nel pieno dei miei 34 anni mi rendo conto di come il "bullismo" inteso in senso esteso sia come bullismo fisico che mentale, sia stata una costante in tutta la mia inutile vita. Se ripercorro tutta la mia esistenza è sempre stata una minaccia incombente, a una persona simpatica ma incapace di difendersi. Il mio aspetto fisico ha sempre contato parecchio.
Questa incapacità mi ha portato a qualche presa in giro alle medie, notevoli al liceo, con qualche compagno che è arrivato a spinte, a minacciarmi più o meno velatamente per farmi pagare la sua merenda o altri piccoli favori. niente di grave, mai stato picchiato seriamente, mai stato chiuso in un armadio o altre scene da film americano, essenzialmente prese per il c*lo.
In verità considerando il bullismo anche "verbale", il peggio è venuto sicuramente dopo, a lavoro e devo dire che non me lo aspettavo. Potrei elencare lungamente persone tossiche, ex capi che sfogavano la frustrazione su di me e altri colleghi, svalutandoci.. colleghi che prendono apertamente in giro, sia sull'aspetto fisico, sia sulle capacità lavorative, non appena si presenti l'occasione con il capo, proprio come strategia per cercare di avanzare di carriera a scapito mio. Me ne sono successe di ogni e considerando che lavoro in un luogo dove molti "vorrebbero lavorare", mi sto chiedendo quanto possa essere ancora peggio in altri ambienti e quanto io sarei incapace di gestire emotivamente un livello superiore di perculaggio/arroganza.
Ma ultimamente, dopo una lunghissima serie di personaggi del genere, si può dire che sto avendo il colpo di grazia. Quella cosa che ti fa dire "e mo basta!"
Questa premessa è per farvi capire il contesto e per farvi capire il perché definisco quello che segue come appunto un colpo da ko definitivo:
sono stato ahimé stato costretto a spostarmi dal mio precedente ruolo per una sorta di crisi interna al luogo dove lavoro e sono stato inserito in un altro team, senza conoscere nessuno e senza sapere molto delle mie nuove mansioni.
I super mega capi galattici che mi hanno proposto questa cosa mi hanno descritto un team affiatato, pronto ad accogliermi, a seguirmi, formarmi e che mi sarei trovato benissimo.
Dopo un demansionamento di quasi 6 mesi, di costante richiesta di poter fare qualcosa, soprattutto perché volevo "imparare" qualcosa di questo nuovo lavoro, finalmente compaiono dei colleghi che mi scaricano alcuni compiti da fare, con spiegazioni dette a mezza bocca e (volutamente?) male. In sostanza mi hanno dato una serie di cose da fare senza insegnarmi nulla, complice lo smart working, quindi ho passato mesi a studiare, farmi il c*lo, cercare di capire tecnologie nuove/ argomenti nuovi, conoscere il cliente. TUTTO DA SOLO. Ma questo non è per lamentarmi. Semplicemente per farvi capire che... non è stato facile, il clima era "strano". Eppure giustificavo il tutto del tipo "si, i miei colleghi non mi cagano ma perché hanno sicuramente troppo da fare".
Diciamo che ho accettato il tutto. fino a natale. Poco prima di natale c'è stata la cena di fine anno e il castello di cavolate che mi ero costruito a riguardo è crollato inevitabilmente, come anche il mio morale riguardo al lavoro in generale
In pratica hanno organizzato questa cena di fine anno, mi hanno sostanzialmente costretto a un viaggio di 7 ore circa, perché i colleghi con cui lavoro sono del nord (lavoro con loro in remoto), quindi la cena era al nord.
Nel mio team ci sono anche alcuni della mia città che però non lavorano con me. Nonostante questo abbiamo viaggiato insieme, io, che sono il nuovisssimo arrivato, un altro semi-nuovo, poi una sorta di capetto molto amico del mio nuovo capo e un suo leccapiedi, circa della mia età.
Ho notato da subito come nonostante fossimo nello stesso vagone del treno, questi due fossero essenzialmente due suocere, parlavano ininterrottamente, spesso male di altre persone, a volte notavo qualche battuta di troppo su di me e sul mio altro collega. Ho fatto finta di nulla, cuffie, beatles e sono scomparsi per ore dalla mia testa.
Una volta lì, mi ritrovo con tutti sconosciuti, lavoro 2-3 ore e poi via alla cena. Nessuno dei nuovi ha provato ad avvicinarsi e fare due chiacchiere, estremamente chiusi, ma questo forse me lo aspettavo. Provo a parlare del più e del meno con 2-3 persone senza grandi risultati. Scopro che l'unico "importante" che verrà allla cena è appunto quel tizio poco simpatico del treno, non ci sararnno altri responsabili o capi.
Dopo un aperitivo tranquillo, in cui abbiamo bevuto pochissimo (non si sarebbe ubriacato neanche un astemio o un bambino di 4 anni con il pochissimo vino di questo pre-cena), andiamo verso il ristorante.
Il tavolo diventa incredibilmente diviso in due: quelli del nord che parlano in stretto dialetto tra di loro, completamente snobbandoci, quasi infastiditi dalla nostra presenza, parlando tra l'altro di questioni lavorative loro di cui noi non siamo a conoscenza, e AHIMÈ , quelli del centro-sud e i nuovi arrivati (anche del nord) dall'altra parte del tavolo.
proprio questo clima ha fatto si che sostanzialmente le due comari del treno (i miei due colleghi stronzi) hanno cominciato a prendere in giro i nuovi arrivati, in particolare ME e leggermente un altro, cercando di metterci più in soggezione possibile.
La cosa triste è che fingevano di essere ubriachi, così da poter eliminare quel poco di dignità che di solito hanno.. Hanno cominciato a commentare i culi di qualsiasi donna passasse e andasse in bagno, con frasi alla de sica, per poi tipo torturarmi per 2 ore con frasi continue di sputtanamento del tipo : "MAMMA MIA AO. QUESTO NUN DICE NA PAROLA.. CHE PROBLEMI C'HAIII" "AO. DILLA NA PAROLA CE METTI TRISTEZZA A TUTTI", "MA CHE STAI A FISSÀ NEL VUOTO.. MAMMA MIA AO".
Circa due ore di continue frasi, che riecheggiavano per tutta la tavolata, così che anche i colleghi presi dai loro discorsi potessero sentire e dire "ah dall'altra parte del tavolo deve esserci proprio uno sfigato".
La cosa è un po' degenerata, perché questo mio pseudo-capo ha poi rovesciato la birra dell'altro malcapitato nuovo, prendendogli in pieno la giacca, senza neanche chiedere scusa, poi ha risposto a qualche mia domanda con un sonoro "STO CAZZOOO", ridendosela col suo compare.
Alla fine sostanzialmente mi sono ammutolito, per evitare altre prese per il c*lo, sono tornato in hotel completamente sconvolto. 7 ore di viaggio per essere preso per il c*lo dal braccio destro del mio capo e da un suo leccapiedi e tornare a casa. dopo un anno difficilissimo.
L'indomani l'unica ragazza del team (si perché poi finisce sempre che sono loro che mi difendono, le donne, in un clima che definirei un po' maschilista tossico) nella call conclusiva con il nostro capo supremo (che non era con noi a cena), gli racconta col sorriso, ma neanche troppo ,che mi hanno messo in mezzo.. e che poverino, non sono stato accolto bene. Il capo, sapendo benissimo che era stato il suo best-friend, si limita a un "ah! ha ricevuto un po' di trattamento da nuova leva.. ci sta.!" col sorriso divertito. Poi mi ha chiesto come mi fossi trovato. Avrei voluto rispondere che era un gruppo veramemnte trash e che avrei chiesto il trasferimento, ma mi sono limitato a fingere di non aver capito la domanda e descrivere il lavoro dell'ultimo mese, con 1-2 colleghi con cui mi ero trovato bene, omettendo completamente riferimenti alla cena.
Forse per questo, poi i miei colleghi nel viaggio di ritorno hanno accennato un minimo di umanità (magari pensavano che mi vendicassi), e per loro è finita a tarallucci e vino, come si dice da noi. mi hanno salutato e fatto gli auguri come fossimo best-friends.
Boh forse sono diventato davvero troppo sensibile, perché a casa va di schifo, in famiglia va di schifo, il lavoro è stato difficile per tutto l'anno e questa cosa mi è pesata come un macigno, magari un altro l'avrebbe liquidata con un "vabbè mi hanno preso un po' per il c*lo". Proprio per questo ho voluto raccontarvela, per capire cosa avreste fatto al mio posto, se questo secondo voi è un segno di un lavoro che non può portare altro che guai, se cambiereste/valutereste di cambiare e via dicendo.
è solo che 14 ore di viaggio totali per un'esperienza del genere proprio non le auguro a nessuno.
Grazie dell'attenzione.