se dico che sei in gamba è perchè lo credo davvero, ne è la prova la tua analisi comunque sincera e obiettiva.
So bene cosa significa provare dolore, vedere tutto nero e non riuscire a vedere la luce dell'uscita dal tunnel.
L'essere umano per sua natura è fragile, prova dolore, e ha diritto di riconoscerlo, non siamo fatti di legno e non siamo sbagliati.
In più nella vita siamo tutti più o meno fortunati o sfortunati di altri, su questo non si discute.
Quando stavo male anche per me era importante solo il mio dolore, e le parole razionali e sagge che ti ho detto non riuscivo ad accettarle.
Ho dovuto toccare il fondo per poi iniziare un difficile percorso di guarigione e crescita che mi ha guidato all'uscita del tunnel. Tuttora continuo a lottare ogni giorno per rimanere a galla.
Anche io sono andato in discoteca come occasione per socializzare e mi sono chiesto perchè quella sera mi sono beccato gli acufeni, non era giusto!
Invece avrei potuto essere più fortunato, magari quella sera non avrei subìto alcun danno e se così probabilmente ci sarei pure tornato in futuro. Allora forse sarebbe accaduto successivamente... ma comunque sarebbe successo.
Allo stesso modo tu potevi essere più fortunato e se non fosse successo quella sera forse ti saresti incoraggiato per ritornarci in futuro, così sarebbe successo in un secondo tempo.
Come te sapevo che il forte rumore è dannoso per le orecchie e quando ho deciso di andare non ho pensato alle possibili conseguenze, quindi, se e come sarei stato in grado di affrontarle.
Sono stato io a scegliere e ne ho subìto le conseguenze. Ho fatto quello che in quel momento ritenevo giusto anche influenzato dalla condizione del momento. Purtroppo è capitato, non me ne faccio una colpa e mi prendo la mia responsabilità.
Una definizione di responsabilità è "abilità di rispondere di noi stessi".
Così ho capito che la vita può essere più o meno buona con noi ma alla fine siamo messi di fronte a delle scelte che sono nostre e ne dobbiamo accettare le conseguenze.
Credo fortemente che possiamo cambiare il nostro futuro quindi rifiuto l'idea che invece il nostro destino sia già tutto scritto e siamo in balìa di una vita beffarda.
... l' acufene mi sembra una pena eccessiva.
Io credo che la vita non ci punisce, e non ti ha voluto punire perchè hai scelto di andare quella sera in disco. E' stata una conseguenza della tua scelta ed è capitato a te come è capitato a me e come sarebbe potuto capitare a qualcun altro o in un'altra occasione.
Rassegnarmi ed accettare questo pensiero mi ha aiutato a perdonare la vita e soprattutto me stesso! Perchè ho riconosciuto che ho avuto il bisogno umano di andare, è stata una mia necessità e debolezza, ma sono un uomo e non sono perfetto.
Così ho iniziato gradualmente a lottare per migliorare le cose.
"Dio fammi accettare ciò che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare ciò che posso,
la saggezza di distinguere tra le due."
...nel senso che nella mia vita non penso di aver fatto scelte così sbagliate da giustificare tutto quello che ho passato.
Certo potevi essere più fortunato con l'esito delle tue scelte, che comunque hai fatto in quel momento secondo quello che sentivi giusto per te. Ora che sei una persona diversa da allora non rifaresti le stesse cose.
Comunque quello che cerco di dire è che il punto non è quanto sono state giuste o sbagliate le tue scelte, ne quanta sfortuna hai avuto nella vita, ma invece che alla fine sono state scelte che hai fatto tu, per riuscire ad accettarle ed affrontarle.
Lo so, sono cose che capitano per carità, però la vita spesso è ingiusta, non tratta tutti con lo stesso riguardo ed è difficile apprezzarla.
Ripeto appunto che non si discute sulla fortuna o sfotuna delle persone. Quello che voluto dire è che il dolore può essere l'occasione per avere una diversa consapevolezza del valore delle fortune che abbiamo, proprio a confronto di quelli più sfortunati di noi.
Così possiamo anche diventare più sensibili al dolore degl'altri, quindi più misericordiosi e tolleranti.
Anche io, come te e come tanti, ho un rapporto difficile con i miei genitori. Mi rendo conto che quello che sono adesso, il mio carattere e molte scelte di vita che ho fatto sono state influenzate dall'effetto della loro educazione.
Ho provato anche rancore verso di loro.
Poi ho capito che mi vogliono bene, hanno fatto del loro meglio secondo le loro possibilità, che poteva andarmi molto peggio, e così mi sono preso la responsabilità delle mie scelte.
Così li ho perdonati, di tutto, ed è stato come rinascere.
Tuttora con mio padre il dialogo continua ad essere scarso e difficilissimo, non credo possa migliorare ma vedremo come andrà a finire.
