La genialità

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

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Messaggioda ncode » 24/04/2016, 20:48



Fausto.Franco ha scritto:
ncode ha scritto:La genialità richiede grandi responsabilità, un codice di condotta impeccabile e delle regole auto imposte. Nel contempo porta enormi benefici a chi la possiede ed è in grado di usarla, altrimenti diventa il tuo primo nemico.
viewtopic.php?f=42&t=14155

Oddio, dipende da cosa si intende per codice di condotta.
Einstein, ad esempio, pare avesse una vita sessuale molto attiva...
Però, il genio incompreso, anche sapendo usare bene la propria genialità, non ottiene alcun vantaggio.
Questo perché, appunto, incompreso, e quindi, non riconosciuto (anche dal punto di vista economico).


il codice di condotta impeccabile sarebbe quello di essere sempre onesti con se stessi, non c'entra con la morale.

Le regole auto-imposte sono necessarie per non interferire con persone che non hanno le tue capacità.

Per quanto riguarda il tenere segrete le proprie scoperte/lavori, la penso diversamente, sono per l'open source

In ultimo, leggendo i vostri discorsi sui geni del passato, sarebbe come paragonare le inquisizioni medievali per stregoneria con le cartomanti che vediamo ogni giorno in tv, questo per dire che i tempi cambiano...
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Messaggioda Closed » 24/04/2016, 21:54



ncode ha scritto:il codice di condotta impeccabile sarebbe quello di essere sempre onesti con se stessi, non c'entra con la morale.

Le regole auto-imposte sono necessarie per non interferire con persone che non hanno le tue capacità.

Per quanto riguarda il tenere segrete le proprie scoperte/lavori, la penso diversamente, sono per l'open source

In ultimo, leggendo i vostri discorsi sui geni del passato, sarebbe come paragonare le inquisizioni medievali per stregoneria con le cartomanti che vediamo ogni giorno in tv, questo per dire che i tempi cambiano...

Ho capito.
Comunque, io non dico che un genio deve tenere per se le sue scoperte, anzi, l'esatto contrario.
Per sua natura un genio tende a condividere, com'è giusto che sia.
I tempi sono cambiati sicuramente, al giorno d'oggi nessuno costringerebbe il Galilei di turno alla scelta tra la vita o l'integrità intellettuale.
I geni del passato hanno comunque condiviso le loro scoperte, conoscendo bene le sorti alle quali andavano incontro.
Questo perché è nella natura di un genio, la ricerca della condivisione, del riconoscimento.
Il discorso non era sul paragone tra tempi passati e tempi odierni.
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Messaggioda Premio Nobel » 29/04/2016, 1:26



Bisogna però dire che: il problema è del "genio", il quale sa di esserlo, ma non è conosciuto dal mondo esterno ... Quindi il genio anche volendo non può limitarsi a non fare nulla ed aspettare che sia il mondo che si accorga di lui.... Lui è uno sconosciuto e quindi gli altri non lo conoscono e quindi non possono neanche premiare qualcuno che non conoscono --- il genio deve farsi conoscere e deve anche cercare di farsi capire

Il problema è essenzialmente del genio: a chi realmente interessa il riconoscimento è il genio, non la società, la quale in realtà ha tutto l'interesse ad avere geni, e quindi anche a pagarli ( se io potessi pagare Einstein per costruirmi il teletrasporto, probabilmente lo pagherei .... Però ad oggi non esiste il teletrasporto, e quindi non posso comprarmi da nessuno questa cosa) --- discorso analogo per le arti

Però non è sempre facile, anche per la "società: non è facile distinguere un genio da uno che mente, soprattutto se il genio stesso è migliore dei suoi giudici ... Inoltre, anche i geni devono mangiare, e anche se molto bravi ma molto sfortunati, sono costretti a fare altro, e quindi a dedicarsi alle loro attività come hobbies e non come mestiere

Un genio può essere "sfigato" e quindi non essere considerato da nessuno ... però di solito, la società non rema contro i geni, perchè ha bisogno dei loro grandi colpi di genio per progredire e diventare migliore rispetto a prima
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Messaggioda Alive » 29/04/2016, 3:23



Essere uno psicopatico e recitare per esigenza di adattamento alla societa e alle sue regole, geni del male, ma pur sempre geni sono...

Il genio incompreso spesso va solo ad allungare la fila dei depressi di lungo corso , disadattati e suicidi... In soldoni, siamo qusi tutti fottut*.
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This place inside my mind, a place I like to hide
You don't know the chances. What if I should die?!
A place inside my brain, another kind of pain
You don't know the chances. I'm so blind!
Another place I find to escape the pain inside
You don't know the chances. What if I should die?!
A place inside my brain, another kind of pain
You don't know the chances. I'm so blind!
Deeper and deeper and deeper as I'm turning to...
Live a life that seems to be a lost reality
That I can never find
No way to reach my inner...
Self esteem is low
How deep can I go in the ground that I lay?
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Messaggioda Closed » 29/04/2016, 15:44



NobelPrize1992 ha scritto:Bisogna però dire che: il problema è del "genio", il quale sa di esserlo, ma non è conosciuto dal mondo esterno ... Quindi il genio anche volendo non può limitarsi a non fare nulla ed aspettare che sia il mondo che si accorga di lui.... Lui è uno sconosciuto e quindi gli altri non lo conoscono e quindi non possono neanche premiare qualcuno che non conoscono --- il genio deve farsi conoscere e deve anche cercare di farsi capire

Il problema è essenzialmente del genio: a chi realmente interessa il riconoscimento è il genio, non la società, la quale in realtà ha tutto l'interesse ad avere geni, e quindi anche a pagarli ( se io potessi pagare Einstein per costruirmi il teletrasporto, probabilmente lo pagherei .... Però ad oggi non esiste il teletrasporto, e quindi non posso comprarmi da nessuno questa cosa) --- discorso analogo per le arti

Però non è sempre facile, anche per la "società: non è facile distinguere un genio da uno che mente, soprattutto se il genio stesso è migliore dei suoi giudici ... Inoltre, anche i geni devono mangiare, e anche se molto bravi ma molto sfortunati, sono costretti a fare altro, e quindi a dedicarsi alle loro attività come hobbies e non come mestiere

Un genio può essere "sfigato" e quindi non essere considerato da nessuno ... però di solito, la società non rema contro i geni, perchè ha bisogno dei loro grandi colpi di genio per progredire e diventare migliore rispetto a prima

Esatto, se il genio vuole essere riconosciuto deve fare qualcosa, deve condividere, e deve cercare di farsi capire.
Il discorso è proprio questo, se un genio, nonostante si impegni per cercare di farsi riconoscere, non ottiene nulla, vive male.
In queste condizioni, ha una reale utilità la sua genialità?

Se il genio non potrà mai sfruttarla per mancanza di mezzi (mezzi comunicativi compresi), se sarà costretto a reprimerla per poter continuare a vivere, se vivrà nel costante rimorso per non essere riuscito a condividerla, a farla recepire, a cosa gli sarà servita?
A nulla, se non a farlo vivere male.

Per questo, ricollegandomi al post iniziale, la genialità, se non riconosciuta, non ha alcuna utilità anzi, può essere addirittura deleteria.
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Messaggioda Closed » 29/04/2016, 15:47



Alive ha scritto:Essere uno psicopatico e recitare per esigenza di adattamento alla societa e alle sue regole, geni del male, ma pur sempre geni sono...

Il genio incompreso spesso va solo ad allungare la fila dei depressi di lungo corso , disadattati e suicidi... In soldoni, siamo qusi tutti fottut*.

Esatto, un genio incompreso vive male, poiché niente potrà mai abbattere i suoi impulsi geniali, né il costante rimorso che deriva dal non essere riuscito a farsi riconoscere.
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Messaggioda Alone » 29/04/2016, 22:05



A parere mio, "Genio" è solo una definizione che le persone danno a chi riconoscono delle capacità fuori dal comune, di qualunque tipo, in qualunque ambito. Per quanto riguarda i geni incompresi: sono le persone che non vengono riconosciute come tali, ma che si autodefiniscono con quel termine, peccando molto spesso di troppa superbia.
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Messaggioda George » 30/04/2016, 7:44



Per me il genio è rappresentato da personaggi come Nikola Tesla.
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Re: La genialità

Messaggioda Closed » 30/04/2016, 7:46



Alone ha scritto:A parere mio, "Genio" è solo una definizione che le persone danno a chi riconoscono delle capacità fuori dal comune, di qualunque tipo, in qualunque ambito. Per quanto riguarda i geni incompresi: sono le persone che non vengono riconosciute come tali, ma che si autodefiniscono con quel termine, peccando molto spesso di troppa superbia.

Sì è vero, spesso esistono persone che si autodefiniscono geniali senza esserlo realmente (solo perché riescono a risolvere un'equazione in meno tempo rispetto agli altri, ad esempio).
Io nella mia analisi mi riferisco a persone realmente geniali (quindi, come hai detto tu, capacità fuori dal comune), non a persone che si illudono di esserlo.
Generalmente, un vero genio non pecca di superbia, perché è abbastanza intelligente da rendersi conto di avere sì capacità fuori dal comune, ma anche di non essere migliore degli altri soltanto per questo (chi lo dice che le sue capacità siano positive?).
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Messaggioda Premio Nobel » 05/05/2016, 21:19



Fausto.Franco ha scritto:Esatto, se il genio vuole essere riconosciuto deve fare qualcosa, deve condividere, e deve cercare di farsi capire.
Il discorso è proprio questo, se un genio, nonostante si impegni per cercare di farsi riconoscere, non ottiene nulla, vive male.
In queste condizioni, ha una reale utilità la sua genialità?

Se il genio non potrà mai sfruttarla per mancanza di mezzi (mezzi comunicativi compresi), se sarà costretto a reprimerla per poter continuare a vivere, se vivrà nel costante rimorso per non essere riuscito a condividerla, a farla recepire, a cosa gli sarà servita?
A nulla, se non a farlo vivere male.

Per questo, ricollegandomi al post iniziale, la genialità, se non riconosciuta, non ha alcuna utilità anzi, può essere addirittura deleteria.


No, probabilmente non avrebbe una reale utilità questa sua genialità, ma non credo che sarebbe deleteria:
E' un po' come se io non potessi fare il lavoro che mi piace di più fare ed in cui riuscirei meglio ( ad esempio il medico: salverei tante vite, oppure il calciatore: il quale potrei saperlo fin da bambino, vedendomi giocare assieme ai miei coetanei).
Sarei per ciò costretto a fare un altro lavoro, che magari può anche pagarmi di più, ma che non mi da la stessa soddisfazione.

E' deleterio? No perchè non mi sto danneggiando in realtà, ma semplicemente non sto soddisfando appieno i miei desideri.

Quindi: la genialità può non portare alcuna utilità, ma non è deleteria
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