepisce una diversa bellezza."
(David Hume)