Voi come vi comportereste se vi trovaste in una situazione analoga alla mia?

Tanto bisogno di un consiglio obiettivo dato da un occhio estraneo.

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

Voi come vi comportereste se vi trovaste in una situazione analoga alla mia?

Messaggioda AlessiaMi003 » 23/03/2019, 20:53



Salve a tutti,
Dal momento che oggi sono stata (involontariamente) messa di fronte ad una scelta che potrebbe influenzare seriamente il mio futuro, ho un disperato bisogno di ricevere un consiglio obiettivo da una persona estranea, perché ho paura che i consigli non proprio "disinteressati" dei parenti, potrebbero farmi in un futuro rimpiangere quella che sarà la mia scelta.
Mi trovo su questo sito perché me ne hanno sempre parlato bene, e spero che almeno qui non regni quell'aria di disinteresse e menefreghismo che regna in altri siti, dove ormai ti rispondono solo e soltanto se scrivi di voler rimorchiare, mentre gli altri si tengono le 0 risposte e il loro problema irrisolto.
Ma quale sarà mai questo problema cosi "terribile" che mi affligge? Ve lo spiego subito.
Oggi mi è stato proposto di lavorare per conto di un mio parente, che credendo di farmi un piacere, vorrebbe prendermi sotto la sua ala protettiva. In un periodo in cui un "lavoro" non si trova neanche a pagarlo, accettare mi consentirebbe di avere dei soldi miei, potrei soddisfare il mio desiderio di viaggiare, avrei un orario "elastico" visto che il mio capo è pur sempre un familiare, potrei mettere in cantiere anche di andare a vivere per conto mio.
Tutto meraviglioso, se non fosse che nel mio futuro, io desideravo tutt'altro per me.
Se accettassi non potrei andare a vivere in un'altra città e dire addio a quella gabbia dorata in cui i miei mi hanno forzatamente intrappolata, non potrei "salvaguardare" più di tanto il mio stipendio, perché poi comincerebbero a tartassarmi perché vogliono i soldi "prestati", le due parti (genitori con cui vivo e familiare con cui lavorerei) non vanno d'accordo, quindi se litigassero mi troverei messa in mezzo e dovrei scegliere da che parte stare, dovrei rinunciare a formare una famiglia. Cosa c'entra il formare una famiglia con il lavoro, vi chiederete? Avete ragione, non vi ho detto un particolare importante.
Sono lesbica, e sia i miei genitori, sia il familiare che mi assume, ovviamente sono omofobi. Quindi potete immaginare il perché io vorrei andare a vivere lontano dalla mia città. Non avrei nemmeno il tempo di coltivare delle amicizie visto che il lavoro ha degli orari prolungati.
Ma non accettare significherebbe andare allo sbaraglio, non ho la certezza di convincere i miei ad affittarmi casa in un'altra città, farmi dare dei soldi per frequentare dei corsi e trovare lavoro.
Quindi non so cosa fare: Accettare l'offerta oppure rifiutarla? E voi, in una situazione come la mia, cosa fareste?
Grazie a chi deciderà di dedicarmi dieci minuti del suo tempo.
Un grosso bacio a tutta la community
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Messaggioda Riccardina » 23/03/2019, 21:21



Assolutamente meglio accettare subito quel lavoro, anche se il coso lì è omofobo e tutto il resto. Prima il lavoro nell'immediato, cioè l'uovo oggi, poi un domani ci sarà tempo per la gallina, cioè una sistemazione migliore. Ma ora come ora, in questo istante, la priorità è l'uovo. La gallina si comprerà con i soldi guadagnati, tra uno, due o più anni, non importa.
Così farebbe Riccardina.
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Messaggioda abcdefg » 23/03/2019, 21:42



l'accettare questo lavoro non comporta la possibilità di cambiarlo nel prossimo futuro, intanto fa curriculum, sopporta la situazione e nel frattempo cerca la gallina dalle uova d'oro che non si sa mai che si possa trovare
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Messaggioda crisbil » 23/03/2019, 22:48



Accettare ha senso, secondo me, solo se poi lo stipendio te lo metti da parte con lo scopo di allontanarti da lì il prima possibile.

Se invece, come lasci intendere, poi rischieresti di doverlo lasciare tutto in famiglia... lascia perdere.. non ne vale nemmeno la pena, solo fonte di stress inutile.
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Messaggioda AlessiaMi003 » 23/03/2019, 23:07



crisbil ha scritto:Accettare ha senso, secondo me, solo se poi lo stipendio te lo metti da parte con lo scopo di allontanarti da lì il prima possibile.

Se invece, come lasci intendere, poi rischieresti di doverlo lasciare tutto in famiglia... lascia perdere.. non ne vale nemmeno la pena, solo fonte di stress inutile.


Non la vedo una cosa possibile purtroppo. Non so se l'ho già scritto nel post dove spiegavo la situazione ma i miei appena vedono soldi, vogliono toglierteli nemmeno vedessero una gallina dalle uova d'oro. E prestami tot soldi oggi, prestami tot soldi domani, io i soldi non li rivedo più ed in un certo qual senso è come se lavorassi gratis. Uno dei miei timori è quello, insieme al fatto che se accetto, mi prendo il lato buono della cosa (lo stipendio, i soldi) ma anche quello cattivo (devo rimanere a vivere con i miei genitori, al massimo posso aspirare ad affittarmi una casetta nella mia città, ma essendo facilmente raggiungibile dai miei genitori, dovrei comunque rinunciare per sempre all'amore, perché vivo in una piccola cittadina retrograda). Rifiutare mi darebbe la possibilità di allontanarmi, anche con la scusa dello studio, e raggiungerei il tanto agognato obiettivo, ma sempre tenendo conto che sono disoccupata, e quindi in balia delle onde in un certo qual modo.
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Messaggioda AlessiaMi003 » 23/03/2019, 23:10



Orizzonte Oscuro ha scritto:l'accettare questo lavoro non comporta la possibilità di cambiarlo nel prossimo futuro, intanto fa curriculum, sopporta la situazione e nel frattempo cerca la gallina dalle uova d'oro che non si sa mai che si possa trovare


Se accetto il lavoro, accetto anche di tenermelo a tempo indeterminato. Perché il mio familiare vorrebbe che io ci dedicassi anima e corpo e col tempo ne prendessi anche la direzione quando fra molti anni lui andrà in pensione. Lui non sa del mio orientamento sessuale, quindi in un certo caso capisco che pensi di farmi un favore. Lui pensa di sistemarmi con un lavoro, di modo che poi sarà più facile avere marito e figli, ma la situazione è ben diversa da come la vede lui. Quindi devo tener conto che se entro, potrei non uscirne più o non tanto presto comunque.
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Messaggioda Benny16 » 24/03/2019, 3:18



Vorrei raccontarti la storia di ciò che ho passato io e delle decisioni che ho preso, ma sono le 3 e ho appunto appena finito di lavorare, per cui mi limito a dire: scappa. Cambia città, trova dei coinquilini della tua età per dividere l'affitto e insegui quello che vuoi fare davvero. Se non lo fai ti garantisco che a lungo andare la tua psiche ti presenterà il conto.
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Messaggioda AlessiaMi003 » 24/03/2019, 22:45



Molte grazie per le risposte di chi ha voluto concedermi un po' del suo tempo (come dico sempre poche ma buone).
Ora so quale scelta è quella che fa per me.
Sono felice di aver scelto questo sito per confidarmi.
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Messaggioda crisbil » 25/03/2019, 0:18



Spero sia non accettare il lavoro e trovare il modo di scappare da lì il prima possibile.
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Messaggioda AlessiaMi003 » 25/03/2019, 20:01



crisbil ha scritto:Spero sia non accettare il lavoro e trovare il modo di scappare da lì il prima possibile.


Accettare significherebbe lavorare "gratis" e rinunciare per sempre ai privilegi che la vita potrebbe offrirmi. Niente amore, niente amici, niente casa affittata, niente andare a vivere in un'altra città, niente di niente. Solo guadagnare uno stipendio, del quale la maggior parte finirà per forza di cose ai miei abitando con loro.
Rifiutare significa cercare di ottenere tutte queste cose. Certo, non ho certezza di riuscire, ma almeno posso sempre dire di averci provato. Ammetto di non aver mai pensato al fatto di dividere l'affitto con qualcuno, ormai vedevo talmente tutto nero che ogni sorta di possibilità di riuscita, il mio cervello nemmeno la calcolava. Devo cercare la mia strada lontano da qui, o a rimetterci sarà la mia salute mentale.
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