Leggete la mia storia ma badate di non burlarvi di me, potrebbe capitare a ciascuno di voi una cosa così.
Sono sempre stato un maniaco dell'aspetto fisico, mi piacevo pur senza curarmi molto. riguardo le mie foto di allora, solo sette anni fa anno della mia laurea avevo un aspetto fisico che mi soddisfaceva: capelli medio lunghi meshati, denti bianchi, fisico snello, ero felice e fidanzato.
oggi sette anni dopo mi vedo allo specchio e non mi riconosco più: alopecia avanzata, molti dei capelli rimasti sono bianchi, denti ingialliti, fisico di un sedentario, sono depresso e single.
non accetto un invecchiamento così precoce, non accetto subire una autentica metamorfosi neanche se sta scritto nel mio codice genetico. Chi si azzarda a dire che l'alopecia non è una malattia, non è invalidante? Ti devasta nel corpo e nella mente, ti abbatte l'autostima eppure è socialmente accettata.
Ho perso il contatto tra l'essere e l'immagine, non riconosco più la mia immagina, è qualcosa di estraneo a me'.
Perche' il vero dramma del portatore di alopecia non e' tanto il non sapersi accettare ma il cercare ossessivamente di ritrovare la propria "vera" immagine perduta: cio' che appare allo specchio, quella testa piu' o meno spennacchiata non e' la nostra immagine ma "un'altra".
Ritrovare la nostra vera immagine, rubataci, diviene cosi' lo scopo unico del nostro accanimento nel cercare cure.
Già le cure: le ho tentate tutte, ma nel 2014 non c'è una cura risolutiva, sembra incredibile. quelle porcherie serve solo ad alimentare l'industria farmaceuticca e della cosmesi sulla spalle di chi soffre.
Non voglio per forza piacere all'altro sesso, non voglio per forza star bene con gli altri, non voglio per forza sentirmi bello o narciso, voglio solo trovare equilibrio e integrità con me stesso, ricongiungere alla mia immagine "naturale" quel pezzo mancante che la sfortuna ha voluto collocare proprio al di sopra dei miei occhi. E rivedere le foto vecchie (mica tanto vecchie) di sette anni fa, le foto di laurea tornando a sorridere.