Non so che possa essere

Ci rivolgiamo a tutti coloro che sono arrabbiati e vogliono sfogare la propria rabbia per eliminarla in modo innocuo, grazie allo sfogo scritto.
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Non so che possa essere

Messaggioda Marchel Gewa » 12/08/2014, 23:22



A volte rispondo male ai miei genitori ma soprattutto a mia sorella di nove anni quando capita, anche per sciocchezze urlo. Ormai ho realizzato che è rabbia repressa ma non so le cause. Ricordo nel periodo scolastico, avevo tanto stress sopratutto a causa dei miei compagni che rompevano e mi prendevano in giro per ogni cosa. Non mi sentivo bene con loro, infatti in quel periodo rispondevo molto male alla mia famiglia, a volte picchiano mia sorella (si e no un paio di schiaffi sulle cosce, niente di più) e sbattevo i piedi contro i muri facendomi venire crisi isteriche. In questo periodo d'estate sono molto più calmo, succede raramente che risponda male ma succede. Parecchie volte ho pensato di piangere, mi sono immaginato me stesso che piangevo, a volte da solo e a volte con qualcuno affianco. Io non so che fare, quando inizio a piangere finisco subito e mi sento stupido, mi fermo appena escono un paio di lacrime. Non so, forse non riesco a piangere perché mi forzo troppo. È inutile, non riesco neanche a parlarne con i miei, tropo imbarazzante e mi si gelano le parole in bocca con loro. Con amici esce raramente una parola che poi si ferma e non parlo più. Andavo con i miei in un gruppo di auto mutuo aiuto per mio padre (per cause di gioco d'azzardo che ora non ha più), e c'era questo psicologo con cui si poteva parlare ma ora mi rifiuto sempre di andarci perché appunto non voglio parlarci. In questo periodo sono preoccupato per una conoscente che soffre di bulimia, conosciuta in questo gruppo per giocatori d'azzardo, ora in comunità per essere aiutata. Per la sorella che soffre di anoressia, mia nonna che sta passando un brutto periodo eccetera. Non so che fare. In questo periodo mi passano per la testa scene di fantasia sulla guerra. Andare in guerra, controllare plotoni, scomparire e non far capire al mondo che esista sparendo in un altro paese con nome falso e cose simili. A volte mi immagino anche di morire a causa di una pallottola, lance che mi trafiggono ma non penso mai al suicidio. trovo queste "scene" come opere che hanno un senso poetico. Non so che fare per sfogarmi. aiuto.
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Marchel Gewa
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Muri tra sè e la famiglia e conseguente rabbia

Messaggioda Royalsapphire » 12/08/2014, 23:49



Io dico che come sfogo non è male Marchel. E sono certa che ti sia sentito meglio dopo, dato che finora non ti eri mai concesso l'occasione di parlarne con qualcuno.
Concordo con te sul fatto che si tratti di rabbia repressa. Credo che tu ritenga in qualche modo responsabili i tuoi per il bullismo subìto e le difficoltà della crescita e che sfoghi le tue frustrazioni rifacendoti su tua sorella.
Se tuo padre ha avuto bisogno di sostegno, è logico pensare che non abbia potuto essere di sostegno per te.
Ti vergogni di aprirti con i tuoi perché non ti senti al sicuro nel farlo, dentro di te senti che non ti aiuterebbero come vorresti e che quindi esporti sarebbe initile se non peggio. Con lo psicologo forse non ci vuoi parlare perché per ora hai più bisogno di affetto che di un estraneo.
Non hai motivo di dover forzare le lacrime a uscire, ne hai invece nel non forzarti di trattenerle.
Forse non vuoi sentirti un debole come tuo padre (ovvero come l'esempio che ti ha dato), ma in realtà sei un debole proprio laddove ti trattieni dal piangere o dal parlare di ciò che provi.
Se vuoi bene alla tua famiglia devi saper perdonare errori e debolezze e devi cercare di proteggerli laddove non riescono loro.
Solo riportando la pace dentro di te potrai liberarti di quella rabbia e di quella confusione mentale che hai dentro.
Se ritieni che parlarne qui con noi ti sia di aiuto e sostegno non indugiare a farlo, altrimwnti cerca un dialogo con quqlcuno all'esterno, chiedere aiuto è una qualità dell'uomo saggio.

Bonanotte Marchel
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