Navigator63 ha scritto:Questo non è un problema in sé, anzi.
E' del tutto normale sentirsi pienamente vivo e felice solo quando siamo immersi in attività che ci appassionano. Se non hai mai sentito parlare di "flow" (flusso), prova a leggere qualcosa sull'argomento.
Il problema quindi non sono le tue passioni, che ti nutrono, ma il confrontarsi con la vita reale (RL).
Nel momento in cui diventi capace di vivere davvero anche nella vita reale (non solo di esistervi passivamente come un NPC), allora ti verrà naturale anche equilibrare queste due aree della tua esistenza.
Probabilmente perché nella RL non ti esprimi davvero, non ti condividi e comunichi appieno, quindi non ti senti vivo.
"Esistere" è molto diverso da "vivere".
Dalle tue parole sembra chiaro che hai dei consistenti problemi di relazione; probabilmente anche di autostima e identità (chi sono? quanto valgo?).
Tieni presente che moltissimi ce l'hanno, e sono superabili. Quindi non disperarti, ma dedicati piuttosto alla crescita personale.
Ti segnalo alcuni argomenti da approfondire (e linko alcuni articoli che ho scritto): potresti iniziare a capire come funziona la timidezza, leggere testi sull'autostima, decidere di migliorare aspetti di te stesso (più sentiamo di avere qualità, più ci viene facile relazionarci), decidere come porti nei confronti della vita: in modo passivo o attivo.
E soprattutto, potresti iniziare ad accettare te stesso - di solito chi ha difficoltà con gli altri, ha anche un rapporto negativo con se stesso (e questo non aiuta di certo).
Non ce n'è alcun bisogno: le due aree possono benissimo coesistere. Ci sono milioni di persone appassionate di videogiochi, che hanno ANCHE una vita relazionale positiva, e magari sono sposati - alcuni giocano persino con la partner!
Sta solo attento a quando gocare diventa un alibi che ti protegge dalla vita reale: quando magari potresti e vorresti uscire x incontrare qualcuno, e invece giochi perché ti provoca meno ansia. In quel caso il gioco diventa un ostacolo.
Per crescere, bisogna imparare ad affrontare le sfide e fare quello che ci spaventa.
"Fa' quel che ti spaventa e la fine della paura è assicurata."
(Ralph Waldo Emerson)
Io non riesco a confrontarmi con la vita reale, è vero, mi sembra strana, non mi sembra di appartenere a questo mondo, non ne capisco le dinamiche...
Se si potesse "riavviare la partita" probabilmente non mi farei problemi...invece il mondo reale offre solo una vita, nessun respawn....ogni azione influisce sula crescita del personaggio e, non sapendo cosa riserva il futuro si rischia di migliorare le abilità sbagliate, che in "end game" risultano essere inutili...
come si fa ad amare una vita del genere, sempre in tensione per riuscire ad accumulare esperienza....
Vorrei solo un mondo più simile a quello virtuale...più semplice ovviamente, ma anche più gratificante....
Per quanto riguarda l'uscire...beh, esco, mi pesa perché alla fine non sono l'unico a fare l'npc, mi sembra che il 99% lo faccia...le persone si limitano a ripetere le stesse azioni all'infinito, limitandosi a sopravvivere...se una persona invece comincia ad uscire dagli schemi di vita viene considerata pazza e probabilmente non dura molto....o perché finisce le risorse a propria disposizione o perché agendo al di fuori degli schemi si ritrova in contrasto con la legge o addirittura rischia la sua stessa vita...
Grazie mille per i consigli comunque, anche se ho già provato più volte ad uscire da questa situazione di stallo senza successo, farò un'altro tentativo....non ho mai mollato un'avventura a metà...e per quanto noiosa e frustrante sia questa del mondo reale, tenterò comunque di finirla
