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Come ho scritto in altri forum ho perso tutti i capelli a 14 anni. Durante gli anni del liceo sono stata spesso infastidita a causa di ciò, mi ricordo in particolare di quando ad una festa qualcuno ha afferrato la mia parrucca e l'ha gettata nella pista da ballo. Il risultato e' che sono diventata introversa e depressa ma ora che ho 20 anni sono in grado di accettarmi calva anche se e' sempre dura, mi sto convincendo che per piacere agli altri bisogna innanzitutto amare noi stessi.

Trovo molto tristi e stupide le persone che compiono questi atti di "bullismo", non capisco nemmeno quale divertimento ne traggano.

baldgirl ha scritto:mi sto convincendo che per piacere agli altri bisogna innanzitutto amare noi stessi.

Questo è molto vero, ma spesso è difficile fare pace con noi stessi .

Il liceo è sempre un'esperienza forte per tutti. È come entrare nella fossa dei serpenti per il solo fatto che è un ambiente CHIUSO e che si fa a gara a raccogliere consensi tra la folla (a scapito dei più educati).
A te hanno strappato la parrucca... a me hanno preso la giacca per pulirci la lavagna.
Pazienza. Il passato è passato. L'importante è capire che non siamo noi i deboli e che non siamo né sbagliati né inferiori a nessuno. Anzi! Siamo i migliori!

Buonanotte

All'inizio sono stata vittima di bullismo per la mia condizione e i primi anni del liceo ho portato una parrucca ma poi ho accettato il fatto che l'alopecia è una grande parte della mia vita, ma non mi definisce, oggi sono più sicura di me e per questo vorrei aiutare le molte donne che ancora sentono di doversi nascondere. Un uomo calvo è accettato, una donna no.

Dracula ha scritto:Trovo molto tristi e stupide le persone che compiono questi atti di "bullismo", non capisco nemmeno quale divertimento ne traggano.

Non vogliono trarre divertimento.
Nella maggior parte dei casi vogliono SUSCITARE divertimento nel pubblico. Per farsi belli di fronte ad esso.
Sta al pubblico ridere (in tal caso non è migliore di quelli che lo fanno ridere, ANZI...) o no (in tal caso è composto da persone mature, che dovrebbero farli sentire dei pezzenti. Quello che effettivamente sono).

Ci si può consolare pensando che quell'esperienza, che tu sei riuscita a superare, ha fortificato il tuo carattere. Certo che bisogna essere bastardi per fare una cosa del genere, perchè io posso anche capire le battute verso quelli che si mettono la parrucca per vanità tipo Berlusconi e Conte ma non verso quelli che lo fanno per necessità, però alla fine... chi se ne frega? Ormai sono il passato, lasciali sguazzare nella loro mediocrità.

Posso chiederti se ora fai l'università?

Adesso sono iscritta alla facoltà di lingue e letterature straniere dove mi trovo bene, la parrucca non la metto più da un paio di anni perchè ora sono più a mio agio riguardo la mia condizione, al massimo mi copro la testa con foulard e cappelli (non sempre), ormai mi sono definitivamente lasciata alle spalle quel brutto periodo e guardo avanti con fiducia anche senza capelli :-)

Perfetto, era quello che volevo sentirti dire La tua storia mi ha ricordato un pò quella di Silvia Motta, una giornalista di Rai 3 (faceva parte del programma "TV Talk"), che appunto vive con molta naturalezza e serenità - come è giusto e normale che sia - questa condizione ed utilizza anche lei degli eleganti foulard.

In bocca al lupo per gli studi, dai che tra poco diventi una "letterata" anche tu .

Ho guardato spesso il programma di cui faceva parte Silvia Motta e vedere altre persone nelle mie condizioni mi è stato di grande aiuto. La mia testa calva ora che sono uscita dal liceo comincia a piacermi, la considero una specie di benedizione e maestra di vita. Quando ho perso i capelli pensavo che fosse la peggior cosa che mi sia capitata ma poi mi sono resa conto che può succedere di peggio e nonostante fossi senza capelli sono perfettamente sana, ho acquisito maggiore sensibilità verso il prossimo che non avrei mai avuto se non avessi perso i capelli. Per 4 anni ho indossato una parrucca ma poi ho cominciato a voler essere me stessa ed sto riprendendo in mano la mia vita.