Odio, a tal punto che nei momenti più difficili faccio dei pensieri che non riesco nemmeno a dire ad alta voce, tre persone:
A. : ex migliore amico che mi ha buttato addosso tutto lo schifo di cui è stato capace per liberarsi di me che troppo problematica non potevo stare dietro ai suoi problemi. Lui che sentendosi più furbo di me ha cercato di fare un ragionamento pulito, a suo dire, ha fatto la vittima e ha pure cercato di ricucire i rapporti ma in modo diverso. Certo, in modo tale che lui potesse continuare a parlarmi dei suoi problemi ma se l'avessi fatta io sarei stata etichettata come pesante. M*rda, come poche altre perché sapeva tutto quello che avevo vissuto, tutte le mie disavventure, i miei problemi con la depressione e con la fiducia verso gli altri. Quattro mesi prima "meno male che ci sei" e poi puff ero un peso insostenibile. Non lo ero quando ascoltavo i suoi piagnistei fino alle due di notte. Lo odio perché ha toccato tutti quei tasti che non doveva toccare, facendomi sentire uno schifo, umiliata per le mie debolezze, una delle cose più bastarde che si possano fare. Mi sento ancora un po' in difetto perché chissà, forse pesante lo sono stata davvero. Mèerda, schifoso e voltagabbana.
E poi c'è lui.
F. : lui che... Io non ho nemmeno parole per commentarlo. Crudele, cattivo, malvagio che non si è mai fermato pur sapendo cosa avesse davanti, pur sapendo di non ricambiare i miei sentimenti. Lui che ha scelto me, continua a scegliere me, come suo giocattolo preferito. Scema io che gli ho chiesto di lasciarmi in pace. Disumano.
Ha distrutto quella che era la mia parte più ingenua e innocente e mi ha ridotta così, disgustata dall'idea di poter volere bene a qualcuno. Lo odio e mi fa schifo perché avrebbe potuto fermarsi in ogni momento, avrebbe potuto chiedere scusa dimostrandomi quel briciolo di umanità che non riesco a trovare in tutta questa assurda vicenda, talmente folle da non convincermi nemmeno del tutto. Se potessi... Non riesco nemmeno a dirlo. Ha rovinato la mia vita, mi ha rovinata.
Mia madre: lei che non mi capisce, lei che mi tratta come se fossi un trofeo da esibire, qualcuno sulle cui fatiche rifarsi. No, non per orgoglio parentale ma per puro esibizionismo. "E' una soddisfazione per i genitori vedere i figli che si laureano".
Certo, però non è che si preoccupa di aiutarmi mai. Non mi chiede come sto, come mi sento, non sa che piango da giorni il pomeriggio mentre invece dovrei studiare. Se ne frega se io studio e lei ha il desiderio di mettersi a cantare tutta la discografia di un cantante a caso. A lei interessa solo mettersi lì in primo piano quel giorno, a gioire sulle mie lacrime e sulla mia fatica. Stare lì a prendersi il merito.
Mi fa venire voglia di laurearmi senza dirle niente, senza coinvolgere lei e i suoi assurdi modi di fare il genitore.
Lei che è causa del mio secondo malessere più grande.
Forse non la odio così profondamente o forse sì... Non lo so più.
Grazie, questo post è stato liberatorio
Sally è già stata punita per ogni sua distrazione o debolezza, per ogni candida carezza data per non sentire l'amarezza.