Royalsapphire ha scritto:Ciao!
Come mai, secondo te, non sei riuscito a creare dei legami duraturi?
Che tipo di persona ti reputi?
Ciao Royalsapphire. È una cosa che mi chiedo anch'io e purtroppo non ho ancora trovato una risposta. Io, in base a come mi vedo e anche a come mi reputano quelli intorno a me, direi che sono una persona generosa, educata, rispettosa, molto fisica e affettuosa, aperta di mente, curiosa, empatica; ma allo stesso tempo sono anche una persona timida, riservata, testarda, un po' impulsiva, tendente alla discussione, ansiosa, molto sensibile, che prova le emozioni in modo amplificato. Alla fine ho dei pregi e dei difetti, come chiunque, ed è per questo che ovviamente non posso piacere a tutti; ma il fatto è che non ho mai incontrato qualcuno che fosse interessato a creare una relazione che andasse oltre la semplice conoscenza: a scuola ero sempre io a fare dei passi verso gli altri, nonostante la timidezza, (iniziare un discorso, andargli vicino durante l'intervallo, compiere piccoli gesti di gentilezza), ma poi loro non ricambiavano, facendomi capire implicitamente che in fondo non erano interessati, e quindi lasciavo perdere, dato che in un rapporto equilibrato con un'altra persona si dovrebbe dare ma anche ricevere.
Però ci sono state delle volte in cui ho potuto instaurare un qualcosa che si potesse definire amicizia, ma che poi in un modo o nell'altro è sempre finito dopo un po'; provo a elencarle brevemente:
1) La ragazza che avevo avvicinato alle superiori e che avevo aiutato a inserirsi nel nuovo gruppo (della quale ho parlato nel forum di presentazione dove c'è tutta la storia), che a un certo punto ha iniziato a parlarmi con freddezza, fastidio e irritazione, e con la quale alla fine inevitabilmente ho interrotto.
2) Due ragazze che ho conosciuto all'università, che quando ci vedevamo lì si mostravano socievoli e volenterose a parlare con me, ma che poi quando si trattava di sentirci al di fuori dell'ambito universitario, ero sempre io a prendere l'iniziativa di scrivergli anche solo per parlare un po', mentre loro non lo facevano mai di loro spontanea volontà e rispondevano in modo breve e sbrigativo ai miei messaggi. Un giorno inoltre, una delle due aveva il mio stesso esame, e quindi siamo andati a darlo insieme, solo che, dato che lei aveva finito prima di me, se n'era andata, e quello ci stava, ma il fatto è che non mi aveva neanche mandato un messaggio dopo allora, neanche un in bocca a lupo o che dovesse andare perché era di fretta. Inutile dire che nel tempo, data la situazione, ho scritto loro sempre meno, fino a smettere completamente.
3) Una ragazza che avevo conosciuto per caso, tramite la mia famiglia, la quale faceva attivismo, si occupava di tematiche LGBT+, e la quale è stata la prima e l'unica con cui ho condiviso la mia disforia di genere al di fuori dell'ambito familiare; posso dire che il rapporto che avevo creato con lei fosse stato quello più significativo e profondo per me. Poi, un giorno, mentre stavamo chiacchierando del più e del meno, siamo capitati a parlare dei cibi che più ci piacevano e che mangiavamo abitualmente, e io avevo detto che adoravo fare degli abbinamenti con la carne; a quel punto lei (era vegana) aveva iniziato darmi contro con tono infastidito e a esprimere giudizi in modo irrispettoso, sul fatto che non avesse alcun senso che mi piacessero gli animali ma che me li mangiassi, sul fatto che l'equitazione (sport che pratico) fosse sfruttamento ecc.; io le avevo chiesto subito scusa, poiché sapevo che fosse vegana, solo che quel commento mi era scappato accidentalmente, senza pensarci, ma lei continuò imperterrita, fino a quando non finì la conversazione da sola. Da quel momento in poi io ero come bloccato, non riuscivo più a parlare, a iniziare un discorso, a seguire i suoi di discorsi, a ridere; dopo quella volta avevo deciso di non sentirla più, di non chiederle più di uscire, perché sapevo che non sarei più riuscito a comportarmi con lei come facevo prima, e poi sinceramente con le persone che hanno questi atteggiamenti caratteriali non riesco ad andare d'accordo.
Queste complessivamente sono le esperienze che ho avuto. Sono consapevole che qui dentro mi confido molto condivido cose anche intime, ma lo faccio perché è l'unico luogo sicuro che ho per farlo, aldilà di quello familiare, e perché comunque nemmeno la famiglia è mai riuscita a darmi delle risposte, nonostante siano le persone che mi conoscono meglio in assoluto.
Comunque ti ringrazio per avermi chiesto.