inferiorità umana

[AbyssichateWolf]

Ogni cosa che il cervello si crea per cercare di sminuire la sofferenza, la noia è solo un illusione, un istinto naturale di conservazione che adopera per non spegnersi e morire.L'essere umano ha bisogno di tenerlo attivo, con false speranze e illusioni, negando la realtà. I legami diventano la palese dimostrazione dell'incapacità di un essere umano di accettare la propria condizione, il proprio io.L'essere umano è cosi inferiore che ha bisogno di un legame con qualcuno per dire 'io esisto', perché da solo è mancante. E si accontenta di essere uno dei tanti esseri interscambiabili che esistono, decantando improbabili amori unici che di magico e unico hanno solo il primo str***o vagamente compatibile trovato in linea temporale, che sarebbe stato sostituito da altri innumerevoli stronzi senza esitazione.Colui che ripugna tutto ciò e si rifugia nella solitudine preferendo strapparsi gli occhi che essere coinvolto in questo squallido e ripugnante riciclo di carne da macello, è oggettivamente superiore e la superiorità non mira mai alla felicità, è la mediocrità che ambisce a questo, il superiore ambisce alla nobiltà d'animo che quasi mai coincide con essa perché non c'è nulla a mio avviso che possa saziare,riempire il senso di non appartenenza, perché esso si basa proprio sul rifiutare istintivamente tutto ciò che ti circonda nella sua mediocrità e bassezza esistenziale. Essere apatici ,disprezzare, qualsiasi sentimento indifferente o avverso(sul concetto di odio e indifferenza ci sarebbe da fare un discorso molto più ampio in altra sede) verso il mondo (quando sei tu a rifiutare l'esterno) è manifestazione di superiorità, perché hai capito che appena ti affacci e guardi fuori, a parte un bel tramonto, una nevicata, il vento che puoi sentirti addosso durante l'inverno, li fuori non c'è proprio nulla per cui vale la pena vivere.Trovare una motivazione di vita in un altro essere umano è disgustoso a mio avviso, sia perché quasi sicuramente quella persona sparirà strada facendo tenendosi stretto lo scettro della sua innata volubilità, sia perché il dipendere comunque da qualcuno che ti tiene in vita senza il quale sei un'ameba è l'antitesi/morte della dignità,orgoglio e unicità di singolo, e anche nella terza ipotesi si creasse un duraturo legame di esseri simili che non si inculano, la vita verterebbe nella solita pallosa routine lavoro/amici/sesso/famiglia, il solito copione che rispecchia la tomba di ogni concetto di amore e unicità. L'apatia,il tedio, il non avere nessun obiettivo è il grido della propria anima che urla che il mondo non ti appartiene, puoi solo remare senza meta in un oceano di sterilita' e insignificanza, se cadi in acqua ne vieni inglobato, se rimani saldo a remare non vai da nessuna parte, attendendo solo la fine. Tutto si basa sull'approvazione sociale umana, nata dal profondo egoismo e dalla convenienza, che sfocia inevitabilmente nell'ipocrisia e nella volubilità esistenziale, e questo dovrebbe essere motivo sufficiente e ineluttabile dell'estinzione della razza, sperando accada prima che col suo immondo fetore infetti il resto dell'universo.

[crisbil]

E' come dici: tutto è basato su egoismo e convenienza.

E se non sei un "valore aggiunto" vieni abbandonato e dimenticato, come se non esistessi.
Non gliene frega niente a nessuno.
La vita di una persona non vale niente per nessuno.

E' tutto un prendersi in giro..
..gli altri ti prendono in giro...

(..e per non impazzire ci si prende in giro pure da soli.. solo che alla fine.. c'è un momento.. che non ce la si fa più...e allora.. .... ..... )

disperazione

[kathellyna]

Trovare una motivazione di vita in un altro essere umano è disgustoso a mio avviso [...] perché il dipendere comunque da qualcuno che ti tiene in vita senza il quale sei un'ameba è l'antitesi/morte della dignità

in mezzo a tutti questi post di utenti che si lamentano per la mancanza di una ragazza, ogni tanto bisogna pur ricordarlo.

riflessioni sulla tazza del cesso

sempre un buon posto per pensare.

[Ātman]

questo dovrebbe essere motivo sufficiente e ineluttabile dell'estinzione della razza.

Tranquillo, ci andremo vicini (come minimo).

Progetti, nel frattempo?

[Premio Nobel]

Secondo me Abyssichatewolf ti inganni.

Non è vero che non relazionarsi con il mondo, con il prossimo e disdegnare questo tipo di relazioni è segno di superiorità.
La superiorità umana in realtà è relativamente indipendente dal fatto che io possa essere legato o meno ad altre persone. Ciò non significa che io devo pendere dalle labbra di un amico o di un partner, ma neanche pensare di chiudermi in una torre d'avorio ritenendomi vittima indifesa di questo sporco mondo. Io credo che in realtà molto spesso ciascuno di noi è molto più simile agli altri di quanto si pensi. Ciò non tanto per dire che devo fare esattamente quello che fanno altre persone, ma piuttosto che noi non siamo un'entità distinta rispetto alla società nella quale in cui viviamo, ma piuttosto siamo appartenenti a ciò. Analogamente, le altre persone possono avere pulsioni, idee e speranze simili a noi, che però vengono declinate a seconda della propria vita e della propria condizione esistenziale. Sarebbe soltanto una auto menzogna il fatto che ciascuno di noi è indipendente, anzi, è opposto alla società in cui esso vive ... in un certo qual modo, è la "pappa del cuore".

Allo stesso tempo, non è forse più morale una persona che, conscia dei limiti che può avere il proprio mondo, agisce cercando, con gli strumenti (più o meno efficaci) che ha, di cambiarlo in meglio piuttosto che una persona la quale invece si isola nel suo mondo di certezza, ma staccato dal mondo reale? Io credo che in questo caso non possa valere il detto latino "Fiat Iustitia ut pereat mundus". Non possiamo semplicemente pensare di essere noi gli unici detentori della morale in un oceano di ipocrisia, non per altro che noi stessi siamo un pesce che quell'oceano lo sta popolando. Allora, o anche noi siamo ipocriti, oppure questo oceano forse è un po' più genuino di quanto si potesse credere.

[AbyssichateWolf]

Io non concepisco l'alienazione sociale, la solitudine come essere vittima di questo mondo, neanche lontanamente. Anche se li fuori ci fosse una società di asociali e misantropi me ne starei per i cazzi miei, il concetto proprio di interazione sociale lo considero inutile basato solo e unicamente su principi egoistici, di bisogno, approvazione sociale. Una persona che ha un mondo interiore, idee e pensieri è sufficiente a se stesso, non necessita di altro, non dipende da altri. Questo necessariamente è superiorità, avere le palle di stare soli senza attingere linfa vitale dagli altri. Sul fatto che siamo più o meno tutti immischiati in questa cloaca posso anche trovarmi parzialmente d'accordo, o vuoi o no, la vita stessa ti impone tramite obblighi sociali a tuffarti e interagire in questa fogna, ma tra chi è costretto ma vorrebbe rintanarsi sottoterra senza spartire nulla con gli altri, e chi invece ama sguazzarci tipo pantegana c'è un abisso sia a livello morale che mentale. Io non mi sono fatto detentore di nessuna morale, ma ho solo disprezzato la morale altrui. Questo non implica che io ne abbia o meno una, potrei essere semplicemente squisitamente vuoto. Cercare di cambiare il mondo, a parte essere un'utopia è una mentalità che implicherebbe cambiare la natura umana, e questo è impensabile,assurdo.
Rimango convinto che è decisamente più dignitoso rintanarsi nel proprio sotterraneo di solitudine dopo aver visto,provato,sentito l'inutilità e la povertà interiore del mondo esterno ( quelle rarissime eccezioni sono cosi minimali che l'esserci o meno non ti cambiano di una virgola l'esistenza, considerando il fatto che per trovare una eccezione devi sorbirti centinaia e centinaia di sterili,patetiche,odiose situazioni che ti arricchiscono interiormente come potrebbe arricchirti interiormente un viaggio a Lourdes.)

[Premio Nobel]

Non credo non si possa cambiare il mondo. Non perché adesso io possa mettermi di punto in bianco e poter fare quello che voglio dell'intera umanità. Pur tuttavia, non è vero che proprio nulla si possa fare per cambiare lo stato di cose [ad esempio, il progresso scientifico stesso è un modo di cambiare il mondo, la stessa politica permette di far cambiare il mondo e quindi persone più o meno capaci in questi ambiti possono guidare i destini dell'umanità verso alcune direzioni].
Più che altro quello che dico io è: 1) non è vero che tutte le persone si basano su un egoismo fine a se stesso; 2) anche io e te non dovremmo farne eccezione (non credo infatti che noi siamo così diversi dal resto della popolazione umana). Molto semplicemente, non credo semplicemente sia una cloaca o una cosa negativa la società ed il mondo in cui noi ci troviamo. Ciò non perché il mondo sia pieno di persone angeliche, ma piuttosto perché il mondo è popolato da uomini, e non da demoni, cioè da soggetti che comunque detengono dei principi morali, e che quindi non si basano sull'apparenza (o almeno, non più di quanto non stia già facendo io).

[Mark91]

purtroppo siamo animali sociali, è nella nostra natura...la prossima volta spero di reincarnarmi in un gatto domestico, animale solitario ed indipendente e pure stupido, dato che ad esempio il cane capisce già troppe cose che spesso non gli consentono di vivere serenamente. Mentre il gatto non capendo nulla che vada oltre al cibo, acqua, gomitolo, istinto predatorio verso qualunque cosa si muova e accoppiamento vive sempre felice e sereno