da AbyssichateWolf » 05/03/2017, 19:05
Ogni cosa che il cervello si crea per cercare di sminuire la sofferenza, la noia è solo un illusione, un istinto naturale di conservazione che adopera per non spegnersi e morire.L'essere umano ha bisogno di tenerlo attivo, con false speranze e illusioni, negando la realtà. I legami diventano la palese dimostrazione dell'incapacità di un essere umano di accettare la propria condizione, il proprio io.L'essere umano è cosi inferiore che ha bisogno di un legame con qualcuno per dire 'io esisto', perché da solo è mancante. E si accontenta di essere uno dei tanti esseri interscambiabili che esistono, decantando improbabili amori unici che di magico e unico hanno solo il primo str***o vagamente compatibile trovato in linea temporale, che sarebbe stato sostituito da altri innumerevoli stronzi senza esitazione.Colui che ripugna tutto ciò e si rifugia nella solitudine preferendo strapparsi gli occhi che essere coinvolto in questo squallido e ripugnante riciclo di carne da macello, è oggettivamente superiore e la superiorità non mira mai alla felicità, è la mediocrità che ambisce a questo, il superiore ambisce alla nobiltà d'animo che quasi mai coincide con essa perché non c'è nulla a mio avviso che possa saziare,riempire il senso di non appartenenza, perché esso si basa proprio sul rifiutare istintivamente tutto ciò che ti circonda nella sua mediocrità e bassezza esistenziale. Essere apatici ,disprezzare, qualsiasi sentimento indifferente o avverso(sul concetto di odio e indifferenza ci sarebbe da fare un discorso molto più ampio in altra sede) verso il mondo (quando sei tu a rifiutare l'esterno) è manifestazione di superiorità, perché hai capito che appena ti affacci e guardi fuori, a parte un bel tramonto, una nevicata, il vento che puoi sentirti addosso durante l'inverno, li fuori non c'è proprio nulla per cui vale la pena vivere.Trovare una motivazione di vita in un altro essere umano è disgustoso a mio avviso, sia perché quasi sicuramente quella persona sparirà strada facendo tenendosi stretto lo scettro della sua innata volubilità, sia perché il dipendere comunque da qualcuno che ti tiene in vita senza il quale sei un'ameba è l'antitesi/morte della dignità,orgoglio e unicità di singolo, e anche nella terza ipotesi si creasse un duraturo legame di esseri simili che non si inculano, la vita verterebbe nella solita pallosa routine lavoro/amici/sesso/famiglia, il solito copione che rispecchia la tomba di ogni concetto di amore e unicità. L'apatia,il tedio, il non avere nessun obiettivo è il grido della propria anima che urla che il mondo non ti appartiene, puoi solo remare senza meta in un oceano di sterilita' e insignificanza, se cadi in acqua ne vieni inglobato, se rimani saldo a remare non vai da nessuna parte, attendendo solo la fine. Tutto si basa sull'approvazione sociale umana, nata dal profondo egoismo e dalla convenienza, che sfocia inevitabilmente nell'ipocrisia e nella volubilità esistenziale, e questo dovrebbe essere motivo sufficiente e ineluttabile dell'estinzione della razza, sperando accada prima che col suo immondo fetore infetti il resto dell'universo.