Da ciò che mi raccontano i miei genitori da piccola ero solare e riuscivo a fare amicizia con tutti, ma adesso sono molto cambiata. Ho 17 anni e durante le scuole medie ho subito quello che tutti chiamano bullismo. Frequentavo una scuola privata di suore e tutti i miei compagni avevano famiglie facoltose. Io invece venivo da una famiglia normale..padre operaio e madre casalinga. Insomma, mio papà si faceva il c**o per potermi dare quel livello di istruzione (con il senno di poi non so se ne è valsa la pena..). Non so bene perchè o quando tutto è iniziato, ma mi ricordo solo le mie compagne di classe che mi ridicolizzavano. "Sei grassa", "Ah, tuo papà ha solo un'utilitaria? E poi l'ho visto con quei vestiti sporchi..", "Ah, durante la gita, ricordati di portare le mutande..ovviamente se i tuoi possono permetterselo!", "Ah! Noi siamo delle serpi? Allora ssssss" (con relativo balletto in mezzo alla classe e verso del serpente). Queste frasi continuano tutt'ora a rimbombarmi in testa e solo a pensarci gli occhi mi si riempiono di lacrime.
La scuola divenne sempre più un inferno e io comincia a diventare triste. Non studiavo più e ho rischiato praticamente tutti gli anni la bocciatura. La mattina era un incubo..mi svegliavo con la consapevolezza di dover stare a contatto con quelle persone e allora iniziavo a tremare, inventavo scuse per non andare, piangevo e mi venivano attacchi nervosi.
Chiedevo aiuto ai professori ma loro non mi aiutavano..davano ragione alle mie compagne (credo per i soldi dei genitori). Una volta un mio compagno mi disse che ero una bast***a..arrabbiata andai a dirlo all'unico professore che mi dava un minimo di ascolto, il quale ci spedì dalla vice preside (suora e mia professoressa di matematica) che disse che era colpa mia, che avevo sentito male e che molto probabilmente ero troppo permalosa. Scoppiai a piangere e le chiesi "Mi scusi, ma se a lei dessero della [..], lei come la prenderebbe?". Si infuriò e lasciò cadere il discorso. La profe di inglese cercò di farmi avere un confronto con le mie compagne, inutilmente. Anzi, peggiorò le cose.
Alla fine della terza media i miei si decisero ad andare a parlare con la direttrice (suora anche lei). Si risolse tutto con un'allegra pacca sulla spalla e la promessa che da quel giorno in poi io e le mie compagne saremo diventate amiche.
Adesso sono timida, introversa, solitaria, diffidente verso tutti. Appena conosco una persona, se si dimostra troppo "amicona", prendo le distanze. Mi sento sempre un peso e mi sembra di dare fastidio (anche scrivere tutto questo per me è difficile..a chi può interessare?). Appena mi si dice qualcosa mi chiudo a riccio e torno nel mio piccolo angolo sicuro. Non riesco a fare amicizia con nessuno..devono essere gli altri a venire da me. I ragazzi per me sono impensabili..mi vergogno troppo. Sono brutta e poco interessante..chi mai mi noterebbe? (a riprova vi dico che alla mia veneranda età non ho mai avuto un ragazzo e nemmeno un amico maschio)
Non odio le mie compagne. Mi sono indifferenti..non provo rancore o rabbia, non più. Ho sempre liquidato la cosa come "passata", ma sto pensando che forse non è così..forse sono rimasta incagliata nel dolore dei ricordi. Non so cosa fare. Non so a chi rivolgermi. Sono sola con il mio dolore. Vorrei stare bene.
ps. Mi dispiace se è troppo lungo e sgrammaticato..l'ho scritto di getto. Buona serata.