Spesso mio padre in preda a deliri religiosi tira fuori questa canzone decisamente esistenziale di Vasco. Dannate nuvole.
http://www.youtube.com/watch?v=2-jYScNwyLo
In pratica il Blasco spalanca come solo lui sa fare tutto il suo dolore, e, si chiede come mai, nonostante tutto sia solo "fumo" e non ci sia niente di vero, su cui poter scommettere, l'uomo continui a provare, provare e riprovare, contro ogni speranza. Penso di essere arrivato al suo punto. peccato lui abbia ormai una certa età. Io ne ho 26 di anni, e ognuno di essi è stato un insieme di illusioni/disillusioni alle volte clamorose.
Così mi ricordo quasi con le lacrime agli occhi, quanto da ragazzino pensassi mi volessero bene le persone accanto a me, e che l'amicizia con alcuni non sarebbe mai finita.
Ricordo lo stupore, la stima infinita per certe persone, che si sono rivelate più vuote dell'università il 24 dicembre.
Ricordo, e qui la cosa si fa struggente, i regali che ho fatto, mettendoci tutto me stesso, le sorprese, solo per strappare un sorriso a persone che sembravano troppo giù.
Ricordo quando speravo di aver trovato l'amore della mia vita, quando facevo l'amore, non il sesso, tremando al solo pensiero che la donna con cui ero a letto mi amasse davvero, avesse davvero capito qualcosa di me.
Ricordo quando guardavo la tv, leggevo un giornale, accendevo la radio, e non mi sentivo come un marziano, capitato per sbaglio in un mondo piatto e omologato.
Ricordo tante cose, con tante persone, tante illusioni che mi hanno fatto andare avanti fino a giungere al giorno in cui mi sono dovuto arrendere all'evidenza che "niente dura" e che probabilmente l'uomo è solo un essere clamorosamente egoista, pronto a vendere sua madre per soldi, compagnia e vagina.
Non c'è un varco, non c'è uno spiraglio, solo tante cose che brillano e più ti avvicini più ti rendi conto che sono solo cocci di bottiglia.