L'importanza di sfogare la propria rabbia

Ci rivolgiamo a tutti coloro che sono arrabbiati e vogliono sfogare la propria rabbia per eliminarla in modo innocuo, grazie allo sfogo scritto.
Questo forum accoglie anche le vittime di bullismo e cyberbullismo e spera che chiunque venga carico di odio possa con lo sfogo allontanare da sé questo sentimento.

L'importanza di sfogare la propria rabbia

Messaggioda Royalsapphire » 09/11/2014, 12:11



Quando usi la tua rabbia contro di te vuol dire che questa rabbia che provi è di natura implosa. Abbuffarsi, tagliarsi, farsi male sono tutti esempi di rabbia implosa.

Il contrario di implodere è esplodere. La rabbia esplosa è quella che butti addosso agli altri. Quando senti la bramosia di distruggere tutto intorno a te. Oggetti, cose, persone, animali.
Molti fanno l'errore di classificare la rabbia come atto fisico violento. La rabbia non è solo questo. Si può distruggere meglio una persona usando più le parole che la forza.
La tristezza di questo gesto sta nel fatto che si può aggredire facilmente chi ti sta vicino; ora, se chi ti sta vicino è un genitore, è possibile che egli capisca che è la tua rabbia a parlare e non tu e che quindi ti ha già perdonato. Al contrario, quando è il genitore a scaricare la rabbia addosso a un figlio, ciò che accade spesso è che il figlio creda a tutto quello che il genitore gli sta dicendo. Il peggio è quando si convince che ha ragione. E la gravità delle conseguenze che possono derivare da un attacco di rabbia è incalcolabile, perché apre una frattura.
In questi casi solo il coraggio, da parte di chi si è stato vittima della sua rabbia, di riconoscere l'insensatezza delle sue parole, può sanare la frattura e l'integrità della persona colpita.
È sorprendente vedere come la rabbia può trasformarsi in un vortice di vittime, prima di tutte quella che prova la rabbia, perché vittima della sua stessa rabbia. Poi quella a cui la scarica addosso. E poi chissà... Ci sono casi in cui la rabbia raggiunge la generazione successiva. Certo, un padre arrabbiato, scarica sul figlio la propria rabbia, e se il figlio non riesce a superarla, crescendo e magari uscendo di casa, questa rabbia si assopisce dentro di lui, senza scomparire, pronta a uscire quando questi sarà padre e avrà un figlio a sua volta. Questa non è fantasia, è pura realtà.

Infine c'è la rabbia repressa. Un vero cancro della persona. Perché alla base di un cancro c'è quello che tu hai fatto entrare e non hai mai fatto uscire.
Ci sono stati figli che hanno ucciso la propria madre, da adulti, in seguito a un attacco di rabbia repressa. Repressa da anni. Quando reprimi rabbia da tutta la vita, diventi una bomba atomica pronta a esplodere e a distruggere, o per meglio dire a cancellare la causa che ti ha fatto esplodere.

Spesso leggo molti di voi dire che non riescono a fare fronte al proprio dolore, che non riescono a parlarne o a sfogarsi se non facendosi altro male, per sedare l'angoscia. Ma la verità è che quando pensi che qualcosa è troppo forte per te, in realtà sei TU che hai deciso che è forte.
Fatte attenzione al dolore che vi portate dentro perché può trasformarsi in rabbia, e la rabbia, credetemi, è contro di voi. Non è vostra alleata.

Ma cos'è la rabbia?
È un indicatore del fatto che tu stai andando verso una direzione che senti non essere quella per te.
Odio e rabbia sono connessi. L'odio, spesso è rabbia in realtà!

Il mio consiglio è, sfogate questa rabbia. Senza violenza fisica (o al massimo fatelo per sport). Usate le parole, vedrete che è il mezzo migliore che avete per contenere la violenza di tutta la vostra rabbia. Se usi la forza fisica, se ti abbuffi, se ti colpisci, se ti fai male, le tue saranno azioni insoddisfacenti perché non ti sentirai mai tanto appagato da non poter fare a meno di ripetere quella violenza, di continuare a colpire. Le parole invece, faranno uscire tutto lo schifo che provi. Lo descriveranno così bene da dargli un corpo e una forma, e tu potrai vederlo coi tuoi occhi e se lo inciderai sulla carta o in formato virtuale, potrai lasciarlo lì. Voltare pagina, o ritornarci qualora volessi rivederlo. Potrai evolverti, perché liberarsi di un peso interiore libera altro spazio che puoi occupare con cose migliori.
Il conflitto interiore, ma anche esterno, è un'opportunità per crescere, per migliorare, per capirsi dentro. Capire se stessi è difficilissimo se non quando ti impegni a spiegare agli altri (o a te stesso) ciò che provi.
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Cause della propria rabbia e personalità che ne deriva

Messaggioda Royalsapphire » 09/11/2014, 13:43



1) Sentirsi usurpati della propria libertà.
Ciò porterà il bambino a crescere desideroso di solitudine, di assenza di legami. Avrà difficoltà ad accogliere gli altri, soprattutto le altre famiglie rivedendo in loro i soffocatori della sua personalità. Crescere privi della propria libertà vuol dire essere costretti a vivere in una realtà non propria, essere impossibilitati a creare una propria realta, delle proprie regole, crescere con l'insicurezza che i propria desideri siano sbagliati o non importanti, crescere con la paura di fallire, o peggio con l'insicurezza di saper fare, e la paura di lasciare casa per la convinzione di non essere in grado di sapersi gestire da soli, paura del mondo, il non sentirsi adeguati in qualunque altro contesto, questo da parte di chi ha la personalità piu buona, più accondiscendente, magari anche condizionata dalla buona retorica familiare secondo cui il figlio deve essere grato al genitore per essersi occupato di lui, per avergli offerto un tetto e cibo, per averlo sopportato nei suoi capricci, per averlo sostenuto negli studi, per non avergli fatto mancare nulla, per avergli dato la vita. Il figlio allora si sente in colpa per i pensieri che fa, e continua a piegare la sua esistenza e i suoi desideri in favore di quelle che sono le aspettative della famiglia.
Conseguenze: suicidio, autolesionismo, mutismo, depressione, costante senso di colpa, prigione per tutta la vita (non più sua ma della sua famiglia).
Oppure, da parte di chi ha un carattere più forte, una personalità piu spiccata ed elastica, di quelle personalità che non cadono nelle trappole della retorica famigliare, si instaura quanto di cui sopra, cioè la voglia di fuga, di rottura di tutti i legami, la mania di persecuzione che chiunque voglia accampare diritti su di sé. Da qui l'egoismo radicale, il non volersi più piegare ai bisogni di nessuno, il voler difendere la propria integrità contro tutto e tutti, la gentile concessione dei propri servigi in casi eccezionali. La cieca bramosia di libertà, come l'assetto che si ingozza d'acqua non appena ne ha la possibilità.
La possibile redenzione di un simile soggetto può avvenire quando qualcun altro, che tiene a lui abbastanza, si sacrifica per lui, ovvero lo mette di fronte alla sua stessa arroganza e gli fa capire che anche lui può far soffrire e che anche lui può essere accolto senza dover reprimere se stesso.

2) Non sentirsi amati o compresi.
Ovvia sorgente di rabbia.
Quindi anche famiglia autoritaria o violenta, o famiglia troppo accondiscendente; ricordate che anche l'essere cresciuti senza regole, in modo troppo permissivo viene vissuto come mancanza di amore.

3) Subire dall'esterno
Il non avere controllo delle cose, l'essere abbandonati, il subire ricatti, maltrattamenti fisici o sessuali o verbali è un concetto molto vicino alla perdita della propria libertà ed è una fonte di rabbia molto profonda.
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L'importanza di sfogare la propria rabbia

Messaggioda Rain » 11/04/2015, 22:15



preciso e azzeccato tanto da far male.
Serve a capire e a definire, grazie
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L'importanza di sfogare la propria rabbia

Messaggioda Mark91 » 25/08/2017, 0:14



peccato che io le parole non posso usarle ,dato che ho una voce stridula, e quando parlo incazzato mi si strozza ancora di più, con il risultato di far ridere il mio interlocutore anzichè farlo spaventare, cosi di solito rincorro alla violenza dato che è la mia unica arma disponibile
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