Prima di decidermi a scrivere qui, ho riflettuto molto. E a dirla tutta, seppur io stia principiando questo mio messaggio con l'intento di raccontare i miei disagi, mi sento come se fossi incapace di parlarne, ma ci proverò comunque, conscio del fatto che qui ci sono molte persone amichevoli e comprensive.
Premessa:
Io, nella mia vita, ho cercato, desiderato, sperato sempre di poter trovare una qualche persona con la quale poter condividere i sentimenti e le emozioni. E molte volte ho creduto di averla trovata, ma i miei rapporti affettivi sono sempre stati difficili, tormentati, burrascosi, complicati, dolorosi..
Io sono (o almeno mi reputo) una persona molto sensibile tanto da sfociare nella fragilità; sono inoltre molto ansioso e soprattutto lo divengo a causa della mia empatia: tendo a fare miei gli stati d'animo altrui: se chi mi sta davanti è allegro e solare, anche io mi sento allegro e solare; se chi mi sta davanti invece in quel momento è insicuro e triste, anche io, di riflesso, divengo insicuro e triste. Inoltre sono anche impulsivo, irriflessivo, e mi lascio assorbire e prendere facilmente e totalmente dalle cose, senza prima pensarci, valutarle..
Attualmente:
Attualmente sto molto male, al punto che non mangio e non dormo nemmeno più, a causa dell'ultima vicissitudine che mi ha ferito.
Un mese fa, su un sito, ho conosciuto una persona; abbiamo legato rapidamente, sentendoci entrambi soli e desiderosi di avere qualcuno accanto a noi, tant'è che nel corso di questo mese ci siamo avvicinati (interiormente parlando) ed affezionati moltissimo.
E, cosa più importante, di noi ci siamo raccontati tutto, anche nei nostri difetti e nelle nostre ombre interiori: e ci siamo compresi e capiti. Questa persona, abitando in una città lontana dalla mia, dopo un po', comprensibilmente, si disse frustrata per la lontananza, seppur avessimo in progetto di vederci il prima possibile, ma per vari impedimenti (ad esempio il fatto che io sono disoccupato e non riesco con facilità a poter comprare i biglietti per il treno - lei invece ha una situazione familiare molto difficile) questo non sarebbe potuto accadere presto, ed io la rassicuravo, che anzitutto, quel che contava, al di la della distanza fisica, fin che non ci saremmo visti, era comunque molto importante e lieto il fatto di esserci trovati, tant'è che ci reputavamo fortunati di esserci conosciuti.. Ma questo non era abbastanza: il malcontento e la frustrazione aumentava in entrambi, tant'è che io, già a causa delle mie problematiche d'ansia, temevo di perderla, tant'è che lei difatti, una sera, mi disse che non se la sentiva più di proseguire la nostra conoscenza. Ci sentimmo al telefono e lei si sentiva insicura, dubbiosa: questo portò anche me a sentirmi così, e da quella sera la nostra conoscenza andò in declino.. Lei si "raffreddò" ed io mi innervosii.. Reagii impulsivamente, nervosamente, con male parole, consumato dalla frustrazione della situazione.. Ci siamo abbandonati male..
Ne ho parlato con un mio caro amico, e credo mi abbia detto una cosa sensatissima che io comunque riconosco.
Mi ha chiesto: "ma tu questa persona l'hai mai vista dal vivo? No, non l'hai vista, quindi tu all'atto pratico ti trovi a piangere e ad innervosirti davanti ad un computer! Le persone le si conoscono guardandole in faccia, nella realtà!"
Fosse una situazione isolata ed a sé stante, riuscirei a superarla facilmente.. Ma mi sento perduto per il fatto che nella mia vita non sono mai riuscito ad avere una situazione stabile e serena, dal punto di vista sentimentale.. E ho la debolezza di lasciarmi coinvolgere ed assorbire con facilità..
Mi piacerebbe che voi, chi di voi ha vissuto situazioni analoghe, mi dica come siete riusciti a superarle..
O anche come, semmai, lavorare su sé stessi per essere meno fragili..
A breve inizierò a fare volontariato sperando di svagarmi e di tenermi la mente occupata.. Nel frattempo sto prendendo dei tranquillanti.. Ma il sonno e l'appetito mi mancano totalmente.. Non mi do pace.. In casa fumo decine e decine di sigarette..
Che fare? Come riuscire a dare una svolta alle proprie fragilità?