Il giudizio altrui la mia paura più grande e altro

Questo forum di aiuto è dedicato a chi ha un temperamento timido e introverso. A chi si sottovaluta, a chi ancora non si ama, a chi avverte un costante vuoto interiore che ha bisogno di colmare. Non affrontiamo tutto da soli. Condividere questi disagi è un primo passo verso l'apertura. E' un nostro diritto! Lasciamoci colmare dal calore di chi ci sta vicino!

Il giudizio altrui la mia paura più grande e altro

Messaggioda TheWatcher » 06/01/2015, 18:16



Ciao,
vorrei parlare della mia più grande paura il giudizio altrui.
Prima di tutto vorrei chiare perché ho scelto proprio "TheWatcher" come nickname, lo scelto perché quando succede qualcosa intorno a me, che sia piacevole o spiacevole non reagisco perché ho paura di essere giudicato.
Quando esco di casa cerco di confondermi tra le persone perché ho paura di risaltare tra la gente e quindi di essere giudicato, infatti esco di casa solo per andare a scuola o quando mi viene chiesto/obbligato.
Quando sono a scuola e in classe bisogna fare un'intervento, sto zitto anche se la risposta la so, perché ho paura di sbagliare. Certe volte quando sono sicuro più del cento per cento rispondo, ma solo quando sono veramente sicuro. Quando rispondo esatto a una domanda mi viene di colpo la voglia di fare altri interventi, ma come sempre è capitato rispondo in modo sbagliato e questo in me causa un odio profondo che mi fa ritornare "osservatore".
In classe sono l'unico che sta in banco da solo, l'unico che sta in un'angolo da solo.
A causa della mia paura non ho mai avuto una ragazza, questo cosa mi fa sentire inferiore ai miei compagni di classe e mi obbliga ad odiarmi.
Faccio fatica ad avere discorsi con le altre persone perché nella mia testa inizio a pensare solo a una cosa "non agitarti, stai calmo, ascolta quello che dice, stai attento a come rispondere, tieni un contatto visivo, non avere paura", pensando a questo faccio fatica ad ascoltare la persone che ho di fronte. Se mi va veramente male inizio ad avere tick agli occhi che mi obbligano a interrompere il contatto visivo con la persona che ho di fronte causandomi ancora più agitazione e paura. Questi tick fanno scaturire frasi dai miei compagni di classe del tipo "Sbatti gli occhi come una femminuccia". A causa del tick sono andato 3/4 anni fa da una neuropsicologa, obbligato da mia madre, che mi a prescritto una "cura" a base di farmaci, lo seguita per un po ma dopo 1 settimana e qualche giorno, non vedendo miglioramenti, ho deciso di smettere con il supporto dei miei nonni.
A volte quando sono a tavola e mi sento osservato, inizio a tremare, rendendomi difficile mangiare perché avendo le posate in mano si nota ancora di più.
Ultimamente sto iniziando a tremare e sudare per motivi banali, anche adesso sto tremando senza sapere il motivo. Oggi mi è capitato di tremare come non mai, a causa di un fatto spiacevole, ho iniziato a sudare tantissimo e non riuscivo a scrivere sul mio cellulare da quanto tremavo.
Un'altra cosa che non sopporto è quando mi viene chiesto un giudizio e rispondo con questa stupida affermazione "non lo so", per paura di contrastare le idee altrui.
Questa stupida affermazione lo usata una volta quando una ragazza mi a chiesto se io l'amavo e io per paura ho detto "non so", mi fa venire rabbia ripensandoci.
Un'altra volta una ragazza mi ha chiesto di restare abbracciato a lei perché aveva freddo, evidentemente era solo una scusa quella del freddo e l'avevo capito, ma io non ho voluto perché da idiota avevo paura.
L'unica cosa che mi tiene fanno sentire meglio sono i miei libri, i film che ho guardato e videogiochi a cui ho giocato, dove tutto è molto meglio della vita reale, dove tutto si può risolvere.
In passato ho avuto una breve storia da autolesionista ma fortunatamente ne sono uscito da solo senza il supporto di nessuno, una delle poche cose per cui vado fiero, anche se qualche volta se vedo la lametta, che conservo ancora, mi viene la tentazione ma fortunatamente riesco a frenarmi.
Tutte queste cose insieme ad altri spiacevoli fatti continuano a vorticare nella mia testa facendomi perdere la concentrazione nello studio e a scuola, facendomi stare minuti a osservare il vuoto.
Ho pensato diverse volte a finire la mia vita, faccio a trovare motivi per cui vivere, che senso a vivere se poi bisogna subire cose negative ?
Non avrebbe più senso non nascere e basta, così che ci possa essere il giusto equilibrio ? Alla fine la vita nostra vita può essere paragonata a quella delle formiche, noi lavoriamo e lavoriamo per cercare avere risorse per vivere, quello che si guadagna non viene quasi mai goduto appieno e alla fine tutti gli sforzi saranno vani perché tanto con la morte finisce tutto. L'unica cosa che mi tiene ancora qua e non mi fa finire tutto sono le persone che mi vogliono bene, almeno spero che ci siano.
Scusate se ho scritto in modo disordinato o ho scritto male.
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Messaggioda Davy Jones » 06/01/2015, 18:57



Ho pensato diverse volte a finire la mia vita, faccio a trovare motivi per cui vivere, che senso a vivere se poi bisogna subire cose negative ?


Ma ciò che ti affligge non è una condanna o qualcosa su cui non puoi agire.
Probabilmente, oltre a una forte insicurezza e mancanza di autostima, hai forse sviluppato qualche disturbo. Dovresti cercare di capire di cosa si tratta e poi cercare di migliorare e possibilmente risolvere, eventualmente rivolgendoti a uno psicologo. Per certe cose che dici si potrebbe ipotizzare Disturbo Evitante di Personalità. Non devi odiarti o credere di essere difettoso, solo risolvere questi aspetti che condizionano i tuoi comportamenti.

Non avrebbe più senso non nascere e basta, così che ci possa essere il giusto equilibrio ? Alla fine la vita nostra vita può essere paragonata a quella delle formiche, noi lavoriamo e lavoriamo per cercare avere risorse per vivere, quello che si guadagna non viene quasi mai goduto appieno e alla fine tutti gli sforzi saranno vani perché tanto con la morte finisce tutto.

Il problema non è la vita in sé, ma lo stile di vita che si è auto-imposta l'umanità.
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Messaggioda TheWatcher » 06/01/2015, 20:34



Qualche mese fa ho pensato di andare dalla psicologa offerta dalla scuola ma ho paura di cosa potrebbe pensare e cosa potrebbe succedere se qualcuno venisse a scoprire che andassi da lei.
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Messaggioda Royalsapphire » 06/01/2015, 21:39



Ciao Watcher,
mi dispiace per la situazione che stai vivendo.
I comportamenti che hai descritto mi fanno pensare che ci possano essere stati problemi con i tuoi familiari durante la crescita...
Questa paura che hai dentro, che ti induce a tenerti per te i pensieri anche più semplici, a non lasciarti toccare dagli altri e a tremare quando ti senti osservato, è grande, è parecchia. Mi spinge a chiedermi "come mai?". Me lo chiedo perché tu non dovresti avere paura di nessuno, non dovresti nemmeno temere di dire quello che pensi.
Che ti è successo in passato?

TheWatcher ha scritto:Qualche mese fa ho pensato di andare dalla psicologa offerta dalla scuola ma ho paura di cosa potrebbe pensare e cosa potrebbe succedere se qualcuno venisse a scoprire che andassi da lei.

Prova a rifletterci. Che cosa si potrebbe pensare e cosa potrebbe succedere se si sapesse che parli con una psicologa?
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Messaggioda TheWatcher » 06/01/2015, 22:53



Inizio subito dicendo che mio padre è fuggito di casa quando ero piccolo, non ho mai avuto il coraggio di chiedere a mia madre perché è andato via, ma senza che io volessi mi ha detto che me lo dirà quando avrò 21, cosa che non ha senso, per dire non ho mai visto una foto sua e non so neanche il suo nome. Non chiedo niente di lui perché mia madre mi ha detto che se scoprisse una relazione con me e lui chiuderebbe tutti i rapporti con me, cosa molto stupida.
Non avere mai conosciuto il proprio padre mi ha fatto sentire sempre diverso dagli altri, quando ero alle scuole elementari mi ricordo che quando c'era la festa del papà e ci chiedevano di fare la lettera di auguri dovevo accontentarmi di farla a mio nonno, cosa che mi dava veramente tanto fastidio. Dire la parola papà mi ha sempre dato nausea e imbarazzo. Comunque quando avrò 18 anni e avrò la macchina andrò a cercarlo dovunque esso si trovi.
Ho ricordi della mia infanzia molto sfocati ma mi ricordo molto bene che ero un bambino che a scuola e all'asilo causava molti problemi, facevo sempre caos prendendo molte note alle elementari, poi tutto a un tratto diventai quello più tranquillo di tutta la classe ma anche quello più diverso. Questo cambiamento non so come sia avvenuto e neanche perché sia avvenuto.
Forse può essere una coincidenza ma quell'anno nacque mia sorella, ma non ho niente contro di lei. Pochi mesi dopo mia madre si separo dal padre di mia sorella, mi ricordo che lui usava la violenza molto spesso nei miei confronti. Le litigate che faceva con mia madre mi facevano stare molto male, una sera arrivò la polizia a casa, causa una litigata tra loro 2. Dopo qualche tempo mia madre a iniziato ad avere diversi fidanzati con cui litigava molte volte, uno dei suoi fidanzati si è suicidato non molto tempo fa. Questo fatto mi fece iniziare a riflettere sul senso della vita.
La mia famiglia è stata divisa sempre in fazioni per contendere il denaro uscito da una grande azienda di famiglia. Questo non mi ha concesso di avere sani rapporti con tutti i membri della mia famiglia. La sete di denaro ha sempre influenzato tutti i rapporti che ho con i componenti della mia famiglia.
Non ho mai detto a nessuno tutto questo, mi sento diverso un po meglio dopo aver scritto questo. Scusate il mio italiano non proprio corretto.
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Messaggioda Royalsapphire » 08/01/2015, 7:38



Ciao. Come va oggi?
Certo avrà un senso il segreto che tua madre vuole mantenere fino ai tuoi 21 anni. Perché non 18? Perché non 20? Dev'esserci un motivo. Forse è importante l'anno in cui tu farai 21 anni. O forse sono importanti proprio i tuoi 21 anni. Magari si sbloccherà qualche clausula legale. Oppure è un'invenzione di tua madre per tenerti buono. Fatto sta che dati tutti i problemi che ti sei fatto e che continui a farti attorno alla figura di tuo padre io ritenterei a chiederglielo. Volendo una cosa, prima o poi si ottiene. Tutto dipende da quanta volontà ha tua madre di tacere e da quanta volontà hai tu di elargire le dovute risposte. Chi dei avrà la volontà più forte l'avrà vinta sull'altro. Se posso dirti come la penso, condivido la tua sete di sapere. Per me il tempo giusto per ottenere risposte è proprio quello in cui pe si vuole. E tu le vuoi disperatamente. E dato che la faccenda riguarda anche te perché si parla di tuo padre, tu meriti di sapere! Magari tua mama pensa che sei ancora troppo piccolo per capire, ma io penso che , anche se fosse, sarebbero affari tuoi cosa pensi di una storia. E poi il tempo ti aiuterebbe a rielaborare significati e dettagli.
Non so... è possibile che questo mistero ti stia facendo crescere con la convinzione di essere in qualche modo responsabile della scomparsa di tuo padre? Spero davvero che tu non lo stia pensando.
Quanto al fatto di crescere senza la figura paterna, immagino che non sia stato né continui ad essere bello. Ma prova a pensare esattemente a cosa ti manca di questa figura. Sr fossimo tutti figli di un solo genitore, se in giro avessi visto solo mamme coi propri bambini, l'assenza di tuo padre non ti avrebbe sconvolto la vita.
In fondo cosa aggiunge un padre alla tua vita? Una persona in più da amare e da cui essere amati? Non pensare che sia cinica, cerco solo di riflettere su domande che, per quanto assurde non sono poi tanto illogiche.
Cmq, tua mamma ti ama? Ti ha cresciuto con affetto e cure? È presente nella tua vita? Cerca di aiutarti quando sei in difficoltà? Te lo chiedo perché magari se da parte sua ti sono mancate attenzioni, ciò potrebbe essere un motivo valido per spingerti alla ricerca della figura paterna
..
Andando invece agli episodi di violenza a cui hai assistito in casa. Mi dispiace veramente tanto. Avrai avuto paura in parecchi momenti. Ti sarai sentito triste, solo, impotente. Pensi che sia anche per questo che il mondo ti spaventa così tanto? Cosa pensi di trovare là fuori? Non sarai terrorizzato dall'idea di fare cattive conoscenze? Magari con persone che ti usano, ti illudono, non ti vogliono bene, ti fanno del male e poi ti abbandonano?
Hai per caso dei progetti per il futuro, o dei sogni, delle esperienze che ti piacerebbe fare (a parte quella di incontrare tuo padre)?
Cmq, vai d'accordo con tua sorella?
Sai, anche se si resta coinvoltinin episodi di violenza non si deve credere che il resto del mondo sia uguale. Ti assicuro che non sono tutti violenti. Non sono tutti disonesti. Ci sono tante brave persone. E non devi crescere con la convinzione di dover anche tu ricorrere alla violenza. Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te.
È triste che l'ex compagno di tua madre sia sia suicidato. Ha fatto la sua scelta. E tu non devi farti spaventare perché non puoi sapere cosa lo abbia spinto a farlo. Posso dirti che spesso chi decide di porre fine alla sua vita è prigioniero della solitudine. Tu invece, per quanto ti sia tenuto tutto dentro, hai cercato il modo per aprirti e lo hai trovato. E descrivendo ciò che hai dentro stai anche facendo un'analisi introspettiva della tua personalità, cosa che ti iauterà tantissimo a conoscerti sempre di più e a fare ragionamenti sempre più intuitivi.
Quanto alla famiglia spaccata per via del denaro, non impressionarti! Purtroppo è così ovunque. Anche nella mai. Anche in quella delle persone che conosco. Per esperienza so che nelle famiglie c'è sempre chi se ne approfitta a scapito di chi ha una forte moralità. Certo è brutto. Ma dovrebbe aiutare ad apprezzare meglio la propria onestà e personalità. Non vorrei mai trovarmi nei panni di chi se ne approfitta. Poi sai, in fondo se vuoi bene a qualcuno lasci perdere anche il fatto che si è approfittato di te. Ma se questo non succede non ti crucciare. L'importante è sapere di poter mettere insieme la propria famiglia. Tu puoi farcela. Hai una vita davanti e puoi costruire la tua realtà. Per ora sei nato e vivi in quella costruita da tua madre, ma non sarà sempre così.
Non dico di vivere nel futuro ma di fare semplicemente dei progetti per scandire la direzione che si vuole prendere.
Non c'è niente di cui tu debba avere paura.
Mi fa piacere che tu ti sia sentito meglio dopo aver scritto. È naturale sentirsi così dopo essersi sfogati.
Cerca di stare sereno. Non sarai mai solo e non smarrirai mai la via se cercherai sempre di venirti in aiuto ogni volta che ne hai bisogno. D'altronde se sei qui lo devi solo a te.

Buona giornata :hi:
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Messaggioda TheWatcher » 08/01/2015, 15:26



Royalsapphire ha scritto:Ciao. Come va oggi?
Certo avrà un senso il segreto che tua madre vuole mantenere fino ai tuoi 21 anni. Perché non 18? Perché non 20? Dev'esserci un motivo. Forse è importante l'anno in cui tu farai 21 anni. O forse sono importanti proprio i tuoi 21 anni. Magari si sbloccherà qualche clausula legale. Oppure è un'invenzione di tua madre per tenerti buono. Fatto sta che dati tutti i problemi che ti sei fatto e che continui a farti attorno alla figura di tuo padre io ritenterei a chiederglielo. Volendo una cosa, prima o poi si ottiene. Tutto dipende da quanta volontà ha tua madre di tacere e da quanta volontà hai tu di elargire le dovute risposte. Chi dei avrà la volontà più forte l'avrà vinta sull'altro. Se posso dirti come la penso, condivido la tua sete di sapere. Per me il tempo giusto per ottenere risposte è proprio quello in cui pe si vuole. E tu le vuoi disperatamente. E dato che la faccenda riguarda anche te perché si parla di tuo padre, tu meriti di sapere! Magari tua mamma pensa che sei ancora troppo piccolo per capire, ma io penso che , anche se fosse, sarebbero affari tuoi cosa pensi di una storia. E poi il tempo ti aiuterebbe a rielaborare significati e dettagli.
Non so... è possibile che questo mistero ti stia facendo crescere con la convinzione di essere in qualche modo responsabile della scomparsa di tuo padre? Spero davvero che tu non lo stia pensando.
Quanto al fatto di crescere senza la figura paterna, immagino che non sia stato né continui ad essere bello. Ma prova a pensare esattemente a cosa ti manca di questa figura. Sr fossimo tutti figli di un solo genitore, se in giro avessi visto solo mamme coi propri bambini, l'assenza di tuo padre non ti avrebbe sconvolto la vita.
In fondo cosa aggiunge un padre alla tua vita? Una persona in più da amare e da cui essere amati? Non pensare che sia cinica, cerco solo di riflettere su domande che, per quanto assurde non sono poi tanto illogiche.
Cmq, tua mamma ti ama? Ti ha cresciuto con affetto e cure? È presente nella tua vita? Cerca di aiutarti quando sei in difficoltà? Te lo chiedo perché magari se da parte sua ti sono mancate attenzioni, ciò potrebbe essere un motivo valido per spingerti alla ricerca della figura paterna
..
Andando invece agli episodi di violenza a cui hai assistito in casa. Mi dispiace veramente tanto. Avrai avuto paura in parecchi momenti. Ti sarai sentito triste, solo, impotente. Pensi che sia anche per questo che il mondo ti spaventa così tanto? Cosa pensi di trovare là fuori? Non sarai terrorizzato dall'idea di fare cattive conoscenze? Magari con persone che ti usano, ti illudono, non ti vogliono bene, ti fanno del male e poi ti abbandonano?
Hai per caso dei progetti per il futuro, o dei sogni, delle esperienze che ti piacerebbe fare (a parte quella di incontrare tuo padre)?
Cmq, vai d'accordo con tua sorella?
Sai, anche se si resta coinvoltinin episodi di violenza non si deve credere che il resto del mondo sia uguale. Ti assicuro che non sono tutti violenti. Non sono tutti disonesti. Ci sono tante brave persone. E non devi crescere con la convinzione di dover anche tu ricorrere alla violenza. Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te.
È triste che l'ex compagno di tua madre sia sia suicidato. Ha fatto la sua scelta. E tu non devi farti spaventare perché non puoi sapere cosa lo abbia spinto a farlo. Posso dirti che spesso chi decide di porre fine alla sua vita è prigioniero della solitudine. Tu invece, per quanto ti sia tenuto tutto dentro, hai cercato il modo per aprirti e lo hai trovato. E descrivendo ciò che hai dentro stai anche facendo un'analisi introspettiva della tua personalità, cosa che ti iauterà tantissimo a conoscerti sempre di più e a fare ragionamenti sempre più intuitivi.
Quanto alla famiglia spaccata per via del denaro, non impressionarti! Purtroppo è così ovunque. Anche nella mai. Anche in quella delle persone che conosco. Per esperienza so che nelle famiglie c'è sempre chi se ne approfitta a scapito di chi ha una forte moralità. Certo è brutto. Ma dovrebbe aiutare ad apprezzare meglio la propria onestà e personalità. Non vorrei mai trovarmi nei panni di chi se ne approfitta. Poi sai, in fondo se vuoi bene a qualcuno lasci perdere anche il fatto che si è approfittato di te. Ma se questo non succede non ti crucciare. L'importante è sapere di poter mettere insieme la propria famiglia. Tu puoi farcela. Hai una vita davanti e puoi costruire la tua realtà. Per ora sei nato e vivi in quella costruita da tua madre, ma non sarà sempre così.
Non dico di vivere nel futuro ma di fare semplicemente dei progetti per scandire la direzione che si vuole prendere.
Non c'è niente di cui tu debba avere paura.
Mi fa piacere che tu ti sia sentito meglio dopo aver scritto. È naturale sentirsi così dopo essersi sfogati.
Cerca di stare sereno. Non sarai mai solo e non smarrirai mai la via se cercherai sempre di venirti in aiuto ogni volta che ne hai bisogno. D'altronde se sei qui lo devi solo a te.

Buona giornata :hi:


Ciao, alla domanda "come va ?" ho sempre mentito, ho sempre rispondo dicendo "bene", quindi non saprei come rispondere.
Riparlando del segreto che mia madre mantiene, posso dire che secondo me ha solo paura di dirmi la verità, mi ricordo che fino all'altro anno diceva che mi avrebbe detto tutto quando avrei avuto 18 anni, adesso che mancano pochi mesi al mio compleanno ha detto che me lo avrebbe detto a 21 anni. Penso che stia solo posticipando il momento.
Penso che avere un padre nella mia vita mi avrebbe cambiato caratterialmente, ma questo è il massimo che posso dire poiché non so cosa significhi avere un padre, non lo mai provato.
Penso che mia madre mi voglia bene, non so se mi ama, non sono mai riuscito a capire la parola amore anche se so il suo significato. Negli ultimi 4 anni ho vissuto sempre lontano da lei, ho vissuto 2 anni in un collegio dove venivo preso per il c*lo costantemente, prestavo sempre soldi che non mi venivano restituiti e poiché ognuno aveva la sua stanza stavo sempre rinchiuso dentro a leggere o a usare il pc, avevo 2 amici, uno mi prendeva per il c*lo ma me ne sono sempre fregato, l'altro mi ha sempre rispettato ma non sono mai riuscito ad esprimergli il mio casinò interiore.
Gli ultimi 2 anni le sto vivendo in un appartamento da solo.
Vorrei dire che non ho mai avuto un luogo fisso in cui vivere, ho vissuto in 4 luoghi diversi in 17 anni e ho cambiato scuola alle superiori 1 volta.
Quando mia madre delle volte mi abbraccia o mi esprime gesti di affetto, provo sempre un forte fastidio.
Ma una cosa che non mi piace è che mi ha sempre preso in giro sul fatto che non ho mai avuto ragazze e sul fatto che esco poco di casa.
Nella mia classe molte persone mi evitano o ridono di me, una cosa che odio è quando dicono cose brutte di me, fra di loro, e pensino che non le senti. Oppure quando mi prendono per il c*lo, non riescono a capire che una persona sta male se riceve offese.
Un amico c'è l'ho anche se molte volte mi offende, faccio finta di niente e continuo ad essere suo amico, con lui al massimo sono uscito per andare al cinema, ma ho bisogno che quando io sia con lui ci siano altre persone perché se no non saprei cosa dirgli e faccio scena muta tutto il tempo.
Con mia sorella vado molto d'accordo, forse è l'unica persona a cui voglio veramente bene, con lei riesco pure ad avere gesti di affetto senza esserne infastidito, un motivo per cui ho smesso di tagliarmi è proprio lei.
Come avevo detto nel mio primo messaggio, grazie ad Internet riesco ad esprimermi e a scrivere molte cose che non saprei dire realmente.
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Messaggioda stella senza cielo » 08/01/2015, 22:01



Ciao! Adesso non voglio dileguarmi in lunghi discorsi (perdonami ma sono proprio stanca ) e lasciarti una frase del grande Chaplin, che io ormai uso come motto (a volte mi fa riflettere parecchio e cambiare idea):

"Preoccupati di più della tua coscienza che della tua reputazione, perché la coscienza è quello che sei tu, la reputazione è quello che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro"

Ciao ciao, tanti auguri b :huglove:
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Messaggioda TheWatcher » 09/01/2015, 23:31



stella senza cielo ha scritto:Ciao! Adesso non voglio dileguarmi in lunghi discorsi (perdonami ma sono proprio stanca ) e lasciarti una frase del grande Chaplin, che io ormai uso come motto (a volte mi fa riflettere parecchio e cambiare idea):
"Preoccupati di più della tua coscienza che della tua reputazione, perché la coscienza è quello che sei tu, la reputazione è quello che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro"

Ciao ciao, tanti auguri b :huglove:


Secondo me non è una frase del tutto corretta, come posso vivere con me stesso se poi sono riconosciuto come una merda(scusami il termine).
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Messaggioda Royalsapphire » 10/01/2015, 15:47



TheWatcher ha scritto:
stella senza cielo ha scritto:Ciao! Adesso non voglio dileguarmi in lunghi discorsi (perdonami ma sono proprio stanca ) e lasciarti una frase del grande Chaplin, che io ormai uso come motto (a volte mi fa riflettere parecchio e cambiare idea):
"Preoccupati di più della tua coscienza che della tua reputazione, perché la coscienza è quello che sei tu, la reputazione è quello che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro"

Ciao ciao, tanti auguri b :huglove:


Secondo me non è una frase del tutto corretta, come posso vivere con me stesso se poi sono riconosciuto come una cacca(scusami il termine).


Frase bellissima, purtroppo però funziona solo in quei casi in cui si ha raggiunto la propria autostima. In quei casi il parere delle prersone non riesce a influenzare nengativamente.

Cmq. Ti ho chiesto come stai prima e tu mi hai fatto capire non bene. Ma a volerlo dire a parole cosa risponderesti?
Certo, nel virtuale è più facile, ci si sente al sicuro, abbastanza lontano dai propri interlocutori. Ma il punto è: in fondo cosa cambierebbe se ci si aprisse tanto qui quanto fuori? Ci si mette la faccia e la propria voce... non è facile ma non fa nemmeno male. Dovresti provare a poco a poco. Pensa alle conseguenze razionali. Cosa ti capiterebbe se lasciassi avvicinare gli altri al tuo cuore?
Potresti cominciare provando col tuo amico.
Sul provare fastidio per gli avvicinamenti di tua madre, direi che dovresti analizzare di che natura è questo fastidio. Puo forse dipendere dal fatto che ti da fastidio che tua madre possa avvicinarsi tanto a te da vedere la tua fragilità interiore? Detesti l'idea di lasciarti andare a delle affettuosità da una persona da cui ti senti tradito? Non la senti degna di prendere contatto con la tua intimità (gli abbracci o i baci o le strette di mano sono gesti molto intimi se condivisi da persone legate tra loro)?
Cmq, non so tu ma io li vivrei male tutti questi spostamenti. Nel senso che se da un lato mi aiutano a non attaccarmi a un luogo, dall'altro lato mi fanno sentire la mancanza di una casa mia. Se tu provi lo stesso, potresti prefissarti lo scopo di costruirti un futuro anche per poterti permettere un giorno di stare in un posto fisso, con amici fissi e dimora fissa.
Perché devi partire scoraggiato verso tutti e tutto e non partire con la voglia forte di prenderti tutto ciò che non hai avuto finora?! Niente può tenerti lontano dai tuoi scopi se ti organizzi, lotti per averli e non ti fai atterrare dalle difficoltà (che non mancano mai per nessuno).
Poi sai, l'idea che abbiamo noi del pericolo è sempre ingigantita rispetto alla realtà! Come se avessi paura di tuffarti nell'acqua scura convinto che non riuscirai ad emergere, o a non farlo velocemente, e poi invece dopo che ti sei buttato ti ritrovi subito in superficie e pensi "cavoli, non mi aspettavo un'ascesa così facile!".
Sul fatto di avere un padre e di crescere con carattere grazie alla sua presenza, posso dirti che non è sempre cosi. È che tu non lo hai avuto e allora è inevitabile che il tuo cuore ci costruisca idee attorno alla sua figura. Io ppsso dirti che non solo da un padre o dal proprio padre si può rafforzare il carattere. Anche da una situazione descrita in un film si può crescere. Perché si può interiorizzare tutto ciò che si vede attorno a noi. E non deve essere necessariamente una figura maschile ma può essere qualunque cosa.
Tu, che ti sei guardato attorno finora, avrai visto delle situazioni che ti hanno colpito o che ti hanno scatenato dei desideri, mi piacerebbe che tu li condividessi con noi. Pensaci.
Sai, la solitudine è molto relativa. Capisco la tua, ma ci tengo lo steso a dirti che ora non sei più solo.
Ti abbraccio e i auguro buona giornata e buona notte se no ci sentiamo prima :hug:
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