Soffro per le prese in giro che subisco al liceo

[Valentina G.]

portati un tubo di ferro nella borsa e daglielo nella schiena vedrai che non lo fanno più

ciao stex ... anch'io provo tanta rabbia quando leggo questi argomenti.
Ho un bambino in prima elementare che è piccolino, nato in novembre.
Fin dai primi giorni di scuola è stato perseguitato da un compagno di classe più grande, nato in gennaio.
A 6 anni pochi mesi di differenza di età contano.
Lui è piccolino, il suo compagno è molto più grande e molto più forte.
Sono intervenuta subito, appena mio figlio ha trovato il coraggio per dirmelo, e la cosa è stata stroncata sul nascere.
Ero arrabbiatissima, il tubo di ferro l'avrei usato su di lui, sui suoi genitori e su tutti i suoi parenti fino alla settima generazione.
Ma il tubo di ferro serve solo a passare dalla parte del torto.
Il bello è che adesso sono amici e si frequentano anche fuori scuola

[Rothko]

Quando andavo al liceo (come studente) la parola "bullismo" non esisteva; ciò non significa che non fossero stati rilevati episodi catalogabili sotto tale termine, ma esistevano anche parole quali "cameratismo" e "goliardia". Oggi si è persa completamente la misura relativa a tali tipi di interazioni sociali fra il gruppo dei pari. Così come - lo dico per inciso anche se non c'entra niente - si parla di "pedofilia" (altro termine sconosciuto a quei tempi - e parli degli anni '90, non degli anni '50) anche solo nell'eventualità in cui un professore di educazione fisica inavvertitamente, dando una pacca sulla schiena di un alunno, ne sfiori il margine del fondoschiena. Questo sentire ormai comune porta solo danni alle interazioni sociali fra i giovanissimi, oltre che alla loro normale formazione di individui, che - per forza di cose - dovranno prima o poi affrontare le loro inibizioni, le loro paure, le loro timidezze e le difficoltà della vita in generale. Metterli sotto una campana di vetro è l'errore più grande che si possa fare.