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Ci rivolgiamo a tutti coloro che sono arrabbiati e vogliono sfogare la propria rabbia per eliminarla in modo innocuo, grazie allo sfogo scritto.
Questo forum accoglie anche le vittime di bullismo e cyberbullismo e spera che chiunque venga carico di odio possa con lo sfogo allontanare da sé questo sentimento.

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Messaggioda silvie11 » 05/06/2013, 10:33



Ok, parliamone. Ormai dovrei essere in grado di farlo. Probabilmente non sono nella sezione giusta, amen.

Dicevo, è ora di aprirmi e raccontare.

Sono stata violentata tre volte. Ecco, l'ho detto. Non potete capire il salto nel buio che rappresenta per me raccontarlo, ho paura solo a scrivere.
Non sto qui a raccontare i dettagli, uno di voi li sa, per ora credo sia fin troppo. Ne ho parlato con il mio ragazzo, ma dopo un bel po' che stavamo insieme. Non ci riesco, semplice. Quando ne parlo mi viene da piangere.

La cosa a cui pensavo poco fa è questa: perchè quando ne parlo ci sto malissimo, mentre quando ci penso e ci rimugino tra me e me non sento nessuna emozione?
Niente, zero assoluto. Impassibile come un sasso. Forse proprio questa è l'emozione che sento, oppure è il tappo a tutto il resto che chissà, chissà cosa c'è sotto. Mi fa stare male non riuscire a provare niente, non mi capisco. Mi sento fredda, mi comporto diversamente, non riesco a capire, davvero.

Non andrò da uno psicologo, questa cosa la devo affrontare da sola. Sono io e rimango io, uno psicologo si metterebbe ad analizzare tutto e poi comunque dovrei raccontare la faccenda nei minimi dettagli e davvero non lo voglio fare. Non per altro eh, perchè mi vergogno. Mi vergogno a raccontare esattamente quello che è successo istante per istante, anche perchè certi momenti non riesco a ricordarli, devo averli rimossi.

A volte penso che sono stata stupida perchè potevo evitare tutto questo, io e la mia mania di cacciarmi nei guai. Poi ci ripenso e dico "beh Silvia, non gliel'hai sventolata in faccia, non hai fatto proprio nulla perchè succedesse, è successo. hai cercato di salvarti ma non ci sei riuscita."

Più che altro è questo che mi fa rabbia. Non ero vestita in modo provocante (che comunque non sarebbe una scusante), non ho provocato, non ho alluso a niente, niente. Stavo per gli affari miei, punto. Non stavo troieggiando in giro facendo la gatta morta con tutti i maschi presenti, facendogli credere che gliel'avrei data e attirandoli a me per poi fare la povera vittima. Non ho neanche voluto quei rapporti e poi me ne sono pentita. Stavo per gli affari miei, ballavo con le mie amiche, ascoltavo la musica o andavo in bagno a fare la pipì. Non ero con un vestitino giropassera e le tette fuori che mi strusciavo su tutti, stavo vicino alle casse con le mie amiche, punto. I ragazzi non li guardavo neanche. Questo mi fa una rabbia assurda.

Poi, mi fa rabbia che nessuno mi abbia aiutato. La musica alta certo, l'alcol certo, ma se vedi una che piange e urla come una disperata o che cerca di scappare cosa capisci? Che sta facendo la preziosa? Che stanno giocando a rincorrersi e a fare la lotta? Cristo santo...ti chiedo aiuto, non mi rispondere "Sì sì, divertitevi pure, vi lascio soli" e te ne vai o chiudi la porta a chiave. Hai idea del terrore che ho provato? No, non ce l'hai, testa di minchia. Ma dal resto non è neanche colpa loro, hanno capito male. Sì, però a me fa rabbia lo stesso, mi sono sentita abbandonata al mio destino.

Come se non bastasse la pappardella che ho scritto, non capisco perchè non provo niente. Quando ci penso così e mi dico "sì, sono stata violentata tre volte, non provo niente.". A volte arrivo a pensare che sia perchè in fondo mi è piaciuto, ma non è così. Se lo penso mi rimangio subito tutto, piango e penso che sono una povera str***a che non merita nulla.

Ecco, questo è l'effetto che hanno avuto queste esperienze su di me. Sento di non meritare nulla di meglio della violenza. Ho avuto violenza a casa, violenza fuori di casa, io stessa sono stata violenta. La mia vita è violenza. Non ho perso la fiducia nel genere maschile come è successo a molte altre donne. Non perchè io ho incontrato dei cretini che meritano solo che gli venga tagliato vuol dire che son tutti così, almeno su questo riesco a pensare lucidamente. Però mi sento una cosa inutile, uno straccetto da usare e poi buttare via. Non mi fido, mio moroso mi riempie di complimenti in continuazione, mi guarda con adorazione e per me sono sensazioni nuovissime, non capisco come faccia a trovarmi bellissima o intelligente o dolce o qualsiasi altra cosa quando io mi reputo solo una povera str***a con ideali, convinzioni e sogni troppo grandi o esaltati. Non capisco come faccia a guardare il mio corpo e apprezzarlo, quando io lo vedo solo come una cosa grossa e goffa, che non rispecchia minimamente quello che ho dentro, o che credo di avere. Sono sempre stata usata e forse pure mi andava bene, perchè mi ribellavo dopo tanto tempo. Forse era abitudine a sentirsi così. Almeno però, mi sono sempre ribellata, non ho accettato di farmi mettere i piedi in testa. Poi ci penso e mi viene da dire che è stata tutta una mia illusione, credevo di essermi ribellata e invece stavo ancora di più al gioco. Non lo so, davvero, è tutto un gran casino.

So che parlarne qui, scrivere (a me stessa dopotutto, anche se leggono in tanti) mi fa bene, parlarne a voce o vedere il mio interlocutore che cambia atteggiamento perchè è un argomento delicato mi infastidisce e mi fa stare male.

Per ora vorrei solo cercare di capire PERCHE' sono così fredda al riguardo.

P.S. a chiunque mi leggesse, grazie. Sapere che qualcuno leggerà le mie parole è come se fossi riuscita finalmente a parlarne liberamente.





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Ok, let's talk. By now I should be able to do so. I'm probably not in the right section, amen.

I said, it's time to open up and tell.

I was raped three times. There, I said it. You can not understand the leap in the dark that is for me to tell, I'm afraid just to write.
I'm not here to tell the details, one of you will know, for now I think it's too much. I talked with my boyfriend, but after a while 'that we were together. I can not, simple. When I talk about it I want to cry.

The thing that I thought a little while ago is this: when I talk about it because I'm terrible, but when I think about it and mull it to myself I do not feel any emotion?
Nothing, absolute zero. Impassive as a stone. Perhaps this is the emotion I feel, or is the cap to all the rest who knows, who knows what's underneath. It makes me feel bad about not being able to prove anything, I do not understand. I feel cold, I act differently, I can not understand, really.

I will not go to a psychologist, what I have to face this alone. It's me and I am I, a psychologist would analyze everything and then, however, I should tell the matter in detail and really do not want to do. Not for anything else huh, because I am ashamed. I'm ashamed to tell exactly what happened, moment by moment, also because at times I can not remember, I have to have them removed.

Sometimes I think I was stupid because I could avoid all this, me and my mania into trouble. Then I look back and say "well Silvia, did not you flown in the face, you have not done anything because it happened, it happened.'ve Tried to save you but you're not successful."

More than anything else this is what makes me angry. I was dressed in a provocative way (which still would not be an excuse), I have caused, I have alluded to nothing, nothing. I was just minding my own business, period. I was not doing troieggiando around the dead cat with all the males present, into believing that gliel'avrei date and luring them to me and then make the poor victim. I did not even want those relationships and then I have not regretted. I was just minding my own business, I was dancing with my friends, listening to music or went to the bathroom to pee. I was a little dress with her tits out and giropassera I strusciavo of all, I was close to the speakers with my friends, period. The boys do not watch them either. This makes me a rage absurd.

Then, it makes me angry that no one helped me. The loud music of course, the alcohol of course, but if you see one that cries and screams like a desperate or trying to escape what you see? What are you playing hard? Who are playing chase and wrestle? For Christ's sake ... I ask for help, I do not answer "Yes, yes, have fun as well, I'll leave you alone" and you walk away or close the door. You have no idea the terror that I tried? No, I do not have it, I ***** head. But the rest is not even their fault, they have got it wrong. Yes, but it angers me the same, I felt abandoned to my fate.

As if that were not enough pappardella I wrote, I do not understand why I do not feel anything. When we think so, and I say "yes, I was raped three times, do not feel anything.". Sometimes coming to think it is because basically I liked it, but it does not. I think if I take it all at once, I cry and I think that I am a poor str *** in that it does not deserve anything.

So that's the effect they have had these experiences on me. I feel I do not deserve anything better than violence. I had violence at home, violence out of the house, I myself have been violent. My life is violence. I have not lost confidence in the masculine gender as has happened to many other women. Not because I have met some idiots who deserve only to be cut off that means that they are all like that, at least on this I can not think straight. But I feel like a useless thing, a rag to use and then throw away. I do not trust my boyfriend fills me with compliments all the time, looks at me with adoration and feelings for me are brand new, I do not understand how he can find me beautiful or clever or sweet or whatever when I consider myself just a poor str *** in with ideals, beliefs and dreams too big or exalted. I do not understand how he can look at my body and appreciate it when I see it only as something big and clumsy, that does not reflect at all what's inside me, or I think I have. I have always been used, and perhaps also I was fine, because I rebelled after so long. Maybe it was the custom to feel that way. But at least, I have always rebelled, I have agreed to let me put my feet on his head. Then I think about it I would say that it was all an illusion, I thought that I had rebelled and instead I was still more to the game. I do not know, really, it's all a big mess.

I know I talk about it here, write (to myself after all, even if they read many) is good for me, to talk about voice or see my interlocutor that attitude change is a touchy subject because it annoys me and makes me feel bad.

For now I would just try to understand WHY 'is so cool about it.

P.S. anyone read me, thank you. Knowing that someone will read my words as if I was finally able to talk freely.
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Messaggioda Hinata-Chan » 05/06/2013, 10:57



Io faccio una fatica immensa a parlare ad alta voce del bullismo subito alle medie e dei problemi che ho avuto con i miei genitori (nulla di anche solo paragonabile a quello che hai subito tu comunque e mi scusa infinitamente se risulto fuori luogo tirando fuori queste mie esperienze ehm), ci sto male dentro eppure a ripensarci non soffro non sento nulla. Anzi a volte provo rabbia/e o tristezza ma in genere nulla e comunque nulla di paragonabile alla sofferenza che posso provare parlandone a voce. Credo che sia un meccanismo psicologico comune. Non saprei perchè ci sia o cosa voglia dire esattamente ma non credo sia una cosa così rara. Detto questo, ti ammiro dal profondo del cuore per essere sopravvissuta a certe esperienze e riuscire a tirare avanti.Io non ce la farei.
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Messaggioda silvie11 » 05/06/2013, 11:27



Sapere che non sono l'unica a provare sentimenti contrastanti mi fa stare un po' meglio :) e no, non sei fuori luogo, ogni brutta esperienza ha un peso diverso per ognuno di noi. Ti ringrazio per l'ammirazione, anche se andare avanti è stata l'unica scelta possibile. Con anche altri problemi per la testa o vai avanti o ti infanghi e non ne esci più.
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Messaggioda gatta spelacchiata » 05/06/2013, 21:43



Non so come spiegarmi, ma ci proverò. Quando cerchiamo di tirare fuori ad alta voce ciò che ci fa stare male è come se aprissimo una pentola a vapore; finché teniamo tutto dentro e ci convinciamo di averci messo sopra una pietra e di aver accettato, ci illudiamo che sia veramente così. Dire le cose ad alta voce è come una prova del nove per vedere se abbiamo veramente superato il trauma.
Capita spesso che dentro di noi pensiamo: "ma si, ci sto pensando, ci rifletto, non soffro più come in passato, forse la sto superando". Purtroppo non è così facile e spesso ci illudiamo soltanto di esserci fatti una ragione di ciò che è successo.
Tirare fuori il dolore a parole è come guardarlo in faccia, riviviamo ciò che ci ha fatto soffrire mentre invece tenere tutto dentro è come nasconderlo a noi stessi. Quando lo tiriamo fuori ce l'abbiamo davanti a noi e spesso non sappiamo come affrontarlo.
Questa è solo la mia opinione basata sulla mia esperienza quindi altri utenti magari ti diranno altro. Però fa male tirare fuori e spesso preferiamo tenere dentro pensando di non soffrire poi più di tanto, di riuscire ad accettare in qualche modo ciò che è successo. Secondo me c'inganniamo eppure anch'io continuo a tenere dentro, fa troppo male tirare fuori a parole. Oppure dovremmo tirare fuori a piccole dosi, potrebbe essere una soluzione.
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Messaggioda Royalsapphire » 06/06/2013, 0:41



:tao: Ciao Silvie,

parto subito col dirti che mi dispiace tanto per ciò che ti è successo. E dato che ci conosciamo da un sacco di tempo, per quanto virtualmente, mi ha toccato ancora di più la tua confidenza.

P.S. a chiunque mi leggesse, grazie. Sapere che qualcuno leggerà le mie parole è come se fossi riuscita finalmente a parlarne liberamente.


E' proprio così infatti! Se finora hai detto di non essere riuscita a parlare con qualcuno (eccetto il tuo fidanzato) di questa faccenda così seria e delicata, quello che hai fatto con questo topic è da considerarsi un primo passo importante verso il superamento del tuo trauma. Lo chiamo trauma, perché per quanto tu sia riuscita magistralmente a ricostruirti una vita, con una persona che ami, hai sempre subìto un trauma che finora ti ha bloccato e che ti impedisce di vivere, diciamo, più serenamente.

E' vero che gli spicologi tendono a farti raccontare tutto. E tu hai ragione nel dire di vergognarti a condividere esperienze così delicate e dolorose con una persona che sai essere lì con te dietro pagamento; una persona che sai non essere amica. Capisco la vergogna, dato che quando si va dallo psicologo è per "denudarsi", e hai ragione. Ma anche loro hanno ragione. Specialmente quando vedono che tu hai difficoltà a parlarne. Là intuiscono subito che c'è un trauma, perché di solito quando il trauma viene superato, non si ha difficoltà a dirlo a un estraneo (nel qual caso uno psicologo).

In ogni caso, il fatto che tu non ne voglia parlare è perché il ricordo ti brucia ancora dentro e quanto hai subìto non lo hai ancora "accettato". E' appunto qualcosa di cui ti vergogni. In realtà se ci pensi, non è una cosa di cui vergognarsi. Nel senso che è un atto orribile che ti ha colpito, ma di cui tu non hai nessuna colpa, e la vergogna la si deve provare solo quando si ha una colpa in merito, quando ci si copre di disonore, e tu non lo sei perché sei sempre la ragazza pura che eri prima della violenza. Il disonorato è colui, o coloro, che ti ha violentato.

perchè quando ne parlo ci sto malissimo, mentre quando ci penso e ci rimugino tra me e me non sento nessuna emozione?

Allora, io penso che i motivi possano essere tanti. Il principale penso sia il fatto che quando ne parli è come se "concretizzassi" il pensiero. Finché lo custodisci nella mente, non gli dai una vera forma. Pensi al concetto! E rimane un alone quasi surreale che lo avvolge come un mantello. Invece quando lo racconti, traduci il concetto in parole, e allo stesso tempo gli conferisci una dimensione più concreta. E' come se, mentre ne parli, ti rendessi conto della gravità di quanto hai subito, a differenza di quando rimane tutto nella tua testa. In fondo, se ci pensi, è col dialogo che affronti veramente il problema. Il solo spiegare a qualcuno la storia, ti fa cercare i dettagli mentalmente, ti fa configurare l'ordine degli eventi. Quando pensi tra te e te, invece, non c'è un ordine. E' tutto come una sorta di groviglio di cui tu mentalmente ne hai la visione generale. Quando tenti di spiegarti davanti a qualcuno invece, devi catturare il bandolo della matassa e seguire quel filo inoltrandoti all'interno. E' questo che riapre la ferita! E non importa con chi ti apri, il concetto è lo stesso. Infatti, scrivendo a noi, hai detto:
Non potete capire il salto nel buio che rappresenta per me raccontarlo, ho paura solo a scrivere.
Non sto qui a raccontare i dettagli, uno di voi li sa, per ora credo sia fin troppo. Ne ho parlato con il mio ragazzo, ma dopo un bel po' che stavamo insieme. Non ci riesco, semplice. Quando ne parlo mi viene da piangere.

Appunto! Non importa a chi parli (se ad altri o al tuo diario), o come parli (se a voce o scrivendo), la differenza la fa il "way out" dei tuoi ricordi.

A volte arrivo a pensare che sia perchè in fondo mi è piaciuto, ma non è così.

Questo mi sa tanto di scusa che tenta di "riscrivere" sul cattivo ricordo, con un bel ricordo, per creare l'illusione o l'incanto che non si sia trattata di una violenza quanto di un piacere. Un tuo modo pseudo-inconscio di provare a superare il trauma rimpiazzando il vero ricordo con uno falso (ovvero il ricordo è sempre uguale ma si rimpiazza la sensazione di dolore con una di piacere).

Poi, mi fa rabbia che nessuno mi abbia aiutato.

Ecco poi, questa cosa qui ha infastidito tanto anche me! Mi pare di capire che tu abbia chiesto aiuto prima della violenza e che questo aiuto ti sia stato negato da persone a te vicine, persone che avrebbero potuto evitare che tu venissi abusata. Non so se impressionarmi di più per le violenze che hai subìto o per il voltafaccia delle "persone" che ti stavano accanto.

non capisco come faccia a trovarmi bellissima o intelligente o dolce o qualsiasi altra cosa

Tu perché ami il tuo fidanzato? Per il suo profumo? Per il suo fisico? Per la sua virilità? Per il suo bel faccino? Per il suo sedere? Lo ami perché è in gamba nel suo mestiere? Non credo! Questi dettagli anzi vengono valorizzati dopo, quando si è già persi della persona. La vera bellezza è soggettiva. E' quella che viene esaltata dall'unicità di ognuno di noi. Se tu avessi qualità che hanno tutti, saresti come il fruttivendolo che vende la stessa frutta degli altri. E scegliere te o scegliere gli altri non farebbe la minima differenza!!! Se lui ti ama, è perché in te ha trovato la sua vera bellezza. Il suo tesoro! Quelle cose che gli altri non vedono, cose che solo tu gli dai! Prendi anche solo il dettaglio della fiducia! Credi davvero che troverebbe in altri/e la fiducia che trova in te? Questo solo per farti un esempio.
Quindi vai tranquilla! Se il suo amore per te è autentico, tu lo percepisci di sicuro! Anzi, dovresti amarti e apprezzarti proprio in relazione a questo! Perché disdegnarti quando c'è una persona che ti ama?
Quanto alle tue violenze subite. Devi trovare la forza di superare il trauma!
Come ho scritto in un topic, pensa che un giorno quel corpo che ti è stato tanto seviziato, ti donerà un figlio (se lo vorrete).
E pensa che della violenza, non ti rimane che il ricordo (per quanto orrendo). Un ricordo che però puoi superare.
Troverai tu stessa il modo di reagire al trauma. Aiutata dall'amore del tuo fidanzato e di chi ti vuol bene.
Per quanto mi riguarda posso suggerirti il dialogo! Con lui, o con qualcuno di cui ti fidi, o con te stessa, o con noi. Cerca di parlare di ciò che ti si blocca in gola. E lungi da quel che ti si potrà dire, dopo che avrai fatto questo passo, certe soluzioni verranno in mente anche, e soprattutto a te : )

Buonanotte
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Messaggioda StillWandering » 06/06/2013, 18:58



Mi ha colpito quando hai scritto che la tua vita è violenza. In effetti 3 volte violentata, più la "famiglia"... non dev'essere facile convivere con tutto questo. Almeno adesso ti stai creando la tua vita accanto a qualcuno che ti ama e questo non è cosa da poco, dato che ci sono persone che, nonostante le violenze, le difficoltà, si ritrovano sole. Fa piacere che tu abbia mantenuto la lucidità giusta per capire che non tutti gli uomini sono violentatori, non è da tutti mantenere questa lucidità. Mi spiace per quello che è successo... purtroppo non si può cambiare il passato e immagino quanto la cosa ti tormenti. Succede anche a me a ripensare all'incidente che ho subito alla mano in gennaio, quindi lo capisco. I traumi sono pur sempre traumi. Ma come detto, pensa ad ora che la tua vita ha preso una svolta positiva con qualcuno accanto... pian piano passerà e saprai ricordare il tuo vissuto con distacco. O almeno così ci auguriamo che sia. Dovrai essere brava anche tu a mantenere il raziocinio giusto, cosa che potrebbe sembrare difficile, ma puoi riuscire.
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Messaggioda Meiko » 07/06/2013, 13:37



Mi dispiace tantissimo per ciò che hai dovuto subire.
Devo dire che ammiro il tuo coraggio di essere venuta qui e parlarne, non solo del fatto in sè, ma per aver descritto anche quei sentimenti contrastanti che provi al ricordo di ciò che è stato. Sei stata forte, hai detto quello che senti e si capisce che sei sincera e onesta, perchè non hai nascosto nulla di quello che hai dentro, anche i dubbi.
Credo che aver scritto qui ti possa già dare una sensazione di liberazione, in effetti. Hai buttato fuori tutto.. riesci a sentire un po' meno il peso di quei ricordi?
silvie11 ha scritto:mio moroso mi riempie di complimenti in continuazione, mi guarda con adorazione e per me sono sensazioni nuovissime, non capisco come faccia a trovarmi bellissima o intelligente o dolce o qualsiasi altra cosa

Quello che lui legge dentro di te è vero. Fidati di lui. E' meraviglioso che tu possa avere al fianco qualcuno che ti apprezzi per ciò che sei e che ti faccia capire che vali davvero e che meriti di essere trattata in modo diverso da come sei stata "abituata". Lascia che ti stia vicino e che si prenda cura di te come meriti. Non è bellissimo avere qualcuno che ti dia quell'amore che ti era stato negato? Sei fortunata ad averlo al tuo fianco così come lui è fortunato ad avere te. Sei una persona forte (questo mi è parso trasparire dalle tue parole) che nonostante ciò che ha vissuto non ha perso la speranza nè la voglia di andare avanti e lottare. Ci credo che si sia innamorato di te!
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Messaggioda Nathan Adler » 08/06/2013, 3:07



La freddezza ("glacialità" forse rende meglio) in alcuni casi è una autodifesa che si attiva nell'inconscio della persona che ha ricevuto il trauma.
Funziona non troppo distante dallo svenimento, ovvero è un blackout volontario dell'organismo per evitare danni maggiori nei momenti futuri. Sopratutto se l'azione è stata reiterata nel tempo, ovvero se ci son state situazioni di violenza in passato.

La mente non lascia passare uno spiffero di emozione per evitare il tornado.
E credimi su queste tipologie di sofferenza, l'autogestione può far davvero poco. Non importa quanto un partner ci possa venerare o quanto stesso noi possiamo mostrare ampie conoscenze su noi stessi.

Quello che sto per dirti è altamente impopolare, con retrogusto del "fai bene te a parlare che non hai subito nulla", ma io fossi stato un tuo conoscente stretto, ti avrei suggerito di denunciare tutto alle autorità competenti.
Il disagio è ENORME.
Il dolore a ricostruire è EPOCALE.
Sembra di riviverlo e ci si vergogna.

Ma la più grande forza di chi ottiene tutto brutalmente risiede purtroppo proprio nell'omertà della vittima. Mentre i media si scannano sulla presunta maggior pericolosità dell'extracomunitario,dell'italiano o di chissà che profilo standardizzato, lì fuori ogni giorno c'è una casistica di donne maltrattate o stuprate che è anche maggiore di quella conosciuta, sono le vittime senza voce. Chi si vergogna di denunciare.
Spesso pure parenti, ma anche come in tali casi, bruti incrociati maledettamente per caso.
E la denuncia non è solo un atto che prova a restituire qualcosa, perché incriminati o meno, niente tornerà come prima, ma è una mossa che psicologicamente può significare tanto anche per l'affrontare il problema in se.

Nel tuo caso, purtroppo temo sia tardi a livello di dimostrare tutto l'accaduto.
Ma il supporto psicologico anche solo facendo un tentativo al consultorio più vicino casa tua, personalmente non me lo negherei.
Infondo sei te a decidere i paletti in tal caso, e sei liberissima di raccontare fin dove vuoi.
Oltretutto è un sostegno a livello di consigli, per esempio per la profilassi. Sembrerà una domanda stupida, ma ti sei fatta qualche analisi per scongiurare i rischi che non ti abbiano contratto nulla?
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Messaggioda silvie11 » 11/06/2013, 9:34



Ho fatto tutte le analisi del caso e per fortuna, hanno lasciato segni solo nella mia anima, non nel mio corpo. Ti do ragione sul fatto di denunciare l'accaduto ma, a parte il fatto che non è appena successo quindi probabilmente non mi crederebbero, ho sentimenti contrastanti. Quando penso a quelle persone non mi viene voglia di picchiarle o fargli del male, semplicemente desidero stargli lontano senza alzare un polverone. Il che è strano, visto il mio carattere e il mio essere sempre stata una "testa calda". Non li ho mai denunciati perchè non mi ero mai resa conto realmente della cosa, a volte ci vuole un po', anche anni prima di rendersene conto. E ora che è successo non sento la necessità di farlo. So che probabilmente così facendo altre donne rischiano di subire quello che ho subito io, e che è un mio dovere morale verso la comunità farlo, ma sto vivendo uno stato di apatia incredibile, in cui non sento il bisogno o l'importanza di farlo.

P.S. vi ringrazio tutti per avermi risposto, mi avete davvero aiutato :)
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